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Forse con il canone tv che è aumentato, o perché non hai voglia di cucinare per la festa che hai organizzato stasera, e alla quale hai invitato tutti i tuoi parenti più stretti, e che ti costringerà davanti ai fornelli per tutta la giornata? Lo stomaco brontola senza un apparente motivo? E allo specchio scorgi un’arcigna espressione che accentua quelle poche rughe sulla fronte?
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IMPARA AD ESSERE CONSAPEVOLE E A LIBERARE LE EMOZIONI
Diventare maggiormente consapevoli delle proprie emozioni viscerali è un’ottima abitudine psicologica dalla quale trarre giovamento fisiologico. Il “trucco” sta nell’imparare a dare al cervello il tempo per elaborare tutte le percezioni viscerali e i pensieri che ci lasciano impotenti di fronte alla rabbia. Se si riesce a fare questo, è possibile anche che la rabbia mattutina si trasformi, entro sera, in comprensione.
La dott.ssa Andrea Brandt, esperta psicoterapeuta in problemi associati alla rabbia, spiega brevemente che nè reprimere, nè perdere il controllo della propria rabbia lasciando che sfoci in vera e propria ira, è di aiuto. Bisogna esercitarsi a diventare consapevoli.
La consapevolezza è la concentrazione sul momento presente, lasciando alle nostre emozioni la libertà di manifestarsi in totale libertà, senza vincoli o pregiudizi.
3 cause scatenanti, 3 strategie di risposta.
1.Causa: non si riesce ad essere consapevoli ——-> Risposta: esercitarsi a guardare dentro se stessi
Come ci si sente quando si è bloccati? Bisogna acquisire l’abitudine di guardare dentro se stessi, imparando a rispondere, anche retroattivamente, alla domanda.
2. Causa: si tenta di controllare la propria esperienza ——–> Risposta: impara a rilassarti e a lasciar emergere la tua interiorità
Si provi, comodamente distesi sul letto, a socchiudere gli occhi e a rimanere in osservazione di quello che emerge dall’interno del nostro corpo. Come si sente lo stomaco? Com’è il nostro respiro? Dov’è che siamo rigidi? Osservare, osservare, e percepire con onestà quello che emerge. Come se si fosse spettatori in teatro.
3. Causa: ritenersi vittime della propria storia ———> Risposta: Impara a essere pro-attivo e a cambiare
I preconcetti su dove siamo, cosa facciamo, dove vogliamo andare nella nostra vita, in qualche modo li abbiamo tutti. Tuttavia, permanere nel vittimismo, rispetto agli eventi esterni, non ci serve a molto. Bisogna rallentare e cercare di comprendere cosa sta accadendo dentro noi stessi.
Un’ultimo appunto, giusto per motivare anche i più scettici: si tenga sempre a mente che una reazione eccessiva nel presente è segno che probabilmente ci sono dei problemi irrisolti nel passato.
Traduzione: Anselmo Di Rosa
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