Concentrarsi sul futuro o vivere per il presente?
16 Dicembre 2011Quali cambiamenti nel rapporto tra adolescenti e genitori?
23 Dicembre 2011Pubblico di seguito un’intervista che ho rilasciato su Repubblica.it firmata da Irma D’Aria su come i social network influiscono nell’assunzione di comportamenti positivi.
Buona lettura
Davide Algeri
Indice contenuti
Una ricerca del Mit mette sotto una nuova luce i siti come Facebook e Twitter: “Non è vero che ci alienano e ci isolano, anzi ci stimolano a conseguire un obiettivo”di IRMA D’ARIA
Può un social network aiutare a diffondere sani stili di vita? Un nuovo studio condotto presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Cambridge e pubblicata oggi (1 dicembre) su Science ha concluso che la chiave di tutto è l’omofilia, ossia la tendenza a cercare online chi ci somiglia e ha i nostri stessi interessi. Dunque, i social network non solo diffondono consigli e opinioni ma, ad un ulteriore livello, possono modificare i comportamenti. Conclusioni che confutano studi precedenti che avevano, invece, provato a dimostrare che la navigazione in rete e soprattutto la frequentazione di social network può ostacolare la effettiva diffusione di informazioni e ridurre la possibilità che ciascuno adotti delle sani abitudini di vita come mangiare bene o fare attività fisica. Invece, accade proprio il contrario perché in rete ci si sceglie non solo per similitudine ma anche per la voglia di migliorarsi.
Per esempio, chi sta meditando di iniziare una dieta o iscriversi in palestra, si registra ad un forum o frequenta una chat in cui può trovare consigli utili. Ed è proprio questa, secondo i ricercatori, la molla che induce poi le persone connesse a “contagiare” positivamente i comportamenti. Per dimostrare questa teoria, Damon Centola, docente alla Sloan School of Management del Mit, ha creato un social network nel quale i partecipanti erano collegati con i loro amici sia con un criterio casuale che sulla base del sesso, dell’età e dell’indice di massa corporea. Poi ha introdotto l’idea di un “diario della dieta” tramite un partecipante fittizio che invitava i vari membri a scrivere nel diario. Quando uno dei partecipanti si registrava in questo diario, automaticamente partiva l’invito anche per gli amici del nuovo iscritto. Risultato? L’adozione del diario della dieta è stata maggiore nell’ambito del network basato sulla somiglianza piuttosto che in quello in cui i contatti erano casuali. Centola ha anche notato che i frequentatori abituali di social network, forum e community sono più portati rispetto agli altri utenti a partecipare a scambi di opinioni sulla salute e la medicina.
“Le esperienze degli internauti, oltre a fornire importanti informazioni, aiutano a prendere consapevolezza” conferma Davide Algeri, psicoterapeuta e ideatore del Servizio Italiano di Psicologia Online (SIPO). “Viviamo e percepiamo ciò che sarà il reale attraverso il parere virtuale degli altri. Potremmo dire che gli altri ci trasmettono una sorta di consapevolezza che ci condiziona, generando ben-essere sociale o mal-essere a seconda dei casi”. Gioca un ruolo importante anche la ridondanza delle informazioni che tipicamente circolano nei social network: proprio la ripetitività di alcune idee, infatti, stimola i cambiamenti di abitudine e rende gli utenti più propensi ad adottarne di nuove.
“Ma è importante non generalizzare”, avverte lo psicoterapeuta. “Nel campo della salute, leggere i pareri presenti sui forum, le community, i social network, se da un lato può aiutare, creando un contesto protettivo, dall’altro può contribuire a peggiorare la situazione. Mi riferisco ai casi di cybercondria o overloading information”. Come sempre, serve equilibrio. Soltanto con un uso razionale i network possono essere considerati mezzi in grado di veicolare comportamenti e attitudini positive tra vari attori sociali. In ambito medico, queste conclusioni permettono di ipotizzare l’utilizzo di questi canali per promuovere pratiche mediche virtuose, come la prevenzione di alcune malattie o la vaccinazione.
Ma l’effetto virale dei social network sui sani stili di vita vale per tutte le età? “I giovani e soprattutto gli adolescenti sono un target molto sensibile ai social network” spiega Algeri. “Ecco perché Internet può essere visto come uno strumento per operare nel settore della prevenzione specialmente fra i giovani, visto che sono loro che principalmente utilizzano questa modalità di comunicazione. Ma poiché nel virtuale valgono le stesse regole del reale, bisogna fare attenzione al giro di amici o comunque di persone simili che si creano sulla rete, in particolare per i giovani che tendono all’omologazione” conclude.
Anche chi ha i capelli grigi, comunque, può trarre beneficio dalla frequentazione dei social network. Uno studio tutto italiano ha, infatti, dimostrato che collegarsi quotidianamente a Facebook per un’ora ha un effetto benefico sulla memoria, la conserva attiva perché stimolata e migliora l’umore dei navigatori della Rete dalle tempie grigie.
Per chi desiderasse approfondire, riporto di seguito anche l’abstract della ricerca da cui parte la riflessione.
Social Similarity Promotes the Spread of Information:
An Experimental Study of Homophily in the Adoption of Health Behavior,” by D. Centola at Massachusetts Institute of Technology in Cambridge, MA.
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
Richiedi un primo contatto