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Chi di voi non lo ha mai sentito?
Io personalmente un sacco di volte, ma perché fin da bambino ho toccato con mano questo fenomeno (2Game boy, Game boy Color, Game boy Advanced, Nintendo DS lite, ecc…) grazie anche al “bombardamento persuasivo” di massa di media, tv e chi più ne ha più ne metta. Ok, ma tutto questo però riguardo a cosa vi starete chiedendo? Ebbene ai Pokémon.
Indice contenuti
Ma cosa sono i Pokémon?
Sono creature immaginarie che gli umani possono catturare, allenare e far combattere per divertimento. Se vi dico Pikachu, vi viene in mente a cosa mi riferisco?
Quel simpatico topino giallo con le guanciotte rosse, che è l’idolo della maggior parte dei bambini e dei vostri nipotini. Pikachu e i Pokémon, Pokémon e i Pikachu…e ora, nel 2016, Pokémon Go.
Un ulteriore passo avanti nella loro cattura, che coinvolge gli smartphones (Android e Apple) e la realtà aumentata. Avete presente tutte quelle persone, che mentre passeggiate per la città, stanno con lo sguardo attaccato al proprio cellulare? Giocano tutti a questo videogioco.
Obiettivo del gioco
Acchiapparli tutti! Va bene, ma come? Per farlo bisogna avere una connessione dati attiva e il GPS attivo. Poi tanta voglia di camminare e parecchia pazienza, soprattutto se il proprio cellulare (come successo a me) fa I capricci. Eh già!
Il potere persuasivo di Pokémon GO
Questo nuovo fenomeno mondiale sta dilagando come una macchia d’olio, coinvolgendo adulti e bambini.
Già anche adulti, sembra strano, ma è così. Vuoi per nostalgia o altri fattori, ma molto dipende dal suo enorme potere persuasivo.
A tal proposito, esiste una materia di studio chiamata captologia che ci viene incontro aiutandoci a capire come mai questo videogioco a realtà aumentata sta spopolando.
Questa nuova disciplina, ci spiega attraverso 4 fattori (Kairos, comodità, semplicitàmobile, confrontosociale e competizione) come mai Pokemon Go riscuote così tanti consensi.
Per i non addetti ai lavori possiamo riassumere il tutto così: più un prodotto tecnologico è semplice, comodo, facile da usare, competitivo ed interviene nel momento migliore con le sue notifiche e/o input e più sarà facile persuasivo. E questo, soprattutto se lo si può “paragonare” con altre persone.
In Pokemon Go troviamo tutto questo: la facilità d’uso nell’accedervi e giocarvi (soprattutto per i native digitali di oggi), la competizione con gli altri membri nell’acchiapparli tutti, il confronto con gli altri per vedere chi ne ha di più e la comparsa dei Pokémon (nonché delle notifiche relative al GPS, qualora non funzioni) quali forme di “promemoria” per persuaderci a continuare a giocare.
Gli effetti del virtuale sul reale
A conti fatti cosa ne pensate? Quanto vi sto dicendo è anche confermato da esperienze reali e non solo dalle mie parole.
È il caso di Tom Currie, un 24enne neozelandese che ha deciso che le ore libere non gli bastavano più. E così ha abbandonato il proprio lavoro.
Alla luce del suo potenziale persuasivo, Pokemon Go ha anche un’effettiva utilità positiva, che va oltre il semplice giocarci. C’è da non crederci, ma è così. Ad esempio, al Mott Children’s Hospital, ospedale pediatrico negli Stati Uniti, Pokémon GO viene utilizzato come terapia in un ospedale pediatrico! I piccoli pazienti hanno l’opportunità di usufruire di Pokémon GO, scorrazzando nella struttura alla ricerca dei loro mostriciattoli preferiti.
Grazie a Pokémon GO possono muoversi dal proprio letto e socializzare più facilmente! Il movimento, aiuta i bambini dal punto di vista fisico, non lasciando atrofizzare gli arti, mentre il socializzare con gli altri li fa sentire meno soli. Non male vero?
Tuttavia le sorprese non sono finite qui. Pokemon Go può anche venire in soccorso e dare uno slancio a persone che soffrono di ansia e depressione, aiutandole ad uscire da uno stato di scoraggiamento e apatia. Come? Semplicemente incoraggiando la persona ad uscire verso il mondo esterno e socializzare con gli altri.
Chiariamo però subito una cosa, e cioè che quanto vi sto dicendo non equivale a considerare questo videogioco come “la cura” definitiva per chi soffre di ansia e depressione. È comunque di valido aiuto.
L’intelligenza emotive insita in Pokémon GO
Possiamo a conti fatti considerare Pokemon Go una “tecnologia positiva”? Io sostengo di si.
Azzardo però un’ulteriore ipotesi che potrebbe contribuire a questa mia riflessione.
Informandomi anche su quelli che saranno i futuri aggiornamenti del gioco, io sono convinto che Pokemon Go contribuirà anche a potenziare l’intelligenza emotiva, ovvero un uso corretto delle emozioni proprie e altrui, dei giocatori coinvolti. Con le modifiche future dell’app si potrà di fatto duellare tra allenatori (e con allenatori intendo le persone fisiche che si incontrano durante la ricerca dei Pokemon nelle varie città) e quindi durante la lotta, il giocatore nel momento in cui vedrà il Pokemon avversario cercherà di mettersi nei panni dell‘altro (vuoi in misura maggiore o minore) per cercare di capire il motivo e del perché la scelta é caduta su quel Pokemon.
Il giocatore inoltre cercherà anche di mettersi nei panni dell’avversario per capire quali mosse userà e come il suo avversario si comporterà. E questo anche sul piano delle emozioni.
Riassumendo, il successo di Pokemon Go è dato da diversi fattori, sia negativi che positivi. Se vi informerete ne verrete di sicuro a conoscenza. Tale successo, sia nel bene che nel male, porterà senza ombra di dubbio a un notevole diffusione, ancora più sensazionale, del gioco a realtà aumentata.
Qualche consiglio se per caso vorrete in future giocarvi, o se vi state già giocando? E questo, a detta di uno psicologo come me? Ebbene, procedete con cautela e non esagerate. Cercate di apprezzare il gioco per quello che è, con la consapevolezza del suo potenziale positivo o negativo che sia.
Non dimenticatevi però che esiste anche una realtà la fuori, in cui i Pokemon non ci sono, ok?
A cura del Dott. Lazzeri Marco, Psicologo dell’Ordine della Valle d’Aosta
Immagine per gentile concessione di PixaBay
Approfondimenti
- A.A, “Kairos” in https://it.wikipedia.org/wiki/Kairos, 2016.
- A. Caffo, “Pokèmon Go oltre il gioco: è anche la cura per ansia e depressione” in http://www.panorama.it/mytech/videogiochi/pokemon-go-oltre-il-gioco-e-anche-la-cura-per-ansia-e-depressione/, 2016.
- L. Caminiti, “L’intelligenza emotiva secondo Daniel Goleman: una chiave per il successo!” in http://www.psicologiaok.com/60/intelligenza-emotiva-la-chiave-per-il-successo/, 2011
- V. Conti, “Pokémon GO utilizzato come terapia in un ospedale pediatrico!” in http://www.pokemonmillennium.net/notizie/videogiochi/74657-pokemon-go-utilizzato-come-terapia-in-un-ospedalepediatrico/, 2016.
- L. Festinger, “A theory of social comparison process” in Human Relations, 7, 1954, pp 117-140.
- B.J.Fogg, “Tecnologia della persuasione”, 2005, Apogeo, Milano, pp. 209-239.
- V. Iori, “Pokemon Go, inghiottiti nella solitudine di una nuova dipendenza” in http://www.huffingtonpost.it/vannaiori/pokemon-go-dipendenza-solitudine-_b_11064166.html?utm_hp_ref=italy&ncid=fcbklnkithpmg00000001, 2016.
- S. Micocci, “Pokemon GO, novità: cosa cambia con il nuovo aggiornamento” in https://www.forexinfo.it/Pokemon-GO-nuovo-aggiornamento-novita, 2016.
- G. Riva, “Come Creare Tecnologie Positive” in http://psicomedia.blogspot.it/2012/10/come-creare-tecnologie-positiveparte-1.html, 2012
- J.Turner, “Social Influence” Brooks/Cole, Pacific Grove, CA, 1991.
- R. Zajonc, “Social Facilitation” in Science, 149, 1965, pp. 269-274.
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