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Per lo stesso motivo, un’altra domanda frequente è se il narcisista sente il bisogno di ricevere affetto da parte di chi gli sta accanto.
In questo articolo cercherò di approfondire questa tematica così da sciogliere eventuali dubbi.
Indice contenuti
Il narcisista e il suo rapporto con gli altri
Quando parliamo di narcisismo, bisogna distinguere tra “Narcisismo sano” e “Disturbo narcisistico di personalità”.
Profilo del “narcisista sano”
Nel narcisismo sano, la persona sperimenta un amore verso sé, insieme al desiderio di apprezzamento da parte degli altri. L’individuo presenta una sana autostima e un rispetto per sé che non sfocia nella prevaricazione o nell’egocentrismo. Questo amore per sé è equilibrato da una consapevolezza dei propri limiti e da un genuino interesse verso gli altri.
Le relazioni del “narcisista sano”
La differenza sostanziale nel narcisismo sano è l’approccio alla vita e alle relazioni interpersonali. Queste persone sono capaci di nutrire relazioni autentiche, mostrando empatia e considerazione per gli altri. L’apprezzamento che cercano non è finalizzato a confermare una grandiosità infondata, ma piuttosto a riconoscere e condividere le proprie qualità in un contesto di mutuo scambio.
Il rapporto con le critiche del “narcisista sano”
Inoltre, il narcisista sano sa gestire il rifiuto e la critica in modo costruttivo, utilizzandoli come spunti per la propria crescita personale piuttosto che come minacce al proprio senso di sé o alla propria identità. Questa flessibilità e apertura al cambiamento sono segni distintivi del narcisismo sano, che permettono all’individuo di adattarsi e prosperare in varie situazioni della vita, senza dover ricorrere alla svalutazione altrui o alla manipolazione per mantenere una fragile autostima.
Il narcisista sano, dunque, pur mantenendo un sano livello di autostima e il desiderio di essere apprezzato, non lo fa a scapito degli altri. L’equilibrio tra amore di sé e rispetto altrui consente di stabilire relazioni più profonde, significative e reciprocamente arricchenti. La capacità di riconoscere il valore degli altri, di celebrare i successi altrui senza invidia o rivalità, è ciò che distingue il narcisismo sano da quello patologico, creando un terreno fertile per relazioni affettive autentiche e durature.
Profilo del “narcisista patologico”
Nel disturbo narcisistico di personalità ritroviamo una fragilità profonda, spesso nascosta dietro una facciata di grandiosità e autosufficienza. Contrariamente al narcisismo sano, dove l’autostima è fondata su una valutazione realistica delle proprie capacità e dei limiti, il narcisista patologico costruisce la propria autostima su basi precarie e spesso illusorie. Questa autostima apparentemente elevata è in realtà estremamente vulnerabile a critiche e fallimenti, portando a un ciclo costante di necessità di ammirazione e approvazione per sostenere la propria immagine.
Le relazioni del “narcisista patologico”
La patologia si manifesta in modo evidente nelle relazioni interpersonali. Il narcisista patologico, per mantenere la propria sensazione di superiorità, può ricorrere a strategie manipolative (es. gaslighting), svalutazione degli altri e tendenza alla competizione estrema. Questo approccio alle relazioni, basato sull’utilizzo degli altri come strumenti per il proprio tornaconto personale o come specchi per riflettere la propria grandiosità, rende difficile stabilire legami autentici e reciprocamente soddisfacenti.
In questo contesto, il narcisista patologico spesso si trova in conflitto con gli altri, incapace di riconoscere e di valorizzare i bisogni e i sentimenti altrui. La sua incapacità di empatizzare con gli altri, combinata alla costante ricerca di validazione esterna, lo porta a costruire relazioni caratterizzate da dinamiche di potere sbilanciate, dove gli altri si sentono sfruttati, trascurati o svalutati.
Questa incapacità di instaurare connessioni profonde e significative porta il narcisista patologico a un percorso di isolamento e insoddisfazione. Anche quando raggiunge gli obiettivi o riceve l’ammirazione desiderata, questa vittoria è spesso effimera e non riesce a colmare il vuoto interiore o a mitigare le insicurezze profonde. In poche parole rischia di vivere nell’eterna insoddisfazione.
Le conseguenze del “narcisismo patologico” sulle persone vicine
L’impatto del narcisismo patologico si estende oltre l’individuo, influenzando negativamente il benessere emotivo e psicologico delle persone vicine. Le relazioni affettive diventano “luoghi” di conflitto, delusione e sofferenza, dove il bisogno di ammirazione del narcisista patologico e la sua incapacità di considerare gli altri sullo stesso piano minano la possibilità di una connessione genuina e reciproca.
Ecco perché risulta difficile stargli accanto, ci si sente poco apprezzati, svalutati, manipolati e soprattutto si ha la sensazione di essere usati come oggetti.
Riconoscere e affrontare il narcisismo patologico richiede un intervento terapeutico mirato, che possa aiutare l’individuo a:
- sviluppare una maggiore consapevolezza di sé;
- riconoscere e rispettare i bisogni degli altri;
- costruire un’autostima più sana e realistica.
Solo attraverso questo lavoro profondo si può sperare di mitigare le dinamiche distruttive del narcisismo patologico e promuovere relazioni più sane e soddisfacenti.
Il “significato” di affetto per un narcisista
Il significato di “affetto” per un narcisista è differente da come viene inteso da una persona “sana”. Per un narcisista ricevere affetto significa trovarsi al centro dell’attenzione e ottenere l’adorazione e l’ammirazione da parte di tutti. In altre parole, è un modo per soddisfare il proprio ego.
Un “bambino”, penserete. Ebbene sì, possiamo definirla in tal senso una forma di immaturità relazionale.
Quindi, in sintesi, il narcisista ha bisogno di affetto, ma in modo diverso dagli altri. Il suo bisogno di affetto è spesso egoistico e superficiale.
Ma quindi il narcisista ha bisogno di affetto?
Sicuramente possiamo affermare che il narcisista sente il bisogno di vicinanza e di supporto emotivo e affettivo così come lo sentono i loro partner, ma ciò che fa la differenza è il livello di consapevolezza di questo bisogno che nel narcisista, come detto precedentemente, spesso manca. Anche il narcisista ha bisogno di affetto, quindi, nonostante questo venga soffocato o negato da una corazza di grandiosità e superiorità, che lo porta a convincersi di non aver bisogno di nessuno e di essere in grado di stare da solo.
In tal senso il bisogno di affetto nel narcisista è caratterizzato da una forte contraddittorietà: da un lato l’apparente autosufficienza e autonomia e dall’altro la ricerca di ammirazione, conferme e riconoscimento. La difficoltà di ammettere la propria vulnerabilità lo rende riluttante ad esprimere apertamente il bisogno di affetto, spesso per paura di essere percepito come debole (provare emozioni significa essere deboli) o dipendente.
Un’altra causa della sua incapacità di ricevere un affetto genuino dipende anche dalla difficoltà ad entrare in contatto con le proprie emozioni: il narcisista, infatti, fatica a riconoscere le proprie e altrui emozioni, risultando scarsamente empatico nel rapporto con gli altri. È come se la sua parte emotiva venisse nascosta e addirittura ignorata, anche qui per paura di risultare fragile.
Cos’altro blocca il narcisista nel ricercare un genuino bisogno di affetto?
Il percorso verso la consapevolezza di questo bisogno è spesso ostacolato da un’infanzia difficile, caratterizzata da esperienze vissute come traumatiche, da relazioni con figure genitoriali che possono aver imposto aspettative irrealistiche o aver mostrato un’affettività condizionata, insegnando indirettamente che l’amore e l’affetto sono legati alle prestazioni o al successo. Questo apprendimento precoce può spingere il narcisista patologico a cercare relazioni intense e conflittuali per arrivare a sperimentare dei “picchi” emotivi, così da poter affermare di provare qualcosa, o a ricercare incessantemente conferme esterne della propria valenza, trascurando la dimensione emotiva e affettiva delle relazioni.
Come un narcisista può riappropriarsi di un reale bisogno di affetto?
Affrontare e riconoscere il proprio bisogno di affetto richiede al narcisista un lavoro di introspezione e di riappropriazione delle proprie emozioni, spesso attraverso un percorso terapeutico. È fondamentale che impari ad entrare in contatto con le proprie vulnerabilità, accettando che il bisogno di affetto e la vicinanza non sono un segno di debolezza, ma una componente intrinseca della condizione umana. La consapevolezza e l’accettazione di questo bisogno possono aprire la strada a relazioni più sane, in cui l’affetto non è più un elemento da negare o da cui proteggersi, ma una risorsa da valorizzare e condividere.
In questo contesto, il supporto un professionista può giocare un ruolo cruciale, offrendo uno spazio sicuro in cui esplorare eventuali “ferite” del passato ed esprimere le proprie emozioni senza il timore del giudizio. Creare un ambiente di accettazione e comprensione può incoraggiare il narcisista a riconoscere il proprio bisogno di affetto e a lavorare per coltivare relazioni basate su un’autentica reciprocità emotiva.
Come gestire le richieste d’affetto del narcisista?
Per chi convive o ha a che fare con un narcisista, è importante comprendere queste dinamiche e imparare a gestire il loro bisogno di affetto in modo sano e salutare. Ciò significa imparare a riconoscere le sue richieste di attenzione e ammirazione e gestirle in modo appropriato, senza sacrificare la propria integrità e i propri bisogni. Significa anche imparare a centrarsi su se stessi e proteggersi dai comportamenti manipolativi e dalle richieste irrealistiche, oltre che stabilire dei confini sani e chiari.
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