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20 Settembre 2012Vincere lo stress
Si parla moltissimo di stress come un fenomeno complesso, che ci troviamo a dover gestire sempre più spesso nelle azioni quotidiane e che deve essere valutato in un’ottica multidimensionale perché i suoi effetti si possono ripercuotere sul nostro benessere psico-fisico.
Lazarus (1966) definisce lo stress come “un particolare tipo di rapporto tra la persona e l’ambiente, valutato come gravoso o superiore alle proprie risorse e minaccioso per il proprio benessere”.
Tre sono le caratteristiche che lo definiscono:
- Il binomio stimolo-risposta;
- Uno sforzo d’adattamento;
- Un alto consumo energetico per raggiungere l’adattamento.
Bisogna distinguere tre fasi tipiche dello stress (Selye, 1936):
- Fase di allarme: un momento di shock iniziale in cui la resistenza si abbassa, seguita da un meccanismo di contro-shock per attivare i meccanismi di difesa e le reazioni fisiologiche;
- Fase di resistenza: consente un adattamento massimo accompagnato da un progressivo riequilibrio delle funzioni;
- Fase di esaurimento: caratterizzata da squilibrio funzionale e alterazioni strutturali dovute al prolungarsi delle difese dell’organismo.
Il problema non sta nell’evento stressante perché tali situazioni fanno parte della vita e non è pensabile di poterle eliminare tutte.
Infatti, non sempre lo stress ha un effetto nocivo sull’organismo, in questo caso si parla di stress acuto. Alcune situazioni stressanti sono benefiche e necessarie alla vita di tutti i giorni, per migliorare le nostre prestazione e raggiungere i nostri obiettivi agendo tempestivamente.
Tuttavia, quello che è grave per la salute è il trasformarsi dello stress da acuto a cronico. In caso di stress cronico, quando l’individuo è fisicamente ed emotivamente spossato, possono insorgere un’ampia gamma di disfunzioni oltre che la perdita del benessere: ad esempio tachicardia, tensione muscolare, frequenti emicranie, improvvisa sudorazione, stato ansioso, irritabilità, disturbi del sonno.
Indice contenuti
Come far fronte allo stress?
La misura in cui la situazione viene vissuta come stressante varia da individuo a individuo e dipende dal processo di coping, ossia l’insieme di proprietà della persona di tipo fisico, psicologico o dell’ambiente.
La relazione tra stress e coping è stata messa in luce da una serie di teorie, tra cui la teoria di Lazarus e Folkman (1984). Secondo tale teoria lo stress è inteso come una transazione fra la persona e l’ambiente. Il coping è un processo dinamico che implica una doppia valutazione da parte dell’individuo:
- Valutazione relativa al significato dell’evento e del probabile effetto sul benessere;
- Valutazione relativa agli effetti delle risposte.
Quindi, la percezione soggettiva dello stress è più importante nell’incidere sullo stato di salute che l’evento stressante. La persona è un agente attivo in grado di influenzare l’impatto degli eventi mediante strategie emotive, cognitive e comportamentali.
Si distinguono tre tipi di coping:
- Coping centrato sul problema: sforzi rivolti a il problema esterno o la fonte interna della sua intensità;
- Coping centrato sull’emozione: rivolto a cercare un sollievo dagli effetti spiacevoli del problema;
- Evitamento: strategie che consistono in distrazioni o diversivi.
Alcuni suggerimenti per vincere lo stress
Nessuno è immune dallo stress, ma il modo in cui esso può ripercuotersi sulla nostra salute psicofisica dipende da come la persona è in grado di farvi fronte attraverso adeguate strategie di coping.
Si possono distinguere tre fattori fondamentali che possono influenzare l’efficacia del coping:
- Disposizioni individuali: temperamento, alta autostima, locus of control interno;
- Contesto familiare: ambiente caratterizzato da calore, coesione, supporto;
- Sostegno e relazioni esterne.
Ecco infine alcuni suggerimenti utili da adottare nello stile di vita quotidiano per fronteggiare lo stress.
- Semplificare lo stile di vita: è importante sforzarsi di eliminare dalla giornata quelle “piccole” cose che ci rendono nervosi e ci tolgono il buon umore, secondo una scala di priorità.
- Ritagliare un po’ di tempo libero per se stessi: è importante coltivare degli hobby/interessi e dedicarsi a ciò che ci piace.
- Separare il tempo di lavoro da quello libero.
- Regolare il ritmo sonno/veglia fornendo al nostro corpo le giuste ore di riposo.
- Seguire una corretta e sana alimentazione.
- Prendersi cura di se stessi e della propria salute attraverso un’attività fisica (anche solo una passeggiata di mezz’ora al giorno).
- Imparare a rilassarsi mediante tecniche di rilassamento e respirazione controllata.
Approfondimenti
- Lazarus, R. S. (1966). Psychological stress and the coping process, New York, Mc Graw-Hill.
- Lazarus, R. S. e Folkman (1984). Stress, appraisal, and coping, New York, Springer.
- Selye, H. (1936). A syndrome produced by diverse nocuous agents, in “Nature”, 138, p. 32.
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