Bugie degli adolescenti: come intervenire
28 Febbraio 2021Perché non mi chiami amore? L’amore ossessivo
14 Marzo 2021Quando sentiamo parlare di violenza, proviamo inevitabilmente una sensazione strana di chiusura, a prescindere dai tipi di violenza agiti nei confronti di una o più persone.
Ma se volessimo definire la violenza, cosa potremmo dire? E quali tipi di violenza esistono?
Cerchiamo di capirne di più qui.
Indice contenuti
La violenza: cos’è?
Cosa si nasconde dietro la parola violenza?
Partiamo dell’etimologia del termine che sembra derivare dal latino violentus, la cui radice significa “forza” e la terminazione invece si riferisce all’eccesso.
E’ proprio questo che afferma a tal proposito l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ovvero parla della violenza come l’utilizzo intenzionale della propria forza o del proprio potere nei confronti degli altri e/o di se stessi, fino a determinare danni a diversi livelli.
Insomma per parlare di violenza deve esistere una intenzionalità della forza agita ai danni dell’altro.
La violenza per sua natura, a prescindere dalla forma, è accompagnata da sentimenti di paura e le conseguenze possono essere gravi sia da un punto di vista fisico che psicologico.
Per chi la subisce può essere difficile trovare una via d’uscita o anche solo pensare di ribellarsi, proprio per paura delle conseguenze.
La violenza più diffusa sembra essere quella agita all’interno delle proprie relazioni affettive.
Da quanto detto possiamo dunque dedurre che la violenza fa riferimento ad ogni forma di abuso di potere e controllo che può manifestarsi a vari livelli: a livello fisico, psicologico ed economico.
Cerchiamo di capire bene cosa si nasconde dietro queste tre forme di violenza.
Quali tipi di violenza conosciamo?
Violenza fisica
Partiamo dalla violenza fisica: di sicuro è una forma di violenza agita contro il corpo con il fine ultimo di fare del male e spaventare, attraverso qualsiasi azione.
Chi agisce tale violenza può farlo attraverso una vera e propria aggressione fisica, fatta di pugni, calci, schiaffi e spinte.
La stessa può essere rivolta anche indirettamente, colpendo qualcosa a cui la persona tiene. Ad esempio, animali od oggetti.
Insomma si può parlare di aggressione fisica che porta a delle ferite importanti e a volte all’uccisione o di un contatto fisico con lo scopo di spaventare l’altro.
Violenza psicologica
Non da meno è sicuramente la violenza psicologica che non ha come oggetto i maltrattamenti fisici, quanto piuttosto l’umiliazione e la sottomissione mediante parole e atti che si utilizzano per opprimere l’altro, con il fine di circuirlo.
La violenza psicologica include dunque un’ aggressione verbale che può essere caratterizzata da urla e insulti, intimidazioni, minacce di violenza fisica.
Parliamo di comportamenti che hanno dunque il fine di controllare l’altro e tutto questo mortifica la dignità dell’altro.
Di solito questo tipo di violenza è presente anche in tutte le altre forme di violenza.
E’ la prima a manifestarsi, eppure è la meno visibile, proprio perché non viene agita attraverso atti fisici.
Non lascia infatti segni visibili nemmeno alla vittima che spesso fatica a riconoscerla.
Violenza economica
Una terza forma di violenza è quella caratterizzata da comportamenti atti a controllare le finanze dell’altro, fino ad imporre delle limitazioni monetarie.
Parliamo della violenza economica: chi la agisce tende a sottrarre o ad impedire all’altro l’accesso al denaro o ad altre risorse.
Tutto questo con lo scopo di costringere l’altro ad una situazione di dipendenza privandolo della possibilità di prendere le decisioni in modo autonomo.
Può capitare che un coniuge arrivi a negare alla propria moglie l’accesso ad informazioni di conti bancari o l’apertura di un proprio conto corrente.
Questo al fine di isolare la vittima, attraverso un controllo maniacale di conti, spese di cui la vittima deve sempre dare spiegazione.
Gli studi confermano come spesso siano proprio le donne ad essere maggiormente vittime di questa forma di violenza che alla fine arriva a generare un grande senso d’inferiorità e d’inadeguatezza, poiché non ci si sente in grado di soddisfare i propri bisogni e quelli della famiglia.
Riflettendo insieme sui tipi di violenza
Insomma come visto fin ora, sicuramente la violenza fisica è quella più evidente e quindi più facilmente identificabile, rispetto per esempio a quella psicologica che invece è più difficile da riconoscere ,ma che ferisce profondamente l’autostima.
A prescindere da come si manifesta, la violenza ha come unisco scopo quello di far scomparire l’altro, fino a negare la sua identità.
A tal proposito va sottolineata una cosa importante: la violenza non è conflitto, perché quest’ultimo fa parte della vita e delle relazioni in generale.
Quest’ultimo anzi, se ben gestito, è funzionale: la differenza tra un conflitto e la violenza sta nella simmetria delle parti.
Nel conflitto c’è, nella violenza no.
Nella violenza c’è la volontà di eliminare il conflitto, annullando l’altro.
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
Richiedi un primo contatto