Disturbo ossessivo: quando diventa impossibile cacciare i pensieri
6 Marzo 2012Gioco d’azzardo patologico: quando il gioco non è più un gioco
13 Marzo 2012“Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola”.
(Cesare Pavese)
Il termine fobia è un’irrazionale e persistente paura e repulsione di certe situazioni, oggetti, attività, animali o persone, che può, nei casi più gravi, limitare l’autonomia del soggetto, ma che non rappresenta un reale pericolo per la persona. Come risultato, le persone colpite da queste fobie cercano di evitare il contatto diretto con gli oggetti o le situazioni che comportano queste paure, e, nei casi più gravi, il contatto anche con eventuali loro rappresentazioni.
Si definisce fobia specifica dal momento che la fobia si presenta all’interno di un contesto ben preciso, in genere, si è portati a pensare che sia meno invalidante di altri tipi di problematiche.
Le reazioni in genere consistono in alterazioni psico-fisiologiche (tachicardia, sudorazione), blocco del pensiero, fuga e richiesta di aiuto.
Indice contenuti
Tentate soluzioni e conseguenze della fobia
La tentata soluzione dell’evitamento
Secondo la prospettiva strategica breve, una monofobia si definisce tale quando la “tentata soluzione”, tutti quei comportamenti, modalità di risposta messe in atto dalla persona per cercare di risolvere il problema, ma che, paradossalmente, contribuiscono a mantenere e ad ingigantire sempre di più il problema stesso. Nel caso delle fobie, la tentata soluzione dominante è l’evitamento: la persona cerca di evitare, di esporsi in tutte quelle situazioni che potenzialmente potrebbero metterla a diretto contatto con l’oggetto temuto o ancora, evita di pensare, parlare, toccare tutto ciò che possa in qualche modo avere a che fare con l’oggetto fobico (per esempio evitare di toccare alcuni oggetti la cui sensazione rimanda all’oggetto temuto…..) dal momento che può succedere che la persona metta in atto altre tentate soluzioni come per esempio dei rituali riparatori o propiziatori tipici in genere dei disturbi ossessivo-compulsivi e che richiedono, talvolta, un tipo di intervento differente.
Essendo inoltre un disturbo così peculiare e specifico, può capitare che a volte la persona riesca ad evitare totalmente, a tenere lontano dalla sua quotidianità l’oggetto fobico, fino a quando, non si presenta un’occasione, una situazione, un cambiamento nella vita stessa della persona che la porta a dover “fare i conti” con l’oggetto della propria fobia. In questi casi, l’evitamento contribuisce a confermare la pericolosità della cosa temuta e il senso di inadeguatezza. La paura nei confronti dell’oggetto temuto, compare così con tutta la sua forza e la persona si rivolge ad uno specialista con la pressante richiesta di risolvere la fobia.
Se da un lato, grazie all’evitamento, la persona riesce apparentemente a vivere la sua quotidianità serenamente, dall’altro lato evitare, soprattutto, per un periodo di tempo eccessivamente lungo, contribuisce a rendere l’oggetto fobico molto più “mostruoso” e temuto. La “tentata soluzione” dell’evitamento, infatti, nel momento in cui la persona si trova di fronte all’oggetto fobico, contribuisce a far percepire la monofobia come qualcosa impossibile da superare e risolvere.
La paura della paura
Inoltre, evitando l’oggetto fobico, la persona finisce col ritrovarsi a non possedere alcun livello di conoscenza sull’oggetto e secondo la psicoterapia breve strategica, proprio come sostenevano gli antichi, sono proprio le cose che non conosciamo che ci incutono un forte senso di paura.
Un caso particolare è la paura della paura, dove non esiste un nemico concreto e dove ogni alterazione, è un segnale di pericolo. In genere chi si ritrova ad avere paura della paura, è in continuo stato di allerta e organizza la propria vita in funzione del disturbo. Accade, pertanto, che fobie considerate apparentemente “semplici” perché circoscritte finiscono col rendere la vita del paziente molto invalidante e a condizionare fortemente la vita stessa delle persone e i suoi ritmi.
Ascolta il mio intervento sulle Fobie, a partire dal 20”, all’interno del programma “Informa: Dimensione Benessere” andato in onda su Canale 5.
Non siete i soli ad avere paura
Il numero delle fobie è innumerevole.
Tra le più diffuse, ritroviamo:
- Zoologiche (animali, insetti, topi, gatti);
- Situazionali (rimanere soli, allontanarsi, di sorpassare);
- Contagio (escrementi, sangue, siringhe);
- Perdere il controllo o lasciarsi andare (arrossire, sudare, parlare in pubblico)
- Catastrofi naturali (terremoti, eruzioni vulcaniche)
- Atipiche (paure degli angoli, del vento, del chiaro di luna)
Qui di seguito un elenco di altre fobie molto diffuse:
- Acluofobia: intensa ed incontrollata paura del buio.
- Ablutofobia è definita come paura di lavarsi, bagnarsi o entrare a contatto con liquidi per l’igiene.
- Ailurofobia è la paura dei gatti.
- Acarofobia è definita come paura degli acari e del prurito che causano. Spesso chi soffre di questa paura può avere l’impressione che gli acari abbiano infettato la propria pelle.
- Acluofobia o scotofobia è la paura dell’oscurità e del buio. In genere è comune nei bambini ed è collegata ai possibili pericoli che esso può nascondere.
- Acrofobia è definita come paura delle altezze e dei luoghi elevati.
- Acusticofobia, definita come paura dei rumori, ha in genere origini infantili e può essere collegata a un rumore molto forte che ha suscitato spavento.
- Aeroacrofobia è la paura dei luoghi aperti e alti.
- Afefobia o aptofobia è una fobia che comporta grande disagio e in alcuni casi repulsione, nei confronti del contatto fisico (sia dato che ricevuto) percepito come una sorta di invasione della propria od altrui zona intima.
- Agorafobia è la sensazione di paura o grave disagio che un soggetto prova quando si ritrova in ambienti non familiari, temendo di non riuscire a controllare la situazione che lo porta a desiderare una via di fuga immediata verso un luogo da lui reputato più sicuro. Può essere associata agli attacchi di panico.
- Ailurofobia o elurofobia è la paura irrazionale e persistente della vicinanza dei gatti, che spesso può generare attacchi di panico.
- Amaxofobia è il rifiuto di origine irrazionale a condurre un determinato mezzo di trasporto, a causa del coinvolgimento diretto o di persone care in incidenti stradali. Può essere al causa di attacchi di panico e può essere particolarmente disabilitante per la vita professionale e lavorativa visto che ostacola gli spostamenti.
- Anginofobia è la paura di soffocare.
- Anglofobia è la paura o il sentimento di sospetto verso tutto ciò che è inglese, in generale è l’ostilità espressa nei confronti della cultura e del popolo inglese.
- Antropofobia è la paura della gente e dei contatti sociali.
- Aracnofobia è una paura irrazionale verso i ragni, anche in foto, che può manifestarsi in forma lieve attraverso il disgusto fino a forme più gravi come repulsione e attacchi di panico con reazioni di fuga.
- Aviofobia è la paura di volare in aereo.
- Brontofobia: paura dei tuoni.
- Cinofobia: paura dei cani.
- Ceraunofobia, è la paura di tuoni e fulmini, diffusa in particolare tra i bambini e animali domestici. Anche questa fobia può essere la causa di attacchi di panico e comportamenti di fuga verso luoghi in cui possono nascondersi e sentirsi protetti.
- Claustrofobia è la paura di luoghi chiusi e ristretti come camerini, ascensori, sotterranei, metropolitane e di tutti i luoghi angusti in cui il soggetto si ritiene accerchiato e privo di libertà spaziale attorno a sé. Si può manifestare con o senza attacchi di panico.
- Clinofobia è la paura di coricarsi e di addormentarsi e di staccarsi dalla realtà, poiché temono di avere incubi o di bagnare il letto, spesso rimangono svegli e sviluppano insonnia. Alcune persone a questa paura associano il coricarsi con la morte.
- Coulrofobia corrisponde alla paura dei pagliacci e dei clown, molto comune tra i bambini e in certi casi in adolescenti e adulti.
- Criofobia: paura del freddo, del ghiaccio
- Dismorfofobia è la fobia che nasce da un’eccessiva preoccupazione della propria immagine corporea e del proprio aspetto esteriore. Vedi anche disturbi somatoformi.
- Disposofobia è un bisogno ossessivo di acquisire (senza utilizzare né buttare via) una notevole quantità di beni, anche se inutili, pericolosi, o insalubri. L’accaparramento compulsivo provoca impedimenti e danni significativi ad attività essenziali quali muoversi, cucinare, fare le pulizie, lavarsi e dormire.
- Eisoptrofobia o spettrofobia è la paura persistente, irrazionale e ingiustificata degli specchi, o di vedersi riflessi in uno specchio. Le persone che soffrono di questa fobia sentono un’ansietà indebita guardandosi allo specchio, pur rendendosi conto che le loro paure sono irrazionali.
- Emetofobia è il terrore di vomitare causato fondamentalmente dall’incapacità di dominare e prevedere i propri conati. L’idea della perdita di controllo e dell’ansia di non sapere l’esito che avrà un senso di nausea provato, stanno alla base di questa fobia. Spesso si presenta in momenti nei quali può rivelarsi difficile o imbarazzante isolarsi dalle persone a lui vicine (es.: allo stadio, al cinema o più semplicemente a casa di amici, al lavoro). Spesso si sviluppa una vera e propria “resistenza psicologica” al vomito che impedisce di rimettere anche quando la cosa gioverebbe realmente all’organismo.
- Emofobia è la repulsione eccessiva per il sangue.
- Entomofobia o insettofobia è l’anormale ed irrazionale timore o avversione nei confronti degli insetti, acari e ragni, che in genere provoca reazioni emotive che possono andare da forme lievi di ansia a forti attacchi di panico.
- Equinofobia: paura dei cavalli.
- Eritrofobia: paura di arrossire in pubblico.
- Ergofobia o ergasiofobia si riferisce ad un’irrazionale paura del lavoro o di compiti ed incombenze, spesso nasconde una paura di fallire nei compiti assegnati o di socializzare coi colleghi, portando a sperimentare una sproporzionata ansietà riguardo all’ambiente di lavoro.
- Fagofobia consiste nella paura di deglutire. Può portare alla paura di mangiare e alla conseguente malnutrizione e alla perdita di peso. Nei casi più lievi uno affetto da fagofobia si nutre solo di cibi morbidi e liquidi.
- Filofobia è definita come la paura persistente, ingiustificata ed anormale di innamorarsi o di amare una persona, nonostante si provi un senso di attrazione fisica e morale nei confronti dell’uomo o della donna.
- Fobofobia è una rara fobia che può essere indicata come la paura delle paure, ma anche come la paura di sviluppare una fobia. La fobofobia è correlata a problemi di ansietà e attacchi di panico che sono collegati anche con altri tipi di fobie, come l’agorafobia.
- Fonofobia è la paura ossessiva verso i rumori. A differenza dell’iperacusia, ha cause psicologiche, spesso in traumi sonori.
- Gerontofobia: intensa ed incontrollata paura di invecchiare.
- Ginofobia è una innaturale fobia della donna.
- Glossofobia: paura di parlare in pubblico. Vedi anche fobie sociali.
- Idrofobia, è l’avversione anomala ed ossessiva per i liquidi, in particolare l’acqua e fa riferimento anche ad una paura di nuotare in acque profonde, o di annegare.
- Logofobia può essere definita come la paura ingiustificata delle parole e del loro utilizzo. Per logofobia si può intendere anche la paura di parlare in pubblico.
- Misofobia: paura di rimanere “contaminati” attraverso il contatto con corpi estranei, o attraverso il contatto con altri esseri umani. Spesso porta ad aumentare le precauzioni igieniche all’inverosimile, fino a trasformarsi in un disturbo a sé (lavarsi ossessivamente le mani).
- Musofobia: intensa ed incontrollata paura dei topi.
- Nomofobia si riferisce alla paura incontrollata di rimanere sconnessi dal contatto con la rete di telefona mobile.
- Ofidiofobia è la paura eccessiva e irrazionale dei serpenti che porta ad evitare di camminare nell’erba alta o in qualsiasi zona in cui questi animali possano nascondersi facilmente, perfino nelle regioni dove è esclusa con assoluta certezza la presenza di ofidi di qualsiasi specie.
- Omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità, che comporta la presenza di pensieri, sentimenti e comportamenti avversivi verso gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (detta transfobia), in genere derivante da pregiudizi e che che può portare a comportamenti discriminanti nella società o nel lavoro, fino a manifestazioni di aggressività violenta.
- Patofobia: intensa ed incontrollata paura delle malattie, di ammalarsi.
- Pediofobia è la paura, presente in alcuni bambini o anche adulti, nei confronti di determinate bambole o pupazzi che generalmente sono più grandi dei loro genitori e quindi un nemico spaventoso.
- Phasmofobia è definita come la paura dei fantasmi e si presenta in alcuni individui che, specialmente nelle ore notturne, trovano difficoltà ad addormentarsi.
- Rupofobia, è la paura ossessiva dello sporco che porta il soggetto a compire ripetutamente l’atto della pulizia su se stesso (ad esempio il lavaggio continuo delle mani) o sull’ambiente che lo circonda (ad esempio la casa).
- Sessuofobia si intende la paura ad affrontare qualsiasi azione o pensiero relativi alla sessualità.
- Siderodromofobia indica una particolare condizione fobica del viaggio in treno, che può determinare attacchi di panico ed è generalmente associata claustrofobia.
- Sociofobia: paura dei rapporti sociali.
- Tafofobia è la paura di essere sepolti vivi, quale risultato dell’errata constatazione della propria morte, presente a volte in persone anziane.
- Tanatofobia: paura ossessiva della morte.
- Tocofobia è la paura del parto, presente in genere nelle primipare, ma può colpire anche una donna nei parti successivi al primo.
- Tomofobia: paura dei tagli, delle operazioni chirurgiche.
- Toxofobia: paura di essere avvelenati.
- Urofobia è la fobia di urinare in pubblico, davanti ad altre persone. Di conseguenza, un paruretico è impossibilitato a usare gli urinatoi a vista. I soggetti più gravi non riescono a urinare nemmeno al chiuso, se nelle vicinanze avvertono la presenza di altre persone. In altre parole, il paruretico, pur non essendo affetto da un disturbo fisiologico, in presenza di altre persone è impossibilitato nell’urinare.
- Xenofobia è la paura di ciò che è distinto per natura, razza o specie. A volte questo atteggiamento non si ferma alla semplice paura, ma sfocia in una vera e propria intolleranza e discriminazione nei confronti dell’oggetto della propria paura.
- Zoofobia: paura degli animali in genere.
Il trattamento delle fobie
La terapia breve strategica
Una buona assistenza psicologica e un percorso di psicoterapia possono favorire nel superamento del problema che in genere consiste nell’avvicinamento progressivo alla situazione o cosa temuta, al fine di “sentire” in modo diverso, così da “agire diversamente”. La fobia infatti è come un gran nemico, e per difendersi meglio, bisogna conoscerlo meglio.
La terapia breve strategica, si è mostrata efficace nel metodo come rimedio per il superamento della paura. Attraverso lo stratagemma dello spegnere il fuoco aggiungendo la legna, può aiutare in questo caso, a superare la paura senza volto.
Attraverso alla terapia breve strategica è possibile intervenire in tempi brevi su quei comportamenti che alimentano il circolo vizioso e che contribuiscono a peggiorare il disturbo, fornendo strumenti e strategie per affrontarlo e superarlo in modo efficace.
La relazione terapeuta – paziente fobico
Secondo la terapia breve strategica, in seduta il terapeuta è preferibile che sia direttivo e che la relazione sia impostata in modo tale da trasmettere sicurezza. Ciò passa anche attraverso le domande fatte nel corso del colloquio dallo psicoterapeuta e che fanno capire al paziente di comprendere ciò che prova.
Come si struttura l’intervento breve strategico nel caso di più fobie?
“Solcare il mare all’insaputa del cielo”, rappresenta uno degli stratagemmi alla base delle prescrizioni assegnate al paziente tra una seduta e l’altra. Un esempio? In caso di più fobie, viene chiesto alla persona di mettere in scala le fobie manifestate, la cosiddetta tecnica della classifica degli evitamenti. La lista serve a classificare le fobie dalla più temuta a quella meno temuta e si lavora, quindi con un oggetto fobico alla volta.
Occorre precisare che già la classifica degli evitamenti fatta in seduta, rappresenta per il paziente una prima forma di avvicinamento alle sue paura, di solito sempre evitate. Una volta stilata la classifica, quindi, si può disegnare l’intervento specifico.
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Approfondimenti
- Adriano Purgato, Fobie. Le nuove ossessioni del XXI secolo, Castelvecchi, 2006.
- American Psychiatric Association, DSM-IV-TR casi clinici. Applicazioni cliniche del manuale diagnostico e statistica dei disturbi mentali, 2000; Ed.It. Masson, Milano.
- Nardone G. (2003), Non c’è notte che non veda il giorno, Ponte alle Grazie
- Nardone G. (2000), Oltre i limiti della paura BUR, Milano
- Nardone G. (1993) Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi, Ponte delle Grazie, Milano
- Wikipedia
- www.niente-ansia.it
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