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All’interno di questo grande gruppo prendono posto anche bambini e ragazzi adottati e che manifestano difficoltà o fatica nel loro percorso di adattamento ad un nuovo contesto.
Indice contenuti
L’inserimento dei bambini adottati
L’inserimento di un bambino o ragazzo nel nuovo contesto non comprende solo la famiglia adottiva, ma anche la scuola. Soprattutto per bambini e ragazzi originari di Paesi stranieri questo percorso rappresenta una vera sfida: una nuova lingua, ma anche nuove abitudini e, a volte, un sistema di regole, gerarchie sociali e relazioni del tutto nuovo.
La letteratura afferma che questa condizione rappresenta un fattore di vulnerabilità che si manifesta con una maggiore percentuale di problematiche: sia nelle aree dell’apprendimento strumentale (lettura, scrittura, calcolo e funzioni cognitive annesse come memoria, attenzione, funzioni esecutive), sia in quelle comportamentali.
Adolescenti adotatti
Negli ultimi anni diverse ricerche si sono occupate di approfondire come questa condizione possa rappresentare un fattore di rischio estremamente significativo soprattutto per la popolazione di studenti adolescenti, caratterizzati da una maggiore emotività, conflittualità, e dalla ricerca della propria identità, tutti aspetti che portano gli impegni didattici in secondo piano.
Una recente ricerca italiana sui ragazzi adolescenti adottati ha dimostrato la presenza di difficoltà in modo significativamente maggiore e più intenso rispetto a quelle dei coetanei non adottati:
- difficoltà di comprensione del testo
- difficoltà attentive e di autoregolazione
- difficoltà nella lettura
- difficoltà nella scrittura
Tali difficoltà sembrano non avere un percorso stabile durante il percorso formativo:
- le prestazioni nelle aree della scrittura e del calcolo tendono a peggiorare con il passare del tempo
- le difficoltà in lettura e attentive tendono invece a migliorare
Sembra inoltre che la presenza di una situazione di istituzionalizzazione precedente l’adozione rapprenti un ulteriore fattore di rischio, a causa della ridotta stimolazione ricevuta.
Adolescenti adottati: un futuro di fallimento?
Le ricerche in questo campo hanno dunque permesso di individuare i due piani di fragilità tipici di bambini e ragazzi adottati:
- difficoltà linguistiche e culturali legate al nuovo contesto
- difficoltà dovute alla traiettoria non lineare della storia di vita, caratterizzata da spezzature e conseguente squilibrio nella costruzione dell’identità e delle relazioni sociali
Questo permette di individuare quelle variabili che possano permettere di prevenire o limitare il più possibile il disagio, così da favorire traiettorie formative positive.
La consapevolezza della condizione di fragilità permette di creare in anticipo percorsi personalizzati sia nella didattica che nella promozione di relazioni sociali con i pari e con gli adulti di riferimento all’interno della scuola.
Approfondimenti
- Chistolini, M. (2006): Scuola e adozione. Milano: Franco Angeli
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