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In un periodo come il nostro dettato da una profonda e marcata crisi, i problemi economici sono all’ordine del giorno.
Le spese sembrano sempre di più come anche le preoccupazioni legate proprio a tutto questo: si è sempre più preoccupati di non farcela e di non riuscire a fare tutto ciò che è necessario per vivere e, soprattutto, per vivere bene. Non basta, infatti, sopravvivere per essere felici: è necessario anche riuscire ad avere a disposizione una base, al fine di poter soddisfare anche quei bisogni immateriali e personali.
Molte volte, i problemi finanziari possono avere delle conseguenze davvero impattanti sulla persona. Quante volte ci è capitato di sentire notizie di gente che si toglie la vita, a causa di preoccupazioni economiche?
In una situazione tragica come la perdita di lavoro e, quindi, di ogni dignità, molti reagiscono in questo modo.
Tutto ciò è reale e, nella nostra società, è sempre più frequente proprio perché siamo in piena crisi economica, come ci ripete la tv e tutti i giornali.
Tutto ciò dunque aumenta e alimenta lo stato di malessere percepito.
Come riuscire a reagire e gestire bene questi momenti di crisi personale? In questo articolo parleremo proprio di questo.
Indice contenuti
Preoccupazioni economiche e problemi di soldi: quale differenza
“È bene avere il denaro e le cose che il denaro può comprare,
ma è bene anche, ogni tanto, controllare ed essere sicuri
di non aver perso le cose che il denaro non può comprare.”
(George Horace Lorimer)
I soldi sono quel qualcosa di necessario, poiché ci permettono di soddisfare i bisogni, sia quelli primari (es. il bisogno di nutrirsi), che quelli secondari (es. bisogno di sicurezza). (Maslow, 1973)
Avere una disponibilità economica è sicuramente il modo migliore per avere ciò che è necessario alla nostra sopravvivenza e realizzazione, ma soddisfa anche il bisogno di sicurezza: se ce l’ho, mi sento “al sicuro” perché potrò soddisfare i miei bisogni primari.
Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di preoccupazioni legate ai soldi?
John Armstrong nel suo libro “I soldi non sono il problema” invita il lettore a distinguere due elementi spesso sovrapporti tra loro: i problemi di soldi e le preoccupazioni suscitate dal denaro.
Egli afferma che con problemi di soldi si indica una questione pragmatica cioè il dover far fronte ad una necessità.
Le preoccupazioni legate ai soldi sono invece qualcosa di più pervasivo, poiché anche se traggono spunto dai problemi pratici, chiamano in causa aspetti “immateriali” e, spesso, non commercializzabili relativi all’identità, autostima, aspettative/obiettivi di vita e via discorrendo.
Quindi le preoccupazioni economiche hanno un vero e proprio impatto sul soggetto perché, appunto, hanno a che fare con tutto ciò che è immateriale e che lo riguarda nella sua sfera più intima, nella sua identità.
Cause delle preoccupazioni economiche
Alcuni percepiscono meno le preoccupazioni economiche, altri di più. Questo dipende da fatto che la crisi economica viene vissuta in modo soggettivo: dipende, infatti, da ciò che l’individuo vive e dalla condizione in cui si trova.
C’è chi perde il lavoro a causa della chiusura di imprese o per una riduzione del personale, dettata da costi elevatissimi che, quindi, l’azienda non riesce più a far fronte. C’è chi ha un lavoro precario, con contratti di lavoro assurdi e davvero sfruttanti ma che l’individuo è costretto ad accettare per lavorare. Inoltre, c’è una vera e propria difficoltà a trovare lavoro: mille colloqui sostenuti e pochissime certezze di essere richiamato.
Tutto ciò ha un impatto sul soggetto, soprattutto se si cerca una propria indipendenza o se c’è di mezzo una famiglia da sostenere.
Quante famiglie vivono solo grazie ad uno stipendio e con la paura costante di non riuscire ad “arrivare a fine mese”? Quanti perdono il lavoro da un giorno ad un altro e sono costretti a vivere con un costante senso di precarietà?
Tutto ciò genera ansia e preoccupazioni.
Preoccupazioni economiche: l’impatto della perdita del lavoro
Tutte le preoccupazioni economiche e i momenti di crisi hanno un impatto sul soggetto: vivere ciò che non si vuole è profondamente destabilizzante e compromette la vita soggetto, sotto diversi punti di vista.
Il lavoro ha un ruolo fondamentale: consente alla persona di esprimere le proprie inclinazioni, di vedere realizzate concretamente le proprie idee e di ricevere dagli altri feedback positivi, per ciò che si fa.
Il lavoro rafforza l’autostima e favorisce la costruzione dell’identità della persona. Identità, la cui acquisizione scaturisce dall’interazione di fattori psicologici e sociali e permette alla persona di riconoscersi nel proprio lavoro e in quello che fa.
Il guadagno permette al soggetto di essere un individuo dotato di dignità, di sentirsi potente e di essere in grado di fare tutto. Tutto questo entra in crisi nel momento in cui si vive una situazione di difficoltà come, per esempio, perdere il lavoro. La persona che perde il lavoro si sente anche privato della propria identità e della dignità, poiché senza il lavoro e senza il guadagno, non sa più chi è.
Ovviamente ciò mette in crisi anche la sua autostima, finendo per portarlo a non credere più in sé stesso e nelle sue potenzialità. In questo modo viene privato di tutto ciò che lo caratterizza in quanto persona.
Diversi approcci alle preoccupazioni economiche
Le preoccupazioni economiche, quindi, mettono a dura prova le persone.
Ma esistono differenze nel modo in cui ci si approccia ad esse, quando ci si ritrova senza soldi?
Tutti noi, di fronte ad una difficoltà, generalmente, entriamo in panico o comunque iniziamo a preoccuparci e a far di tutto per risolvere i problemi economici.
Questo è naturale, poiché una situazione difficoltosa è spesso percepita come pericolosa per la propria sopravvivenza.
L’approccio di chi ha un’alta autostima
Eppure se una persona presenta un’alta autostima e si percepisce come capace ed in grado di reagire, riesce ad avere un approccio “positivo” per affrontare la situazione.
In tal senso può essere che la persona:
- si dia da fare per porre fine alle difficoltà contingenti e per ristabilire il tenore di vita desiderato.
- cerchi un nuovo lavoro, se ha perso il proprio, oppure ne trovi uno aggiuntivo per guadagnare di più e riuscire a pagare tutte le spese.
- si reinventi cercando di mettersi in gioco e mettendo da parte le difficoltà e le preoccupazioni incombenti.
L’approccio di chi ha una bassa autostima
Vediamo come dunque l’autostima e la percezione che ognuno ha di sé, sia utile per rimanere a galla ed evitare di annegare nelle proprie preoccupazioni.
Diverso è sicuramente l’approccio di una persona che ha una bassa autostima.
Questa tenderà invece a:
- percepirsi incapace o “finita” per via della difficoltà che sta vivendo;
- rimuginare continuamente su ciò che vive e sulle preoccupazioni che teme;
- deprimersi e ad autocommiserarsi, senza avere la forza di reagire;
- non vedere una via d’uscita o ad evitare di cercarne una.
Conseguenze delle preoccupazioni economiche
Bisogna rendersi conto, quindi, che l’approccio è tutto e che le preoccupazioni possono essere gestite.
Ma per chi non riesce a gestirle, quali possono essere i risvolti sull’umore?
Preoccupazioni economiche e depressione
La conseguenza che deriva da ristrettezze o difficoltà economiche e dal modo in cui le si gestisce è la depressione.
È stato osservato che un malumore dettato da problemi finanziari porta ad avere ripercussioni sulla salute mentale e ciò porta, a sua volta, ad un peggioramento del malumore dettato dalla condizione economica. Tutto ciò genera un vero e proprio circolo vizioso e un malumore ancora peggiore.
Uno studio svolto da alcuni ricercatori di New York ha dimostrato come gli studenti che praticano un comportamento finanziario più responsabile mostrino, poi, meno sintomi di depressione e una maggiore soddisfazione relazionale. La ricerca in questione si è basata sui dati raccolti in tre diversi momenti temporali in un periodo di sei anni, in cui i ricercatori hanno seguito un gruppo di studenti americani dal loro quarto anno di college a cinque anni dopo la laurea.
Ai partecipanti è stato chiesto di monitorare alcuni loro comportamenti finanziari come le spese, i risparmi, il budget e i prestiti.
I risultati, che sono stati pubblicati sul Journal of Applied Developmental Psychology, hanno dimostrato che coloro che praticavano comportamenti finanziari più responsabili, avevano, poi, meno sintomi di depressione e maggiore soddisfazione relazionale, che a loro volta, sembravano promuovere la formazione dell’identità dell’adulto.
Preoccupazioni economiche e stress
La gestione del denaro determina un vero e proprio momento stressante per il soggetto: capire come gestire il denaro, come saldare i “debiti” e far fronte agli innumerevoli problemi economici come saldare le innumerevoli spese, è sicuramente un qualcosa che mette a dura prova il soggetto. L’ American Psychological Association ha trovato che il 62% degli americani è stressato per il denaro e che lo stress può aumentare i rischi di gravi effetti collaterali fisici che vanno dall’emicrania e dall’insonnia alle malattie cardiovascolari. Inoltre, l’American Institute of Certified Public Accountants (AICPA) ha scoperto che il 56% degli americani ritiene che il proprio debito abbia influito negativamente sulla propria vita.
Quindi, avere delle preoccupazioni economiche può portare a delle situazioni stressanti e ad un vero e proprio momento negativo per ognuno di noi.
Preoccupazioni economiche e la compromissione delle relazioni sociali
Nello stesso sondaggio svolto dall’American Institute of Certified Public Accountants (AICPA) è stato dimostrato che il 21% delle persone ritenevano che i problemi economici avessero contribuito alla nascita di diverse tensioni con il proprio partner.
Questi risultati mettono in luce qualcosa di davvero importante: non si hanno conseguenze solo sul singolo soggetto, ma anche, sulla vita sociale.
Un soggetto che vive situazioni difficili di conseguenza vive anche delle difficoltà a livello sociale.
Col tempo, dunque, anche le relazioni significative possono essere compromesse da queste difficoltà economiche e dal soggetto che le vive e non riesce ad affrontarle ottimamente.
Preoccupazioni economiche e lavoro
Inutile dire che, oltre ad avere conseguenze sulla sfera personale e sociale, un malessere tangente come questo rende tutta la vita difficile, anche quella lavorativa.
Il soggetto che vive un malessere di questo tipo può avere difficoltà di concentrazione e nell’essere operativo, con difficoltà a compiere ottimamente il proprio lavoro.
Tutto ciò può avere ripercussioni importanti: l’individuo diventa poco utile nel contesto lavorativo per il datore che può decidere di licenziarlo. La persona potrebbe ritrovarsi così a perdere il lavoro e questo potrebbe causare un peggioramento del malessere, in quanto verrebbe a mancare la condizione di base per poter risolvere i problemi economici già presenti.
Strategie per superare la preoccupazioni economiche
Come visto finora, i problemi economici possono avere delle conseguenze su diversi livelli, da quello personale, a quello sociale e lavorativo.
Tutto ciò ha un impatto negativo sul soggetto: come possiamo uscirne o gestire al meglio tale situazione?
Ecco alcune strategie valide.
Affrontate la paura e non isolatevi
Nel momento in cui viviamo un malessere dettato da situazioni economiche precarie o comunque non facili, è naturale sperimentare paura o terrore per tutto ciò che temiamo e che potrebbe accadere. Ad esempio, non riuscire a pagare le bollette o l’affitto o finire i soldi prima di poter soddisfare bisogni di base come, per esempio, il cibo.
Tutto ciò, prolungato nel tempo, potrebbe far stare male e far rimuginare su ciò che temiamo. Le paure si potrebbero amplificare e potremmo avere la sensazione di essere senza una via d’uscita.
In questi casi è utile parlarne con un professionista psicologo e psicoterapeuta che possa aiutare ad affrontare ciò che temete di più.
Impostate un budget
Molto spesso, l’idea di impostare un budget, viene vista in chiave negativa, come una restrizione di ciò che si può o non si può avere. In realtà i budget hanno come obiettivo quello di aiutare ad ottenere ciò che si vuole: che si tratti di una cifra da spendere per mangiare fuori o di una vacanza dei sogni.
D’altronde esiste un budget adatto a quasi tutti gli stili di vita.
Quindi, sia che il vostro obiettivo sia quello di risparmiare per un proprio desiderio personale o quello di mettere da parte dei soldi per le bollette, fate in modo che il vostro budget sia realistico, per evitare un ulteriore stress finanziario.
Restate attivi
Quando si ha a che fare con una depressione dettata dalla condizione economica, di solito si perde l’interesse per le cose che prima erano piacevoli: si trascorre più tempo al chiuso, in una stanza buia, concentrandosi sugli aspetti negativi di ciò che sta accadendo.
Evitate di cedere a questa tentazione, ma restate attivi: uscite con amici e fate le cose che facevate prima e che vi rendevano felici.
Queste potranno aiutarvi a distrarvi dai vostri problemi di denaro e ad affrontarli con un altro spirito.
Non perdete la vostra routine, ritagliatevi uno spazio
Nel momento in cui si vive una situazione stressante o comunque di malessere derivante da problemi economici, tendiamo a mettere il resto in secondo piano.
Ma ciò non aiuta. Per questo è necessario continuare a seguire la propria routine giornaliera, fare tutto ciò che si faceva prima con gli stessi ritmi e la stessa costanza. Pensare frequentemente solo a ciò che va male, contribuisce solo a peggiorare lo stato di malessere.
In questi casi, ritagliatevi uno spazio giornaliero, ad esempio la mattina, per riflettere sulle emozioni che state vivendo o di cui avete paura. Terminato lo spazio, però tornate al vostro quotidiano e alle vostre routine e rimandate il pensiero a quello spazio di riflessione.
Quindi, è vera l’affermazione: “i soldi non fanno la felicità”?
Sicuramente non sono tutto nella vita ma, averne, diminuisce le probabilità di vivere stress o comunque situazioni spiacevoli.
Riferimenti
- Maslow, Abraham H., Teoria della motivazione umana. Milano: Pirelli, 1973.
- Armstrong, J. (2013). I soldi non sono il problema.
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