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Indice contenuti
Manie di persecuzione cosa sono
Ossessioni fobie e paranoia
La mania di persecuzione o sindrome paranoide è costituita dalla credenza delirante per effetto della quale il soggetto si sente al centro di un complotto a suo danno agito da un ente superiore con lo scopo di annientarlo. Questa credenza viene alimentata dalla costruzione di un pensiero volto a confermare in ogni modo le proprie credenze e pronto a cogliere in ogni gesto e comportamento un segno rivelatore del complotto.
Viene anche detta mania persecutoria, delirio di persecuzione o delirio paranoide di persecuzione.
Per comprendere meglio questo stato può essere utile dividerlo nei due fattori principali che lo costituiscono: il delirio e la paranoia.
Deliri e manie di persecuzione
Delirio è un termine molto frainteso poiché frequentemente usato nel linguaggio comune o scherzosamente nel linguaggio giovanile per indicare una situazione o uno stato di totale assenza di vicoli e regole, ma nonostante la sua diffusione in questi termini, il suo significato clinico è totalmente diverso. Si parla di delirio facendo riferimento ad idee ricorrenti e ossessive che perseguitano il soggetto, connotate da un tipo di pensiero lucido e spesso sistematizzato che, sebbene sia portato avanti attraverso una logica corretta, è basato su premesse del tutto sbagliate, prive di senso e di contatto con la realtà.
La realtà è infatti il luogo delle sofferenze dell’individuo delirante che, per fuggire da un mondo che non riesce a controllare e sta per sopraffarlo, lo domina attraverso una fantasia di controllo, dove non sempre tutto va bene (anzi spesso la fantasia stessa è fonte di pensieri angoscianti) ma tutto va sempre e comunque secondo i propri piani mentali.
Ciò porta a viaggiare così tanto nei propri pensieri da crearsi uno schema di interpretazione del mondo che ci circonda tale che ogni azione sia da considerarsi come un pezzo di un puzzle volto a confermare un’idea già precedentemente composta nella propria psiche. Per effetto di questo tipo di pensiero si crede a situazioni che non hanno attinenza con la realtà, ma sono presenti solo nella nostra mente.
Differenza tra delirio e psicosi
È frequente la confusione fra delirio e psicosi poiché entrambi condividono questa prima parte di caratteristiche appena descritte. Ma la psicosi o il delirio psicotico è connotata dal fatto che queste idee non solo formano idee senza senso e danno luogo a pensieri ed azioni stravaganti, ma generano delle allucinazioni percettive.
Durante un’allucinazione il soggetto percepisce immagini, suoni e altri stimoli a livello sensoriale che non sono reali, ma generati dalla mente del soggetto stesso (attraverso una patologia psichica o indotti mediante l’utilizzo di determinate droghe).
Per fortuna la maggior parte dei deliri è del tutto esule da queste dinamiche che possono portare ad estraniarsi dalla realtà per un tempo prolungato e con un intensità molto forte.
Psicosi e manie di persecuzione
Per essere più chiari il delirio è una visione dei fatti reali secondo uno schema che porta ad un’interpretazione personale e sbagliata della realtà stessa. L’allucinazione è invece la generazione a livello di mentale di immagini visive, suoni, sensazioni tattili corporee o propriocettive che non hanno nessun riscontro con la realtà, se non a livello simbolico.
Esistono anche dei casi di psicosi persecutoria, ma sono estremamente più rari del delirio di persecuzione senza allucinazioni, dove il soggetto semplicemente pensa cose che non sono reali, ma non è ha nessuna prova percettiva.
Ed è proprio sulla mancanza di prove oggettive che ci basa la paranoia.
La paranoia nelle manie di persecuzione
Le fissazioni paranoiche
La paranoia è la seconda componente delle manie di persecuzione: non la distorsione della realtà, ma il modo in cui la realtà stessa viene distorta.
Secondo la definizione esperta di Umberto Galimberti nell’“Enciclopedia della psicologia” la mania persecutoria è “una psicosi caratterizzata da un delirio più o meno sistematizzato centrato su temi di persecuzione, grandezza o gelosia. […] La persona paranoica conserva pensiero, intelligenza, volontà e vita di relazione che non presentano grossi turbamenti al di fuori di quelli indotti dalla tematica delirante”.
Per comprendere meglio la paranoia a livello di mania si può considerare invece il suo corrispettivo nella nostra vita di tutti i giorni, ossia la semplice preoccupazione.
Quasi a tutti è capitato almeno una volta nella vita di avere la lieve, ma preoccupante sensazione di essere osservato, o di sentire dei rumori al buio e di pensare che sia un malintenzionato, o di pensare così tanto ad una situazione da evocare pensieri antigeni riguardo ad una sensazione che forse neanche accadrà mai.
Questa potrebbe rappresentare un essenza estremamente diluita dello spettro di sensazioni che prova una persona affetta da paranoie mentali. (approfondisci la personalità paranoica)
Il sospetto nelle manie di persecuzione
Il paranoico ossessivo
La preoccupazione è una componente che fa parte, in modo e quantità diversa, di ogni nostra relazione ed è il meccanismo che utilizziamo per non affrontare il mondo sociale da ingenui o sprovveduti. Si tratta quindi di un comportamento utile ed in alcuni casi positivo, ma che può sconfinare nel livello subito successivo alla preoccupazione: il sospetto.
Il sospetto, per definizione, non è mai positivo a priori, ma corretto solo se effettivamente fondato, e ha comunque sempre la caratteristica di dividere le persone implicate nella relazione verso la quale si è diffidenti.
Sebbene il sospetto -a livelli tollerabili- non sia di per sé patologico, la sospettosità di un partner in preda ad un delirio di gelosia, spinto dalla paura di essere traditi o la sua intromissione in fatti personali per mancanza di fiducia, è una delle maggiori fonti di litigio e separazione.
Proprio la mancanza di fiducia è un tema utile a comprendere in modo completo ed efficace il tema delle paranoie.
La fiducia infatti è il sentimento di sicurezza derivane dal credere e confidare fermamente in qualcuno o qualcosa ed è proprio la sensazione che il paranoico va ricercando consciamente, ma inconsciamente fa di tutto per evitarla.
Il paranoico presenta le stesse qualità di un sospettoso, solo che le esagera a tal punto da distorcere la propria realtà interiore e ciò che lo circonda.
Il sospetto esagerato del paranoico è riferito al fatto che qualcuno lo possa tradire, che si stia tramando alle sue spalle o più semplicemente la credenza di essere perseguitati: è sempre vigile e preoccupato che qualcuno lo ritenga un soggetto importante per un qualche motivo e tenti di annientarlo, metterlo a tacere o ucciderlo.
La paura del complotto nelle manie di persecuzione
Possono posizionarsi all’interno di diffuse teorie complottiste oppure crearsi la propria storia: sono frequenti i casi di paranoie ossessive in cui il soggetto sostiene di essere seguito, di essere sotto osservazione dell’esercito, dei servizi segreti o dei terroristi. In alternativa la persecuzione può riguardare le persone che gli stanno attorno e ciò dà adito all’inserimento di tutti i conflitti familiari all’interno del contesto paranoico: la paranoia di essere uccisi dal figlio per l’eredità, che tutti gli amici si siano alleati con la ex moglie per generare un danno personale.
La potenza del delirio di persecuzione è quella di essere tanto pervasivo da non poter essere ridotto ad una semplice convinzione errata protratta testardamente nel tempo: è un’esperienza con un vastissimo retroscena emotivo, relazionale, implica in maniera forte il mondo sociale di chi è coinvolto nel delirio e ne condiziona fortemente la vita.
Inoltre i comportamenti portati avanti da chi presenta un disturbo delirante paranoide possono essere estremamente pericolosi per il soggetto e chi gli sta attorno poiché, compiendo le decisioni riguardo alle proprie azioni con premesse errate si finisce per agire secondo il proprio schema d’interpretazione. Senza troppa fantasia si può immaginare che se l’azione potrebbe essere concessa in un caso in altri potrebbe essere solo rischiosa: si pensi alla legittima difesa dove la persona magari pensa di essere minacciata quando invece non avrebbe nulla da temere e finisce per agire in maniera violenta, giustificato da un istinto di conservazione basato su presupposti fittizi.
Manie di persecuzione come comportarsi
Negli anni si è potuto sviluppare cure sempre più efficaci per curare le manie persecutorie nonostante le frequenti difficoltà che si riscontrano nel portare a termine un a terapia.
La prima difficoltà risiede nell’ingaggio: è molto difficile che un paziente con un delirio di persecuzione decida di farsi curare, proprio perché la distorsione della realtà non gli fa percepire di essere in errore.
L’individuo delirante peserà invece che siano gli altri a ordire un complotto e quindi molto raramente arriverà a chiedere aiuto per se stesso anche se, d’altra parte, alcuni pazienti possono portare in terapia il fatto di sentirsi vittima di persecuzione e solo in un secondo tempo manifestare il delirio ad esso associato.
Capita molto più spesso che la persona con mania persecutoria venga spinto da parenti, colleghi, partner o amici (ed in generale persone che hanno difficoltà a portare avanti la relazione che hanno con lui) ad intraprendere una terapia. Se di per sé questo è un fattore positivo, può portare il soggetto a pensare che anche il terapeuta sia un personaggio che, in combutta con un sistema malvagio, voglia tentare di danneggiarlo. La conseguenza è che lo sforzo del terapeuta per conquistarsi la fiducia sarà ancora più arduo e le probabilità di interruzione, di presenze alterne e mancanza di regolarità rispetto agli appuntamenti o di atti violenti saranno molto maggiori.
Tuttavia la cura è tutt’altro che impossibile e viene solitamente effettuata con una composizione di psicoterapia che spesso deve necessariamente essere accompagnata da una terapia farmacologica volta a neutralizzare gli eventi scatenanti dal delirio e a lenire l’ansia ed il malessere provato.
La psicoterapia facilmente coinvolge le persone con le quali l’individuo con delirio persecutorio è più affine e in stretto contatto che possono quindi restituire al terapeuta un quadro più corretto possibile di come stiano le cose. Questo punto di riferimento può essere molto utile come confronto rispetto alle paranoie inventate. Tuttavia questo intervento riguardo le relazioni si rivela utile solo se le persone in questione non sono state a loro volta plagiate dal soggetto in terapia.
Le cure per questo tipo di delirio sono molto affini a quelle per la schizofrenia che condivide molti aspetti differendo fondamentalmente per la presenza di allucinazioni uditive e visive e per la gravità del quadro clinico.
Infatti, come già sottolineato nella definizione iniziale, i soggetti affetti da manie di persecuzione conservano un sufficiente livello intellettivo, una logica e una volontà intatta e una vita relazionale compromessa ma non per forza evitata.
Come assistere chi ha manie di persecuzione (per amici e familiari)
In tutti i casi di malessere psicologico la vicinanza delle persone che ti danno affetto è un fattore protettivo e positivo, anche se stare vicino ad una persona cara con manie persecutorie è estremamente complicato, proprio per il fatto che considererà ogni comportamento della persona assistente come un tentativo di dominarlo e difficilmente gli darà ascolto: quello che a tutti sembra un delirio, per lui è la realtà.
Cosa fare quindi? Bisogna categoricamente evitare di prendere di petto il discorso della paranoia: l’individuo si sentirà etichettato come malato, confermato nei suoi sospetti e quindi marinerà la terapia e non assumerà i farmaci per paura di essere avvelenato.
Un approccio efficace è quello di provare a discutere delle sue emozioni, poiché quelle, anche se generate da un’illusione, sono manifestazioni di stati di sofferenza reali. Inoltre può essere utile indurre in lui uno stato di rilassamento circondandolo in un ambiente che concili la quiete fisica e mentale, allo scopo di diminuire malessere e ansia.
Un famigliare, un amico o un partner in grado di stabilire con chi ha un disturbo delirante un contatto empatico riuscirà a guadagnarsi la sua fiducia e lo aiuterà a compiere il primo passo per guarire dalle sue manie depressive.
Bibliografia
- “L’esperienza del delirio”, Salvetti F. – Psicologia contemporanea, 2001
- Fornari, U. (2011). Paranoia. Dal disturbo di personalità alla psicosi delirante, Torino: Espress Edizioni.
- Galimberti, U. (1999). Enciclopedia di Psicologia, Milano: Garzanti.
- Treccani Enciclopedia: fiducia
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