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24 Giugno 2019Narcisismo e abuso narcisistico.
Molti di noi hanno sentito parlare, almeno una volta nella loro vita, di narcisismo.
Apparentemente può sembrare un fenomeno fastidioso per l’eccentricità di cui si attornia ma, se non si sta attenti, si rischia di cadere nell’abuso narcisistico. Ciò può diventare fonte di sofferenza altrui, oltre che, seppur inconsciamente, del soggetto in questione.
Vediamo nel dettaglio tutti gli aspetti che caratterizzano la “sindrome da abuso narcisistico”.
Prima di parlare del problema in sé, partiamo dalle origini, però.
Indice contenuti
Introduzione al Narcisismo
Che cosa si intende per narcisismo?
Si tratta di un termine che nasconde in sé una vasta quantità di accezioni, in base all’uso che se ne vuole fare.
Generalmente, il termine viene usato per descrivere un problema che una persona vive nelle relazioni con gli altri, con se stesso o con il proprio partner.
Nel campo della quotidianità, il termine narcisismo è spesso associato ad egoismo, vanità e presunzione.
Se considerato all’interno di un gruppo sociale, spesso vuole porre in risalto un atteggiamento elitario o di indifferenza nei confronti dell’altrui condizione, pensiero e punto di vista.
In ambito meramente psicologico esistono diversi stadi, sia per descrivere quello che dovrebbe essere il normale amore per sé stessi, sia l’eccessivo e del tutto malsano egocentrismo dovuto ad un forte percezione di sé stessi.
Chi sono i narcisisti?
Trattasi di persone con un forte ego e con un eccessivo bisogno di considerazione e bisogno di ammirazione.
Le persone con una struttura narcisistica di personalità risultano rappresentate il 3% della popolazione mondiale e sono per lo più più maschi che femmine.
I narcisisti hanno la profonda convinzione di essere superiori agli altri e, per questo, non hanno per nulla cura o interesse per i sentimenti altrui, a prescindere che siano persone a loro care come famigliari o estranei.
I narcisisti vedono le persone come dei semplici oggetti da usare ogni qualvolta avvertono la impellente voglia di soddisfare i propri desideri di grandezza narcisistica.
Studi sul narcisismo
Prendiamo in esame le considerazioni fatte dal pioniere e padre della psicoanalisi, Sigmund Freud.
Nel suo primo saggio su tale fenomeno, “Introduzione al narcisismo” uscito nel 1914, Freud parla di narcisismo primario e secondario o protratto. Secondo lo studioso, il primo tipo di narcisismo sarebbe una fase intermedia tra l’autoerotismo e l’alloerotismo, ossia una predisposizione affettiva e di carattere sessuale rivolta da un soggetto verso altri individui dai quali riesce a trarre piacere e soddisfazione, in cui il bambino spinge tutta la sua pulsione erotica su se stesso prima di deviarla sugli altri.
In questa fase inizia a comparire un primo abbozzo in senso realmente narcisistico dell’Io.
Il secondo tipo di narcisismo riguarda invece l’età adulta e ha come termine di paragone unico il ripiegamento di ogni pensiero o pulsione sull’Io.
Tra gli studiosi più recenti dei nostri giorni, circa il fenomeno del narcisismo, dobbiamo annoverare, H. Kohnut, il quale in PSICHE (Torino, Einaudi, 2007) “definisce lo stato narcisitico della mente come un investimento libidico del Sé, che non ha caratteristiche patologiche ma rappresenta un’organizzazione che esprime un tentativo di affrontare quelle situazioni maturative irregolari che inevitabilmente tendono a idealizzare l’imago genitoriale”.
Dopo tale premessa, correlata da opportuni studi, passiamo ora ad occuparci del problema della sindrome da abuso narcisistico.
Definizione di “Sindrome da Abuso Narcisistico”
Innanzitutto, cosa intendiamo quando parliamo di “abuso narcisistico”?
Si definisce sindrome da abuso narcisistico o TDN (ovvero trauma da abuso narcisistico) o, nel corrispettivo inglese, NVS (narcisistic victim syndrom), quella particolare condizione a livello psichico che caratterizza un soggetto che si trova in una relazione con un cosiddetto “manipolatore affettivo”.
Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di un disturbo simile a quello post traumatico da stress (PTSD).
Trattasi nello specifico di una forma di controllo del pensiero che usa un preciso linguaggio creato appositamente per raggirare emotivamente un altro individuo, ovvero la vittima, al fine di plagiare la sua mente per il soddisfacimento dei desideri di coloro che ne abusano.
Definizione scientifica e sintomi
Secondo il DSM-IV la Sindrome da Abuso Narcisistico è ascrivibile all’interno della categoria dei disturbi di personalità.
Secondo tale criterio diagnostico chi presenta un disturbo Narcisistico di Personalità presenta un assoluto senso pervasivo di grandiosità e un’esigenza di sentirsi ammirato, poiché caratterizzato da una mancanza di empatia che solitamente compare entro la prima età adulta.
Tale sindrome, secondo alcuni, sembra portare con sé una sorta di dipendenza affettiva indotta di natura biochimica, la quale già di per sé è sufficiente a determinare quelli che sono i sintomi dovuti ad un rapporto d’abuso.
Sintomi della Sindrome da Abuso Narcisistico
Su tale argomento si è espressa la psicoterapeuta americana Kim Saeed, la quale afferma che alcune caratteristiche tipiche del NAS possono essere:
- Tristezza e disperazione;
- Ipervigilanza, ansia e agitazione;
- Repentini sbalzi umorali, irritabilità, rabbia, forte senso di vergogna, autoaccusa e colpa;
- Mente in stato di shock, negazione e incredulità;
- Stato di confusione generale e difficoltà a concentrarsi;
- Senso di isolamento e disconnessione con il mondo esterno;
- Allontanamento dal proprio ambiente familiare e gruppo sociale;
- Bassa funzionalità che spesso porta alla perdita del lavoro, della casa e, nei casi più estremi, anche dei figli.
Chi è coinvolto in questo “gioco pericoloso”?
Vittima e carnefice nella Sindrome da Abuso Narcisistico
In questi casi vi sono sempre due parti: il carnefice e la vittima.
Il partner narcisista (carnefice) sembra manifestare un comportamento disfunzionale che porta ad abusare della propria vittima in maniera del tutto violenta, brutale e priva di qualsiasi tipo di sensibilità. Da quanto detto si evince come la seconda sia una persona debole, che manifesta la forte necessità di sentirsi considerata.
Carnefice: tratti narcisistici
Il carnefice, che ha tratti narcisistici, presenta:
- un senso grandioso di importanza;
- fantasie di successo illimitato;
- la credenza di essere speciale;
- bisogno di eccessiva ammirazione;
- la convinzione che tutto gli sia dovuto;
- comportamenti manipolatori nei confronti degli altri per i propri fini;
- comportamenti o atteggiamenti arroganti.
L’intento dei narcisisti abusanti dunque e quello di assumere il controllo della mente altrui.
Alcuni autori, hanno ipotizzato che quando le persone hanno subito abusi durante l’infanzia crescono con l’aspettativa che gli altri prima o poi soddisferanno tutti i loro desideri, pensando, in età adulta, di ricevere finalmente (come fosse un loro diritto) ciò che non hanno mai avuto durante l’infanzia (Mosquera & Gonzalez, 2011).
L’obiettivo primario di tali soggetti infatti è quello di dominare totalmente i pensieri e qualunque tipo di bisogno o desiderio si aggiri nelle altrui menti, con l’intento di far agire le persone come se fossero degli oggetti di loro possesso.
Vittima: tratti e sintomi dopo l’abuso
Quella che può definirsi essere la vittima della situazione è come se venisse quindi attratta in una sorta di sortilegio, una fiaba nella quale il soggetto in questione crede di aver instaurato una relazione diversa dal solito, unica, in cui sentirsi considerata, capita e anche protetta. E ciò non accade solo nelle relazioni d’amore, ma anche in quelle di carattere lavorativo, o d’amicizia.
La persona che cade all’interno della trappola di un narcisista abusante idealizza fortemente il soggetto che ha al suo fianco, poiché necessita di una sicurezza di base e colui che abusa lo fa, ma in maniera inconsapevole, per accrescere il suo ego, per dare nutrimento alla sua sfrontata necessità di essere ammirato.
Per rendere meglio l’idea, riportiamo qui di seguito il pensiero di una delle vittima di tale abuso.
“Il suo sguardo tenero, penetrante si posa su di me e intorno non c’è più nulla. È uno sguardo caldo, languido, seducente fatto di implicite promesse, di felicità speciale. Nessuno può capire. Nessuno sa quello che sto vivendo ed io ho avuto la fortuna di incontrare un essere così. E ha scelto proprio me. Insieme siamo ciò che gli altri non potranno mai comprendere. Sei il mio sole, la mia luna e l’aria che respiro. Sei in ogni istante dentro di me.” (Associazione di promozione Sociale Paviol, Percorsi Antiviolenza O.N.L.U.S, 2016).
“E’ la relazione abusante stessa a causare i sintomi, non, o non sempre, solo le caratteristiche preesistenti nella vittima, che non va mai responsabilizzata” afferma la Dott.ssa Mina Rienzo.
Sintomi sperimentati dalla vittima
Come afferma la psicoterapeuta Kim Saeed, tra i sintomi comuni manifestati dalle vittime dopo l’abuso psicologico, abbiamo:
- Ansia;
- Attacchi di panico;
- Aggressività verso se stessi o verso gli altri;
- Disturbi alimentari;
- Depressione;
- Insonnia;
- Forte senso di colpa;
- Mancanza di concentrazione;
- Senso di stanchezza perenne;
- Autostima pari a zero;
- Atteggiamenti ossessivo-compulsivi;
- Paura di rimanere soli;
- Vergogna;
- Pensieri cronici legati al suicidio/omicidio;
- Perdita di memoria;
- Difficoltà cognitive;
- L’orrore e insieme il senso di colpa e di riluttanza per aver amato un mostro.
Come agiscono i narcisisti abusanti
Ma, concretamente, come riescono questi carnefici a instaurare tali dinamiche? Vari sono i modi in cui subdolamente si insinuano nella mente delle loro vittime. Tra queste:
- Ponendola in discussione la loro sanità mentale;
- Allontanandola dai loro cari, in particolare dalla famiglia;
- Facendola sentire il partner abbandonata, per risultare essere i loro unici protettori;
- Screditandola;
- Dubitando della loro capacità cognitiva;
- Ritenendola incapace di prendere delle decisioni;
- Neutralizzando i desideri e bisogni affinché essa si dedichi solo ed esclusivamente a loro;
- Facendo in modo che la vittima trovi sempre una giustificazione al loro comportamento narcisistico;
- Cambiando totalmente i fatti;
- Facendo in modo che la vittima abbia come unico obiettivo la loro felicità.
Evoluzione del rapporto
La vittima, inizialmente risulta essere una risorsa essenziale per il suo carnefice: diventa la sorgente principale di approvazioni.
Ma questa illusione dura ben poco!
È un po’ come nella favola di Cenerentola: allo scoccar della mezzanotte la carrozza si ritrasforma in una zucca, i cavalli in topolini e la principessa in un’umile cameriera. Ed ecco che, all’improvviso, come in un temporale estivo, la relazione perfetta diventa un vero e proprio inferno!
La vittima della persona narcisista diventa il bersaglio preferito del suo carnefice e del suo giudizio negativo: viene svalutata, non considerata, denigrata, la comunicazione diventa confusa o quasi assente, il che lascia la vittima del tutto destabilizzata; l’indifferenza ferisce, l’isolamento diventa una chiusura in se stessi, le aggressioni verbali e, in taluni casi, anche fisiche il coronamento dell’opera.
L’abuso narcisistico viene a presentarsi come una vera e propria violazione, una profanazione di quella naturale ingenuità della condizione psichica del soggetto che subisce e di cui non si rende conto, che assume all’interno della coppia quei connotati di ingenuità e innocenza su cui il narcisista può giocare facile.
Conseguenze per la vittima del narcisismo
Tutto ciò porta con sé delle conseguenze a dir poco devastanti per il soggetto che subisce tali tipi di abusi, a livello di autostima, intaccando e manipolando la sua capacità di pensiero e penetrando come un tarlo nei meandri più profondi della sua mente:
“Oggi di nuovo non mi ha guardato in faccia, anzi ha dato corda ad un’altra. Perché? Stavamo parlando, ma rideva di me con un’altra… Mi sono sentita morire. Quando mi ha guardato mi sono vergognata. Cosa ho detto di stupido? Sciocca, forse devo imparare a star zitta. Sì, farò così, la prossima volta non chiederò nulla e farò da sola. Accidenti, quanto manca alla prossima volta? Se poi non viene? L’altra volta ha avvisato all’ultimo dell’assenza. Ma sì…andrà meglio la prossima” (Admin, 2016).
Questi sono solo alcuni dei pensieri ossessivi e ricorrenti che attanagliano la vittima, correlati a sfoghi cutanei, attacchi di panico e altri sintomi.
Trattamento della Sindrome da Abuso Narcisistico
Come aiutare chi è stato abusato?
Al fine di poter definire un soggetto come affetto da sindrome da abuso narcisistico, deve intervenire lo psicologo psicoterapeuta, mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle che caratterizzano la vita del paziente in tutti i suoi aspetti.
In tal senso dunque la psicoterapia è un’arma essenziale (scopri di più sulla terapia breve strategica). È fondamentale che il terapeuta riesca ad entrare in empatia con il paziente e a fargli comprendere di essere lui la” vittima” , esattamente, la vittima dell’abuso narcisistico.
“La vittima deve arrivare a comprendere che questo “ballo” di co-dipendenza richiede due persone: il compiacente che si dà da fare e il ricevente/controllore (narcisista/fanatico), insieme i due partners “danzano” in un accordo perfetto, e la follia ha inizio.” (Anna Maria Sepe, 6 Giugno 2016)
Per poter diagnosticare un paziente vittima di sindrome da abuso narcisistico – NVS – il terapeuta deve innanzitutto accorpare segni e sintomi, per poi accedere al nucleo interiore del paziente man mano che questo porta la sua storia personale e si apre al lavoro di terapia. In questo modo il terapeuta può vedere se il paziente sta manifestando i sintomi della Sindrome da abuso narcisistico (NVS) oppure una forma di abuso meno “invalidante”.
E’ importante che il terapeuta riesca a rimanere fermo nella sua compostezza perché deve essere pienamente consapevole della complessità del disturbo e della forte sofferenza che porta con sé, facendola presente sia alla persona che ne soffre e sia a coloro che con essa si interfacciano e si relazionano.
Può essere utile in tal senso una psicoterapia individuale affinché i pazienti vittime del narcisismo possano riconoscere la propria ferita narcisistica per liberarsi dalla dinamica che innesca.
Cosa occorre fare invece per evitare di cadere nelle mani di un narcisista?
Consigli pratici per non cadere nella trappola del narcisista
Poiché si tratta di un disturbo di grave entità e difficile da gestire una volta entrati nel tunnel, è essenziale agire dalla base.
- Il detto “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” ha da insegnare molto: evitiamo di dare fiducia in maniera repentina e sconsiderata ad una persona solo perché cattura la nostra attenzione. Cerchiamo di stare sempre sull’attenti, con i piedi ben saldi per terra prima di imbarcarci in una relazione che potrebbe diventare il nostro peggior incubo.
- Fare attenzione ai segnali: prima o poi, chiunque, anche coloro che sono realmente abili a nascondere la loro vera natura hanno dei momenti di cedimento in cui si mostrano per quello che realmente sono. Quindi armiamoci di pazienza e impariamo ad aspettare.
- Reagire. Inizia a prenderti cura di te e concentrati sul tuo amor proprio. Sembra semplice da dire, ma bisogna comunque cercare di farlo, dicendo “ORA BASTA”!
Qualora ci imbattessimo in un individuo con i tratti appena delineati, dobbiamo avere la freddezza e la prontezza di lasciarci aiutare da uno psicologo psicoterapeuta che ha le competenze e i mezzi, prima che riesca a prendere definitivamente il sopravvento su ogni parte di noi.
Approfondimenti
- American Psychiatric Association. (2013). DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Washington, D.C.: American Psychiatric Association.
- Freud, Sigmund, (1977). Introduzione al narcisismo, Bollati Boringhieri
- Kohut, H. (1977). Narcisismo e analisi del sé.
- Mosquera, D. & Gonzalez, A. (2011). Narcissism as a consequence of trauma and early experiences. ESTD Newsletter, 1(4): 4-6.
- Pereda, N., Jimenez-Padilla, R. & Gallardo-Pujol, D. (2011). Personality disorders in child sexual abuse victims. Actas espanolas de psiquiatria, 39(2):131-139.
- Pinsky, D. & Young, S.M. (2009). The Mirror Effect – How Celebrity Narcissism Is Seducing America. New York: Harper Collins.
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