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24 Luglio 2023In uno studio condotto dall’antropologa Helen Fisher e dagli psicologi Arthur Aron e Lucy L. Brown, chiamato “Romantic love: a mammalian brain system for mate choice”, è emerso un qualcosa di sorprendente.
É stato scoperto che anche i mammiferi e gli uccelli, esattamente come noi, non soltanto sperimentano le altalene del più tormentato sentimento del mondo ma che esprimono anche una preferenza nella scelta del partner, facendosi guidare da quello che noi chiameremmo istinto e che in questo caso chiameremo testa.
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Amore romantico: come si innamorano mammiferi e uccelli
Che l’amore romantico fosse un fenomeno universale umano, di cui la caratteristica principale è la scelta della persona giusta, già lo sapevamo. Ciò che non potevamo immaginare era che questo tipo di sentimento potesse essersi sviluppato a partire dal meccanismo neurale dei mammiferi nella scelta del partner.
Ci sono infatti elementi comuni alla fase d’innamoramento vissuta dagli uomini e dagli altri mammiferi e dagli uccelli; ciò che varia è che, mentre per i primi tali elementi hanno natura transitoria, legati allo stadio iniziale dell’innamoramento, per i secondi si tratta invece di elementi invariabili e duraturi nel tempo.
Tra tali elementi troviamo annoverati una maggiore energia, un’attenzione focalizzata nonché una ricerca di contatto continuo con l’oggetto del nostro desiderio, la mancanza di sonno, la perdita dell’appetito, una certa possessività e, infine, un’intensa voglia di ottenere il partner scelto.
In particolare, isolando quest’ultima voce da tutti gli altri elementi, ci renderemmo conto di quanto questo sentimento non sia unicamente una specifica emozione quanto un sistema primario di motivazione. O, per essere più chiari, un sistema complesso in cui ciò che importa è la ricompensa finale dopo gli sforzi compiuti.
Sesso e amore romantico: due facce della stessa medaglia?
Questa voglia di gratificazione potrebbe essere erroneamente scambiata come quell’antipasto necessario per arrivare al dolce, il vero obiettivo per cui si sarebbe dovuta compiere tutta quella fatica. Ma, è stato dimostrato che il desiderio sessuale, nonché il desiderio di riprodursi, nulla hanno a che vedere con l’amore.
Nel primo caso, infatti, si ricerca un tipo di unione prettamente fisica con una o più persone; nel secondo, invece, lo scopo è di raggiungere un’unione di tipo emozionale con un altro specifico individuo. Infine, un’ulteriore distinzione tra le due consiste nel fatto che uno possa essere placato con un atto sessuale mentre l’altro sia capace di persistere per mesi e, addirittura anni.
Chiaramente, questo non vuol dire che questi due sistemi neurali distinti non si aiutino tra loro. Entrambi, infatti, collaborano orchestrando differenti aspetti del processo complesso che è il “trovarsi”.
L’attrazione o desiderio sessuale è, per esempio, necessaria per portare gli individui ad iniziare il corteggiamento mentre l’amore romantico rappresenta un potente motivatore che spinge le persone a focalizzare la loro energia sulla persona scelta.
Quando l’amore è una questione di testa
Ma quali zone della nostra testa si attivano quando siamo innamorati?
Per gli uomini le aree maggiormente implicate sono quelle associate alle interazioni con gli stimoli visivi e quelle correlate con la turgidità del pene.
Ecco quindi che, dire che gli uomini ragionano con il pene, in effetti, sembra essere la verità, dopotutto. Nonostante questa affermazione si debba comunque ridimensionare e circoscrivere solo all’area sentimentale.
Le donne, invece, mostrano una maggiore attività nelle zone adibite all’attenzione, alla memoria e alle emozioni. Ed in fondo, non c’è di che meravigliarsi. Noi donne lo abbiamo sempre saputo di essere, tra i due sessi, quelle più “complicate”, soprattutto dal punto di vista sentimentale.
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