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Che cos’è la Mindfulness?
Il termine mindfulness si riferisce a una attenzione consapevole, intenzionale e non giudicante alla propria esperienza nel momento in cui essa viene vissuta. Tale atteggiamento di accettazione viene coltivato attraverso una pratica quotidiana di esercizi specifici.
Jon Kabat-Zinn è il pioniere dell’applicazione terapeutica della mindfulness, egli la definisce come “la consapevolezza che emerge prestando intenzionalmente attenzione, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza, momento per momento” (Kabat-Zinn 2003). Kabat-Zinn ha fondato la Mindfulness Based Stressed (MBSR), che ha avuto ottimi risultati sulle depressioni maggiori e non solo.
Praticare la Mindfulness è un atto che parte dall’attenzione, ed è così semplice che questo ne rappresenta la sua difficoltà. Noi facciamo molta fatica ad essere semplici. La mindfulness ci aiuta ad avere una capacità di maggiore presenza nel momento qui e ora che ci apre ad esperienze inaspettate, alla ricchezza del momento presente, alla pienezza del vivere. D’altro canto però la pienezza dell’esperienza comprende anche il suo lato negativo: il disagio, la sofferenza e il dolore.
Questo approccio ci chiede e ci insegna a non respingere né negare queste dimensioni, ma a farne motivo di crescita e di creatività. Come possiamo migliorare la nostra forma fisica attraverso gli esercizi, così possiamo sviluppare lo stato di mindfulness con pratiche mentali intenzionali.
La mindfulness è un particolare stato mentale che viene coltivato attraverso una pratica meditativa chiamato vipassana, i cui effetti sono dimostrati da diversi decenni da numerose ricerche scientifiche.
La Ricerca Scientifica sulla Mindfulness
Dagli anni ’80 numerose ricerche hanno evidenziato l’efficacia clinica della meditazione e delle prospettive basate sulla mindfulness, sia nei confronti delle patologie psichiatriche (depressione, disturbi d’ansia, disturbi alimentari, disturbo borderline…) che di tipo medico (oncologia, psoriasi, dolore cronico) permettendo lo sviluppo di protocolli validati la cui efficacia è stata dimostrata.
La Mindfulness è un lavoro mentale controcorrente
Il lato negativo della vita non lo possiamo evitare pertanto la prospettiva della consapevolezza ci dà una possibilità controcorrente permettendoci di entrare in relazione diretta con il disagio e la sofferenza, ci insegna a rivolgere piena attenzione, a dare spazio anche a quello che non ci piace, che ci fa soffrire. Quindi è un lavoro controcorrente perché la nostra tendenza automatica è quella di fare l’opposto, evitare il dolore e la sofferenza. Se mettiamo in pratica la mindfulness possiamo scoprire che in questa mossa apparentemente incomprensibile troviamo una possibilità di lasciare essere, di essere meno condizionati, meno oppressi dalle condizioni che ci portano il disagio. Inoltre praticando la mindfulness ci mettiamo nelle migliori condizioni possibili per trovare le vie e i modi più efficaci per gestire o risolvere le cause della sofferenza.
Approfondimenti
- Kabat-Zinn J., Mindfulness per principianti (compra il libro su Amazon)
- J.Kabat Zinn, Ovunque tu vada ci sei già, Garzanti, 1994.
- Hayes, S.C., Wilson, K.G., Gifford, E.V., Follette, V.M., Strosahl, K., “Experiential avoidance and behavioural disorders: A functional dimensional approach to diagnosis and tratment”, in Journal of Consulting and Clinical Psychology, 64, 1996,pp. 1152-1168.
- M. Williams, J. Teasdale, Z. Segal, J. Kabat-Zinn Ritrovare la serenità (2010). Ed. Raffaello Cortina.
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