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14 Giugno 2024Il legame di attaccamento che si sviluppa nella relazione genitori-figli rappresenta uno degli aspetti fondamentali per la costruzione di tutte le relazioni che la persona adulta avrà nel suo percorso di crescita e per il benessere psicologico ed emotivo che deriverà da queste.
I primi ad approfondire questa tematica furono John Bowlby e successivamente Mary Ainsworth, che svilupparono una teoria sulle modalità attraverso le quali si formano i tipi di legami affettivi durante le prime interazioni tra i bambini e i loro caregiver. Questi vanno a creare degli “schemi relazionali” o modelli di comportamento, che nel tempo si ripetono, si consolidano e si attivano in automatico all’interno di una relazione.
Indice contenuti
Tipologie di legami di attaccamento
Gli stili di attaccamento si formano durante l’infanzia in risposta alla qualità delle cure ricevute e si consolidano attraverso ripetute interazioni con le figure di attaccamento.
Questi stili possono essere suddivisi principalmente in quattro categorie:
- Sicuro
- Insicuro ansioso-ambivalente
- Insicuro evitante
- Disorganizzato
Ognuno di questi stili riflette un diverso modo di percepire e reagire alle relazioni emotive, influenzando il modo in cui gli individui entrano in relazione con gli altri, gestiscono lo stress e affrontano le sfide della vita quotidiana.
Gli ultimi tre, nello specifico, si attivano se e quando avvertiamo che il legame viene minacciato.
Le risposte che nascono, sulla base del legame che si attiva, spesso nascono dal bisogno di ripristinare la connessione con l’Altro, ma in alcuni casi vengono male interpretati come tentativi di allontanamento.
Legame di Attaccamento sicuro
L’attaccamento sicuro è caratterizzato dalla capacità di formare relazioni stabili basate sull’affetto e sulla fiducia.
Tipologia di interazione genitore-figlio
I bambini con attaccamento sicuro sentono di poter esplorare l’ambiente in tranquillità, sapendo che il genitore veglia su di loro e sarà pronto ad intervenire solo se serve. Di contro, i genitori appaiono come prevedibili, affidabili e rispondono in modo coerente ai bisogni emotivi e fisici del bambino. Inoltre, incoraggiano l’autonomia e rappresentano una “base sicura” e stabile, sulla quale il bambino può contare, quando necessita di rassicurazioni, stabilità e protezione.
Nell’attaccamento sicuro, il genitore “osserva senza intervenire”. Lascia che sia per primo il bambino ad affrontare le sfide della vita e solo quando questo ha bisogno si presenta per aiutarlo. Questo permette al bambino di costruire una solida autostima, in quanto fa esperienza, scopre e acquisisce le informazioni che gli servono per stare nel mondo. Inoltre, riducendosi i conflitti con i genitori, costruisce lo schema mentale che gli permette di creare e mantenere relazioni stabili e soddisfacenti.
In questa tipologia di legame, i bambini piangono se il genitore se ne va, ma si calmano rapidamente al suo ritorno.
Legami da adulti
Come conseguenza a ciò diverranno degli adulti in grado di:
- costruire relazioni solide e durature basate sulla fiducia;
- creare un equilibrio tra l’autonomia e l’intimità;
- gestire lo stress emotivo.
Strategie per favorire un attaccamento sicuro
Il genitore che intende creare un legame di attaccamento sicuro con i propri figli dovrebbe:
- Essere empatico e utilizzare l’ascolto attivo, ovvero sforzarsi di comprendere le emozioni provata dai figli e ascoltarli cercando di mostrare comprensione e validando le loro emozioni.
- Fornire risposte tempestive e coerenti, rispondendo correttamente ai bisogni dei figli in modo prevedibile e tempestivo per costruire fiducia e sicurezza.
- Incoraggiare all’autonomia e all’esplorazione, spingendoli ad affrontare nuove sfide, rassicurandoli sul fatto che avranno sempre e comunque un porto sicuro verso cui tornare.
Legame di Attaccamento Insicuro di tipo Ansioso-Ambivalente
L’attaccamento insicuro di tipo ansioso-ambivalente è caratterizzato da un legame all’interno del quale si va costantemente alle ricerca di conferme, specialmente nei casi in cui si percepisce un allontanamento, reale o immaginato, da parte dell’Altro.
Tipologia di interazione genitore-figlio
Questo tipo di legame disfunzionale si sviluppa, all’interno del rapporto genitori-figli, in risposta a cure che arrivano in modo incoerente e imprevedibile creando inevitabilmente uno stato di ansia e insicurezza. Immaginate di vivere un’infanzia sul file di un rasoio.
I bambini con questo stile tendono a essere iper-vigilanti, sospettosi o paranoici, in quanto temono che le cure non arrivino e ansiosi riguardo alla disponibilità delle loro figure di attaccamento. In questo tipo di interazione i caregiver alternano momenti di presenza affettuosa ed estrema attenzione a momenti di distanza emotiva e trascuratezza. Inoltre, i genitori possono mostrare comportamenti di attaccamento possessivo e dipendente, cercando costantemente conferme e rassicurazioni dal partner.Sono quelli che in gergo vengono definiti spesso come genitori chioccia o iperprotettivi.
Quando il genitore se ne va, i bambini piangono molto e possono avere difficoltà a calmarsi anche al suo ritorno.
Legami da adulti
Come conseguenza a ciò diverranno degli adulti che potrebbero costruire relazioni basate su:
- dipendenza, essendo molto sensibili alle separazioni e ai segnali di rifiuto;
- attaccamento possessivo verso l’altro per paura di perderlo;
- difficoltà a fidarsi in modo sano dell’Altro;
- bisogno costante di rassicurazioni e conferme che nascono da una forte insicurezza di base;
- gelosia a livelli più o meno elevati;
- emozioni altalenanti con scatti di rabbia o periodi di sconfortante tristezza;
- disturbi d’ansia, depressione e stress che possono risultare difficili da gestire.
Strategie per favorire un attaccamento sicuro
L’adulto che intende evitare di creare un legame di attaccamento insicuro ansioso e ambivalente dovrebbe imparare a lavorare sull’auto-consolazione, sulla gestione delle proprie paure e degli stati di tristezza e sulla gestione dello stress.
Diventa importante anche intervenire sulla costruzione di una buona autostima. (Leggi il mio ultimo libro “Non ce la farò mai. Come superare rapidamente problemi di autosabotaggio.“)
Alcuni esempi di legame di attaccamento ansioso
Relazione di coppia
Scenario: Il partner non risponde immediatamente ai messaggi.
Reazione: La persona con attaccamento ansioso può iniziare a sentirsi agitata e preoccupata, interpretando il silenzio come un segno di rifiuto o disinteresse. Potrebbe inviare messaggi ripetuti, cercando rassicurazioni.
Ambiente lavorativo
Scenario: Il superiore fornisce un feedback critico.
Reazione: L’individuo con attaccamento ansioso potrebbe reagire con eccessiva preoccupazione, interpretando il feedback come un segnale di insoddisfazione generale. Potrebbe cercare continuamente conferme sulla propria performance.
Amicizia
Scenario: L’amico/a cancella un appuntamento all’ultimo minuto.
Reazione: La persona può sentirsi rifiutata e cominciare a dubitare della solidità dell’amicizia, chiedendo ripetutamente rassicurazioni sul valore della loro amicizia.
Legame di Attaccamento Insicuro di tipo Evitante
L’Attaccamento Insicuro di tipo Evitante è caratterizzato da un legame all’interno del quale le emozioni vengono evitate, preferendo delle soluzioni che possano promuovere l’indipendenza e il controllo.
Tipologia di interazione genitore-figlio
Questo tipo di legame disfunzionale si sviluppa, all’interno del rapporto genitori-figli, in risposta a cure che arrivano in modo pratico e fattuale, che puntano all’autonomia e all’isolamento, evitando il contatto troppo stretto e le richieste emotive che possono generare uno stato di sopraffazione. In questo tipo di legame si ha la tendenza a minimizzare l’importanza del problema e si cerca di mantenere una distanza emotiva, magari suggerendo di parlare di qualcosa di più leggero. La percezione è quella di avere un supporto pratico, ma non emotivo.
I bambini con un attaccamento evitante tendono a minimizzare e in alcuni casi a reprimere i loro bisogni emotivi e a evitare il contatto stretto con le figure di attaccamento. Inoltre, mostrano poca o nessuna angoscia quando il genitore se ne va e tendono a evitare il contatto al suo ritorno. Di contro, i caregiver sono costantemente distaccati o poco disponibili, promuovendo una precoce indipendenza a discapito dell’intimità emotiva.
I bambini con attaccamento evitante tendono a sviluppare una falsa indipendenza (autonomia forzata), minimizzando il bisogno di vicinanza e affetto.
Legami da adulti
Come conseguenza a ciò diverranno degli adulti distanti e poco inclini all’intimità, privilegiando relazioni superficiali e mantenendo una distanza emotiva dagli altri. Questi adulti potrebbero costruire relazioni basate su:
- distanza emotiva, rischiando di apparire distanti, freddi e poco interessati all’intimità emotiva nelle relazioni e preferendo mantenere un certo distacco dagli altri, per evitare il rischio di rifiuto;
- difficoltà a formare legami emotivi profondi e duraturi, optando per le relazioni superficiali o per l’isolamento;
- difficoltà a gestire lo stress emotivo, ma minore incidenza di disturbi d’ansia rispetto agli attaccamenti ansiosi.
Strategie per favorire un attaccamento sicuro
L’adulto che intende evitare di creare un legame di attaccamento insicuro evitante dovrebbe imparare a comunicare all’Altro che quando cerca di allontanarsi emotivamente, non lo fa effettivamente per distaccarsi, ma per essere presente. Perché solo calmandosi potrà riacquisire la lucidità di cui ha bisogno per poter presenziare nella relazione. Inoltre dovrebbe puntare a passare insieme all’altro del tempo di qualità e a validare le emozioni dei figli.
Alcuni esempi di legame di attaccamento evitante
Relazione di coppia
Scenario: Il partner esprime la necessità di maggiore vicinanza emotiva.
Reazione: La persona con attaccamento evitante potrebbe reagire allontanandosi ulteriormente, sentendosi sopraffatta dalla richiesta e cercando spazi di isolamento per evitare l’intimità oppure potrebbe sminuire le emozioni cercando soluzioni per risolvere il problema.
Ambiente lavorativo
Scenario: Richiesta di lavorare in team per un progetto importante.
Reazione: L’individuo può preferire lavorare da solo, evitando il contatto troppo stretto con i colleghi e rifiutando opportunità di collaborazione, pur di mantenere l’autonomia.
Amicizia
Scenario: L’amico/a vuole discutere di un problema personale.
Reazione: La persona potrebbe evitare la conversazione, minimizzando l’importanza del problema e cercando di mantenere la distanza emotiva, magari suggerendo di parlare di qualcosa di più leggero.
Legame di Attaccamento Disorganizzato
Infine, l’attaccamento disorganizzato è caratterizzato da un legame instabile dove sono presenti situazioni di abuso, e dove momenti di confusione si alternano a momenti di paura.
Tipologia di interazione genitore-figlio
Questo tipo di legame disfunzionale si sviluppa, all’interno del rapporto genitori-figli in cui sono presenti spesso esperienze traumatiche o di abusi e dove il caregiver è fonte sia di conforto che di paura.
I bambini con questo stile mostrano comportamenti caotici, contraddittori e imprevedibili, come avvicinarsi al genitore ma poi allontanarsi bruscamente. Questi comportamenti spesso sono causati da esperienze traumatiche o abusi e sono incapaci di sviluppare una strategia efficace per gestire la loro ansia. I genitori spesso sono fonte di paura o possono causare forti traumi, risultando abusivi o negligenti e creando confusione e paura nel bambino. Inoltre, potrebbero mostrare comportamenti imprevedibili e contraddittori, spesso a causa di problemi personali non risolti.
Legami da adulti
Gli adulti con un attaccamento disorganizzato possono lottare con relazioni instabili e disfunzionali, esibendo comportamenti imprevedibili e confusi.
Come conseguenza a ciò diverranno degli adulti che potrebbero costruire relazioni basate su:
- alternanza tra comportamenti di attaccamento ansioso e evitante, con difficoltà a mantenere relazioni stabili e prevedibili;
- paura e confusione, che si manifesta in un mix di paura e desiderio di vicinanza verso la figura di attaccamento, che può essere anche fonte di angoscia;
- relazioni instabili e disfunzionali, in cui sono presenti alti livelli di conflitto e incomprensione.
- Presenza di disturbi di personalità, disturbi dissociativi e PTSD.
Strategie per favorire un attaccamento sicuro
L’adulto che desidera evitare di creare un legame di attaccamento disorganizzato potrebbe aver bisogno di supporto psicologico e psicoterapeutico per risolvere i propri problemi personali e/o migliorare le proprie capacità genitoriali.
Dovrebbe, inoltre, lavorare per creare un ambiente domestico prevedibile e stabile, dove il bambino possa sentirsi al sicuro. Infine, dovrebbe mostrare comportamenti coerenti e affettuosi, offrendo un esempio di relazioni sane e stabili.
Alcuni esempi di legame di attaccamento disorganizzato
Relazione di coppia
Scenario: Il partner chiede chiarezza sulla direzione della relazione.
Reazione: La persona con attaccamento disorganizzato può reagire in modo confuso e contraddittorio, mostrando segnali di affetto e, al contempo, di rifiuto. Potrebbe alternare momenti di vicinanza a momenti di isolamento improvviso.
Ambiente lavorativo
Scenario: Affrontare un cambiamento importante nel ruolo o nelle responsabilità.
Reazione: L’individuo può manifestare un comportamento caotico, alternando momenti di eccessiva ansia e tentativi di controllo a momenti di completo ritiro e passività, rendendo difficile per i colleghi capire come supportarlo.
Amicizia
Scenario: Confronto su una discussione passata.
Reazione: La persona potrebbe reagire con un mix di aggressività e supplica, mostrando segnali contrastanti che oscillano tra la difesa aggressiva e la ricerca disperata di rassicurazioni, generando confusione nell’amico/a.
Per concludere
Tutti questi stili di attaccamento non sono presenti in modo rigido, ma spesso si presentano in forma mista. Anche perché ogni genitore porta all’interno della relazione il proprio stile di attaccamento. È inoltre fondamentale comprendere che ogni stile viene adottato in modo automatico, quindi non è pensato a priori e l’obiettivo, per quanto possa risultare apparentemente paradossale, è quello di evitare l’abbandono. Essere consapevoli di ciò è il primo passo per iniziare a comunicare in modo differente le proprie intenzioni così ds chiarire le reali motivazioni che spingono a comportarsi in un determinato modo.
Si consiglia il supporto di un terapeuta di coppia per la gestione dell’interazione degli stili di attaccamento.
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