Il mio bambino è timido: cosa fare per aiutarlo a socializzare?
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6 Maggio 2014I gesti, i movimenti compiuti dalla pare superiore del corpo con le braccia e le mani, costituiscono la parte più importante della comunicazione tra gli esseri umani. Esistono dei gesti-azione, compiuti volontariamente, che servono a comunicare un’intenzione o un’emozione, come ad esempio indicare o salutare.
Ma cosa succede quando non c’è corrispondenza tra quello che stiamo dicendo e quello che pensiamo realmente? Nel momento in cui si crea un conflitto tra pensiero ed espressione verbale, entriamo nel campo del linguaggio della menzogna. Esistono dei modi per smascherare la menzogna, in quanto, nonostante si possa essere dei bravissimi mentitori, il nostro corpo tende sempre a mostrare dei segnali che possono smascherarci.
Prima di elencare particolari gesti o atteggiamenti, ricordiamo alcuni fattori da prendere in considerazione:
- CONTESTO: ogni singolo gesto o movimento non ha mai, di per sé , un significato preciso e inequivocabile, ma deve venire interpretato e inserito nel contesto dell’intero comportamento di una persona. Bisogna fare attenzione se altri gesti rinforzano quello specifico atteggiamento o se, al contrario notiamo un’evidente contraddizione con altri segnali emessi dal corpo.
- POTERE ED ETA’: più in alto si trova una persona nella scala sociale o del potere,più sono ridotti e misurati i suoi gesti. Questo può essere facilmente spiegato dal fato che ad un certo livello anche il vocabolario è più ricco, si hanno, cioè, più parole a disposizione per esprimere concetti ed emozioni.
Indice contenuti
MENZOGNA E ATTEGGIAMENTI
- SPOLVERARSI e DISTOGLIERE GLI OCCHI: mentre qualcuno ci sta parlando, magari chiedendoci un’opinione o un consenso rispetto a quello che sta dicendo, può capitare che noi abbassiamo lo sguardo e sentiamo un irrefrenabile bisogno di spolverare con molta cura la manica della giacca per scacciare una macchiolina inesistente o della polvere invisibile. Dopo questa operazione, rialziamo gli occhi e diamo la risposta che l’altro i aspetta da noi. Se, dopo aver impartito l vostre disposizioni ai collaboratori riuniti, essi, prima di rispondere, iniziano a ripulirsi o a togliere polvere immaginaria dal piano del tavolo, non vuol dire che il vostro ufficio è invaso dagli acari, ma che forse avete chiesto loro di fare qualcosa che essi disapprovano, ma che non hanno il coraggio di dirvi. Se, a questo punto, non fate marcia indietro, chiedendo loro cosa ne pensano, rischiate di trovarvi l’indomani con un lavoro non fatto o fatto male, per il quale verranno addotte le scuse più disparate.
- MANI IN TASCA/ MANI FERME/ MANI NASCOSTE: la mano aperta, in vista, è segno di onestà. Le popolazioni antiche e quelle nomadi,quando s’incontravano,esponevano le palme delle mani per mostrare che non nascondevano armi e che dunque si avvicinavano in pace. Se un vostro amico si scusa con voi perchè all’ultimo momento non può venire per un suo impegno improvviso, se mentre lo fa incrocia le braccia o nasconde le mani elle tasche, avete fondati motivi per dubitare di lui e pensare che forse sta inventando delle scuse. Il bambino che dice una bugia vi parla con le mani nascoste dietro la schiena. Anche chi nasconde le mani sotto il tavolo o le tiene saldamente avvinghiate ai braccioli della sedia o della poltrona rivela la stessa tendenza a voler nascondere qualcosa.
MANI AL VISO: NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO
- COPRIRSI LA BOCCA: portarsi una mano davanti alla bocca, forse, è il gesto più evidente effettuato dagli adulti, e che si può presentare identico a quello eseguito dai bambini. La mano si appoggia alle labbra, le sfiora, magari anche solo con un dito, o strofina il mento. Oppure, raccolta in pugno, si porta per un istante davanti alla bocca a coprire un improvviso colpetto di tosse. Se, mentre state parlando, il vostro interlocutore compie uno di questi gesti, forse non vi crede o pensa che stiate mentendo; se lo fa mentre lui sta parlando, sta nascondendo qualcosa.
- SFIORARSI IL NASO: mentre diciamo una bugia, l’inconscio ordina alla mano di coprire la bocca ma, poiché questo gesto appare troppo evidente, la destinazione finale può essere leggermente deviata, e allora la mano sfiora per poco il naso prima di ritirarsi. Il significato è uguale al precedente, e le varianti possono essere tante, dal piccolo e improvviso prurito alla punta del naso, al passare un dito a fianco alle narici, allo stringerle per un istante, quasi a trattenere il fiato.
- STROFINARSI GLI OCCHI: ricordate sempre che chi sta mentendo eviterà di guardarvi in faccia, e sposterà lo sguardo altrove, anche solo per pochi istanti. Il gesto di stropicciarsi un occhio permette di distogliere lo sguardo.
- TOCCARSI UN ORECCHIO: il bambino che non vuole sentire una cosa sgradevole si copre le orecchie. Noi adulti imitiamo il gesto tirandoci un lobo o ripiegandolo in avanti in modo da chiudere l’apertura; ci grattiamo dietro l’orecchio o ci infiliamo un dito dentro. Strofinarsi la pelle dietro l’orecchio è un modo più specifico per esprimere dubbi sulla verità di quanto ci viene detto.
- ALLENTARE IL COLLETTO: in un momento di particolare stress, ci si può infilare le dita nel colletto della camicia per allentarne la pressione attorno al collo. Questo gesto, oltre a rivelare che in un particolare stato di oppressione si sta cercando di allentare un’arrabbiatura, rivela anche che si ha bisogno d’aria: si sta vivendo un conflitto tra ciò che ci viene richiesto e quello che non desideriamo dire. In altre parole, colui che sta mentendo e teme di non poter reggere domande incalzanti può ricorrere a questo gesto; tra l’altro, per scostare il colletto si deve forzatamente abbassare lo sguardo.
- BATTERSI LA NUCA: avete chiesto un favore a un vostro amico: lo incontrate e gli chiedete se si è ricordato. Lui, per risposta, si batte una mano in fronte. Voi, da quel gesto, capite << accidenti, mene sono proprio dimenticato, scusami>>. Se lui, invee, risponde battendosi la nuca, il risultato per voi sarebbe lo stesso: non avreste ricevuto quel favore, ma è diverso lo stato d’animo dell’amico nei vostri confronti. Un simile gesto denota che egli, probabilmente, vi considera una persona petulante e un seccatore che gli fa perdere tempo e che gli sta facendo pesare la sua dimenticanza. Chi si picchia la nuca rivela implicitamente sentimenti i fastidio, critica, rancore.
E’ possibile smascherare una menzogna?
Alla luce di quanto è stato detto, come capire se, ad esempio, il nostro partner, rientrando a casa più tardi del previsto si scusa con noi dicendoci che ha avuto un impegno di lavoro improvviso? Osservatelo mentre risponde alle vostre domande. Se tiene le mani piuttosto ferme o infilate in tasca, se il suo sguardo evita il vostro o, al contrario, rimane inespressivo e fisso su di voi, se si sfiora ripetutamente il viso, se allenta il colletto della camicia o è irrequieto sulla sedia, avete fondati motivi per credere che vi stia mentendo.
Approfondimenti
- Anna Guglielimi, Il linguaggio segreto del corpo, ed. Pickwick
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