Didattica inclusiva e apprendimento cooperativo
12 Novembre 2014La tecnica della sedia vuota nello psicodramma: come funziona
28 Novembre 2014L’età in cui il bambino distingue tra finzione e realtà avviene, in genere, verso i sei, sette anni. I bambini al di sotto dei sei anni sono invece i primi a credere nelle loro bugie.
Le bugie nei bambini devono preoccupare i genitori solo quando diventano così frequenti da indurre il bambino a costruirsi un “mondo finto” fatto di illusioni, di sogni e di desideri poco legati alla realtà che non piace e che fa soffrire.
In questi casi, in cui la bugia diventa patologica, è probabile che siamo di fronte a quella che può essere definita “Sindrome di Pinocchio“.
Indice contenuti
Quali sono le bugie più frequenti?
Bugie per discolparsi
Spesso i bambini dicono: “Non sono stato io!”, per non riconoscere un errore. Con la crescita del bambino si rafforzano il senso di sé e la fiducia nelle sue capacità. Si sente sereno nel riconoscere un proprio errore, una colpa sapendo che nulla è così grave da essere irreparabile.
Se le bugie di discolpa sono molto frequenti dopo i sette anni vuol dire che il bambino ha paura delle punizioni, del giudizio severo dei genitori e della loro disapprovazione. La bugia diventa una difesa, per paura di deludere le aspettative dei genitori e l’immagine del “bambino perfetto”.
È importante aiutare i bambini a capire che può capitare a chiunque di sbagliare e che non c’è alcun motivo di vergognarsi o di sentirsi in colpa.
La calunnia: “non sono stato io, ma è stato lui” viene usata dal bambino nel tentativo di salvare se stesso cercando di “distruggere” l’altro.
Spesso si tratta di bambini che a loro volta hanno subito delle ingiustizie dai compagni, ma anche dai familiari, che non sono stati creduti quando dicevano la verità oppure puniti al posto di un altro. In questi casi i bambini si sentono autorizzati a fare altrettanto e fanno di tutto per non farsi scoprire e per non essere messi di fronte alle proprie responsabilità.
Bisogna insegnare loro che esistono altri modi per affrontare i problemi e che è possibile perseguire la strada della lealtà ed avere il coraggio delle proprie azioni.
Bugie per vantarsi
Poi ci sono le bugie cosiddette “vanterie” che servono per “mostrarsi belli” di fronte agli altri e che consentono di dare sfogo ai propri desideri di grandezza e onnipotenza. Più che di vere bugie si tratta di tentativi di modificare la realtà ricorrendo alla magia del pensiero e dell’immaginazione per trasformare i desideri in un racconto.
Se invece le vanterie sono ricorrenti e servono a deformare la realtà bisogna capire se il bambino è oppresso da un senso di inferiorità sociale molto forte. Ciò accade quando i figli non riescono a sostenere il confronto con gli altri ed aumenta il loro senso di inferiorità.
Bugie per consolarsi
Poi ci sono bambini che inventano storie non per vantarsi ma per consolarsi, trovare delle sicurezze e risolvere situazioni difficili con un lieto fine perché si sentono poco amati e apprezzati e soprattutto infelici. Si consolano con delle bugie che raccontano a se stessi prima ancora che agli altri.
Come comportarsi con un bambino che presenta la “Sindrome di Pinocchio”?
- Aiutare i bambini a riflettere: è importante che il genitore capisca cosa ha spinto il proprio figlio ad agire in quel determinato modo,piuttosto che aggredirlo con giudizi perentori che non lasciano via di uscita.
- Non dare punizioni se il bambino riconosce i suoi errori: altrimenti il bambino apprende che è da stupidi dire la verità e che invece è da furbi mentire!
- Dare l’esempio: bisognerebbe cercare di non mentire mai ai figli anche quando loro pongono domande difficili o imbarazzanti, altrimenti si sentiranno autorizzati a farlo anche loro.
- Non giudicare: non etichettiamo un bambino come bugiardo, rischiamo di farlo sentire tale e, nel tempo, di farlo diventare così come il nostro giudizio l’ha etichettato.
Bibliografia
- Laniado N., Pietra G. (2001). Le bugie dei bambini, Red.
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
Richiedi un primo contatto