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Vi è mai successo di piangere mentre guardavate una scena in tv, perché magari vi eravate immedesimati nel protagonista?
O vi emozionate mai quando un vostro amico vi parla di una sua sofferenza?
Se la risposta a queste domande è affermativa, molto probabilmente siete persone empatiche, ovvero riuscite a sentire quello che sente chi vi sta accanto.
Quante volte è capitato di incontrare persone brave a fare questo? Persone brave a capire le vostre emozioni e a sentirle come fossero proprie?
Il mondo sicuramente sarebbe migliore se tutti fossimo in grado di fare questo, eppure secondo uno studio del 2007 solo l’1% della popolazione è formata da veri empatici.
Ovviamente bisognerebbe fare capo a ricerche più recenti per confermare questo, ma ciò che andremo a comprendere meglio in questo articolo è il vero significato dell’essere empatici, con i pro e i contro annessi.
Di sicuro essere empatici aiuta a costruire relazioni solide, differentemente da chi fatica a riconoscere le emozioni e ad esprimerle, che soffre di alessitimia.
Indice contenuti
Cosa significa essere empatici
Iniziamo dunque a porci questa prima domanda: chi è l’empatico?
La persona che utilizza una comunicazione empatica ha la capacità di comprendere e di essere in sintonia con le emozioni e i sentimenti altrui. L’empatico riesce a sentire ciò che l’altro sente ad un livello emotivo profondo.
Per capire questo basta fare riferimento all’etimologia del
termine “empatia” che deriva dal greco en-pathos “sentire dentro”, e consiste appunto nel riconoscere e capire le emozioni degli altri come se fossero proprie.
Una persona empatica infatti riesce a calarsi nella realtà altrui per comprenderne punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni.
Cos’è dunque l’empatia?
L’empatia è la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” percependo, in questo modo, emozioni e pensieri. E’ l’abilità di vedere il mondo come lo vedono gli altri, essere non giudicanti, comprendere i sentimenti altrui mantenendoli però distinti dai propri (Morelli e Poli, 2020).
Va da sé che nelle relazioni interpersonali l’empatia è una delle più importanti porte d’accesso al mondo dell’altro.
Grazie ad essa possiamo cogliere elementi profondi, ovvero quella parte significativa del messaggio, espressa dal linguaggio del corpo che solo una persona empatica può riuscire a cogliere.
Ancora, l’empatia è uno stato dell’essere che permette ad una persona di connettersi all’altro, sia da un punto di vista emotivo che cognitivo.In tal senso aiuta ad avere relazioni più soddisfacenti in qualsiasi ambito della propria vita, proprio perché ci si approccia all’altro in modo sincero e rispettoso.
Il comportamento empatico può arrivare ad essere quasi d’ispirazione per chi la osserva, senza che lei stessa se ne accorga.
Ma quali sono i tratti di una persona empatica? E quali le sue caratteristiche?
Tratti della persona empatica
Per rispondere a questo interrogativo faremo riferimento ai tratti di un empatico presi in considerazione da The Empath’s Survival Guide: Life Strategies for Sensitive People. dove risulta che una personalità empatica deve possedere le seguenti caratteristiche:
- Sensibilità: le persone empatiche sono altamente sensibili, sanno ascoltare, si sanno donare e riescono ad essere aperte e disponibili per gli altri. In nome di questa sensibilità riescono a prestare attenzione ad ogni singola parola del proprio interlocutore, senza interromperlo. Gli empatici rischiano però di essere dei bersagli facili per quelli che sono stati definiti come i “vampiri energetici” , ovvero persone che possono tentare di risucchiare l’energia di un empatico.
- Sintonizzazione emotiva: le persone empatiche sanno assorbire le emozioni e riescono a sintonizzarsi con gli stati d’animo proprie e degli altri. Dalle scansioni MRI si è osservato che quando un empatico osserva un’altra persona che sperimenta una serie di emozioni, il suo cervello si attiva negli stessi circuiti neurali. Le scansioni MRI hanno dimostrato anche che se un empatico vede, ad esempio, un ago pungere la mano di un’altra persona, il suo cervello reagisce come se la mano fosse sua. Questo vuol dire che l’empatico possiede anche la capacità di rispecchiarsi nei movimenti dell’altro.
- Introversione: gli empatici tendono a essere introversi, per questo evitano i contesti affollati e preferiscono il contatto diretto con le persone. Inoltre preferiscono più ascoltare che parlare, attraverso un linguaggio mai esuberante, ma pacato e privo di giudizio. Proprio per il suo essere introversa, una persona empatica preferisce avere rapporti stabili e con poche persone alla volta.
- Intuito: le persone empatiche grazie alla loro intuizione riescono a rapportarsi al mondo e a costruire relazioni positive con gli altri. Riescono inoltre ad andare oltre le apparenze, evitando di soffermarsi solo sulla prima impressione.
- Capacità di stare sola: gli empatici amano passare il tempo da soli. Proprio perché tendono ad essere soccorritori degli altri, gli empatici hanno bisogno di ritagliarsi del tempo per ricaricarsi.
- Predisposizione per le relazioni intime: l’empatico può sentirsi quasi sopraffatto dalle relazioni intime. Per questo teme di essere inghiottito e di perdere così la propria identità. Una persona empatica in amore, allo stesso modo, sente ciò che l’altro sente, ecco perché non ha necessità di chiedere cosa prova all’altro. Eppure può avere difficoltà a trovare un partner, perché le persone empatiche sono persone esigenti e sanno cosa vogliono, dunque non si accontentano.
- Basso livello di aggressività: le persone empatiche generalmente presentano un’amigdala più reattiva ai segnali di angoscia rispetto ad altri. Per chi non lo sapesse, l’amigdala risponde alla paura e al dolore. Dunque una persona empatica difficilmente è aggressiva di fronte a chi prova tristezza e dolore. Le persone empatiche inoltre tengono molto ai valori e alle relazioni che instaurano, tanto che può capitare che perdano di vista le proprie emozioni per ascoltare quelle altrui.
- Disponibilità: le persone empatiche a lavoro hanno una marcia in più. Spesso pensiamo che per trovare un impiego siano necessarie solo le proprie competenze e abilità, dimenticando che usare l’empatia nella comunicazione è una delle armi migliori per emergere. Possedere empatia relazionale significa avere rispetto e guardare ai bisogni degli altri e permettere di creare un’ottima prima impressione agli altri. Dunque sicuramente conta la competenza, ma senza empatia difficilmente si va molto lontano, a lavoro come nella vita.
- Curiosità: le persone empatiche sono molto curiose e hanno spesso voglia di mettersi in gioco, di conoscere cose nuove, di ricevere stimoli nuovi, viceversa tendono ad annoiarsi. Per questo è difficile trovare una persona empatica priva di curiosità o di spirito d’iniziativa.
Pro e contro della persona empatica
Abbiamo messo in evidenza i principali tratti della personalità empatica, cerchiamo ora di capire quali sono i pro e i contro dell’essere empatici.
Iniziamo dai pro: sicuramente il vantaggio principale è la capacità di costruire relazioni interpersonali armoniose in qualsiasi contesto si trovino.
Una persona empatica riesce a circondarsi di persone e a mantenere legami forti con queste.
È in grado di fornire supporto emotivo, essere di aiuto, proprio perché sa attingere ai sentimenti di chi ha intorno.
Avere come partner o come amico una persona empatica è senza dubbio un valore aggiunto nella propria vita, poiché sai di poter fare affidamento su qualcuno che non ti volterà le spalle.
Tra gli altri vantaggi c’è la capacità di riuscire a scovare persone bugiarde o che intendono manipolare o ingannare.
Rispetto ai contro: quando viene chiesto loro un aiuto eccessivo, possono arrivare a risentirne, arrivando a sperimentare frustrazione e inadeguatezza quando non in grado di aiutare l’altro.
Gli empatici, proprio perché assorbono le emozioni altrui, possono avere difficoltà a rilassarsi o avvertire disagio stando in mezzo alla folla.
Un empatico può arrivare a sentirsi emotivamente prosciugato o ad avere difficoltà a trovare del tempo per sé.
Consigli utili per chi è empatico e per chi non lo è
Ecco di seguito ciò che dovrebbe imparare a fare un empatico per prendersi cura di sé ed evitare di ritrovarsi spento e privo della propria energia:
- ritagliare del tempo per se stesso. Una passeggiata a contatto con la natura, ascoltare della buona musica, attuare delle tecniche di rilassamento;
- mettere dei confini tra sé e l’altro, per evitare di sentirsi sopraffatto dalle emozioni altrui. Per aiutarsi in questo potrebbe trovare utile apprendere i principi che stanno dietro la comunicazione assertiva. Quest’ultima è molto importante per selezionare con chi è salutare trascorrere del tempo e con chi no. Nella vita a volte è meglio prendere le distanze da manipolatori che vogliono puntano a ricevere, senza dare.
Se, al contrario, vogliamo allenare la nostra empatia, è opportuno:
- sviluppare l’intelligenza emotiva e l’empatia. A tal proposito suggerisco il libro “Intelligenza Emotiva” di Daniel Goleman;
- associare all’ascolto un contatto visivo: dobbiamo guardare l’altro negli occhi mentre ci parla, questo ci consente anche di essere maggiormente concentrati sull’altro;
- imparare ad ascoltare senza giudicare.
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