Comunicare i bisogni in modo efficace
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28 Gennaio 2023Si sente spesso parlare di quanto sia difficile uscire da una relazione “tossica”, ma si fatica a capire perché ciò avviene.
È quasi come se fossimo attratti da ciò che ci fa star male senza riuscire a mettere uno stop.
Ma è una tendenza innata al masochismo, quella che abbiamo, o c’è dietro qualcos’altro?
A questa domanda cercherò di rispondere provando a spiegarvi passo passo come si crea una relazione tossica e alla fine, magari, arriverete voi a darvi una risposta.
La cosa importante da sapere, comunque, è che esiste sempre una via d’uscita, anche quando non riusciamo ad individuarla.
Ma prima di capire anche questa, partiamo dalle basi.
Indice contenuti
Cos’è una relazione tossica e come riconoscerla
Quando nasce una relazione tossica
Una relazione si definisce tossica nella misura in cui ci porta a sprecare energie per cercare di farla funzionare, con l’effetto di lasciare solo un grande senso di vuoto e di smarrimento.
Spesso capita di rimanere invischiati in relazioni tossiche, specialmente quando si crea una relazione tra:
- chi comunica in modo passivo e chi in modo aggressivo;
- chi ha la sindrome della crocerossina e chi ha un disturbo di personalità narcisistico;
- una vittima e un carnefice;
- chi crea relazioni simmetriche o complementari patologiche;
- chi pensa che l’altro possa darci la felicità e chi pensa di essere il motivo della felicità dell’altro;
- chi è fragile e chi se ne prende cura;
- tra persone incompatibili;
- tra chi vuole comandare e chi non vuole essere comandato.
Relazioni di questo tipo diventano tossiche nel tempo, ovvero è lo stato di cronicità che si viene a creare che le definisce tali, apportando delle conseguenze negative sulla qualità della vita, sull’autostima e sul benessere personale.
Come si crea una relazione “tossica”?
Spesso si cade in una trappola di questo tipo senza rendersene conto.
Tutto parte da un comportamento “viziato” o errato che adoperiamo quando entriamo in relazione (es. chi mette i bisogni dell’altro davanti ai propri) che si incontra dall’altro lato un comportamento uguale e contrario, che potremmo definire complementare.
Spesso c’è poca consapevolezza di questi comportamenti, altrimenti nella maggior parte dei casi sceglieremmo di non metterli in atto, per questo motivo la scintilla che fa nascere la relazione è l’attrazione fisica e in molti casi ancor di più il coinvolgimento mentale.
È così che all’inizio le cose sembrano andare bene: le persone coinvolte sembrano andare d’accordo e sembrano essere affini.
Dall’esterno sembra infatti di essere in presenza di rapporti sani eppure questi nascondono diverse crepe, poiché all’interno vige un’asimmetria di potere. che si sviluppa man mano che il rapporto prende piede.
Si passa quindi da uno stato di piacere iniziale che è quello che lega la coppia, ad uno stato di malessere, man mano che la relazione procede che in molte relazioni tossiche genera la cosidetta mitizzazione del passato (“ora sto male, ma prima stavamo bene e vorrei tornare a quel punto nel futuro”).
Cosa mantiene una relazione “tossica”
Proprio per i meccanismi sopra descritti diventa difficile uscire da una relazione tossica ed inoltre a questi spesso si aggiungono delle psico-trappole che le persone spesso si costruiscono.
Mi riferisco a pensieri e credenze che riducono le possibilità che la storia possa volgere al termine.
Alcuni esempi sono:
- il pensare di voler cambiare l’altro;
- il pensare che l’altro è così per il suo passato di sofferenze e giustificarlo;
- il pensare che sia l’altro a dover interrompere la storia giustificandosi con frasi del tipo: “io non rovino la relazione” o “io con te ci sto bene”;
- il minacciare gesti estremi o il mostrare forti crisi di pianto e dolore se l’altro prova ad allontanarsi;
- avere la speranza (eterna) che le cose possano cambiare;
- la tendenza a giustificare i conflitti come qualcosa di normale nella coppia;
- la tendenza a voler far cambiare all’altro l’idea che si è fatto di noi;
- il pensare di non poter tollerare la solitudine o la distanza dall’altro;
- il pensare di essere ormai abituati a questo tipo di relazione;
- il pensare di non voler sprecare il tempo investito;
- il pensare di avere figli e di creare loro un trauma;
- il pensare di non farcela economicamente da soli;
- l’aver paura del giudizio degli altri.
Autostima e senso di inadeguatezza
Dopo aver compreso cosa è una relazione tossica, come si crea e cosa la mantiene vi starete chiedendo: “ma perché fatico ancora ad uscire da una relazione tossica che comporta così tanta sofferenza?”
La causa di tutto ciò risiede nella bassa autostima e di conseguenza nella paura di non essere in grado di affrontare la vita da soli: chi si trova in queste relazioni quindi non è in grado di uscire da questo circolo vizioso perché pensa interiormente che nessun’altra persona sarà disposta ad avvicinarsi a lei proprio per il livello basso di autostima che presenta. Alla base c’è infatti un’incapacità di capire il proprio valore e di circondarsi di persone che possano a loro volta riconoscerlo.
Se di fronte si ha un manipolatore questo punterà proprio sui punti deboli dell’altro, rendendogli ancora più difficile un allontanamento. Ma la novità importante e inaspettata è una, ovvero che anche il partner manipolatore, che si mostra sicuro e indipendente, soffre dello stesso problema, ovvero di bassa autostima. Solo che non lo dà a vedere perché riesce a nasconderlo bene (se gli state sempre attaccati perché mai dovrebbe mostrare insicurezza?).
So che questa mia affermazione vi lascia spiazzati, ma è questo il motivo per il quale anche l’altro non fa nulla per interrompere la relazione, anzi sembra che preferisca rimanere a lamentarsi che le cose non vanno e nel frattempo risucchiare le energie.
Ecco che la relazione tra due persone insicure, una che la mostra e l’altra che la nasconde, genera la paura di star da soli, andando a creare una vera e propria dipendenza affettiva.
E’ così che si finisce per dipendere dall’altro nonostante ci tratti male, ci denigri e ci sottovaluti. Spesso tutto nasce dipende dal rapporto che si è sperimentato da piccoli con le proprie figure di attaccamento che non ci hanno fatto sentire abbastanza amati e quindi degni d’amore.
In questi casi è facile cadere in relazioni tossiche poiché il nostro schema ci porta a ricercare ciò che conosciamo per provare (inconsapevolmente) a risanare le ferite rimaste aperte.
Come capire se la nostra relazione è tossica?
Per capire se stiamo vivendo una relazione tossica bisogna far riferimento a 5 segnali specifici, quali:
- Violenza fisica: parliamo di abusi fisici come calci, pugni e schiaffi. Questo è il primo segnale cui dobbiamo prestare attenzione e che deve accenderci un campanello d’allarme. Può avvenire sia da parte di un’uomo che di una donna e in entrambi i casi è grave. Se sono presenti segnali di violenza fisica, bisogna chiudere la relazione e scappare o minacciare l’interruzione immediata se dovesse ricapitare e farlo senza remore!
- Violenza verbale: si manifesta attraverso svalutazioni, offese e tentativi di far sentire in colpa l’altro. E’ il secondo segnale che ci conferma che siamo in presenza di una relazione tossica.
- Alti livelli di litigiosità: quando i conflitti sono aspri e senza tregua e quando manca la voglia di trovare un punto d’incontro, questo può rappresentare un elemento che denota la presenza di un rapporto tossico.
- Bassa energia e fatica: relazioni di questo tipo comportano grandi investimenti di energia psicologica poiché si pensa continuamente all’altro, al suo comportamento e alle sue reazioni. Ciò può essere grande fonte di stress che a lungo andare può generare diverse problematiche fisiche e psicologiche.
- Ansia: vivere in una relazione tossica significa anche provare ansia. Si inizia a sudare e la propria respirazione si altera. Tutto questo mette costantemente in una situazione di allerta e anche questo alla lunga può diventare patologico.
Per i motivi sopra descritti bisogna imparare a stare alla larga da questi rapporti che a lungo andare possono solo logorarci dentro e fuori.
Come uscire da una relazione tossica?
Ci sono cose che una persona può fare per uscire da una relazione tossica, ovvero:
- Recuperate le attività che avete sacrificato per la relazione. Quante cose credete di aver messo all’angolo per la relazione che stavate vivendo? Così facendo il partner è divenuta l’unica fonte di benessere (o di malessere). Bene, cominciate gradualmente a riprenderle, comprese le uscite con amici.
- Analizzate la situazione: se siete insieme al vostro partner chiedetevi se il tempo speso con lui è speso bene, se state bene o se invece vi sentite stanchi. Come vi sentite nella relazione? Quali emozioni provate? Provate a essere sinceri con voi stessi per la vostra serenità.
- Provate a circondarvi di persone che hanno atteggiamenti diversi: persone che possono farvi bene e che vi apprezzano per quello che siete.
- Lavorate su quella parte di voi che vi fa cadere in quello schema/circolo vizioso: perché dipendete dall’altro? Perché vi fate trattare male? Perché se è vero che l’altro vi tratta male, è anche vero che glielo lasciate fare. Come mai?
- Chiedete aiuto: abbiate il coraggio e l’umiltà di chiedere aiuto. Un percorso di psicoterapia è fondamentale per conoscervi meglio e lavorare per acquisire la fiducia in voi stessi/e.
Approfondimenti
- Simona Lauri (2019). Le trappole della dipendenza affettiva. Conoscerle e liberarsene per amare serenamente. Flaccovio.
- Robin Norwood (2013). Donne che amano troppo. Feltrinelli.
- Algeri, D., Guarasci, V., Lauri, S. (2019). La coppia strategica. Guida pratica per un sano rapporto di coppia. EPC.
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