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28 Novembre 2013Essere ipersensibile vuol dire, in sostanza, percezione di un numero maggiore di stimoli, e con maggiore intensità rispetto agli altri. L’ipersensibilità è una dote acquisita geneticamente (di solito, almeno uno dei genitori di un bambino ipersensibile, lo è anche lui) e che si sviluppa nell’arco della vita grazie alla concomitanza di eventi sociali, familiari e genetici.
L’ipersensibile non è affatto raro: gli studi di Jerome Kagan, negli ultimi anni, hanno attestato come circa il 20% della popolazione abbia questa qualità. Qualità, sì, perchè se è vero che una percezione più accurata ha bisogno di essere gestita nel modo migliore, è pur vero che, in passato, la comunità scientifica che tanto si affida ai manuali diagnostici ha confuso l’ipersensibilità con altre patologie.
Indice contenuti
Errori diagnostici comuni
Il fatto che la psicologia abbia ignorato a lungo il fenomeno dell’ipersensibilità (e, in parte, continui ancora a farlo), impedisce all’ipersensibile di riconoscere la propria natura, producendo ulteriori danni nel momento in cui gli interessati decidono di prendere in considerazione un aiuto terapeutico.
Attenzione, quindi, se vi sentite formulare le seguenti diagnosi:
- Nevrosi, depressione, sindromi ansiose
- Instabilità emotiva
- Co-dipendenza
- Dipendenze
- Autismo (per i bambini, di cui si parlerà in un altro articolo)
- Borderline
- ADHD
Una parola in più va spesa per la diagnosi di ADHD, innanzi tutto perchè attualmente è la più diffusa, e in secondo luogo perchè è quella più “a rischio”, in quanto solitamente accompagnata dalla prescrizione di psicofarmaci per diversi anni a venire. Una sindrome da deficit di attenzione può avere le cause più svariate: sovra-eccitamento dovuto a eccesso di informazioni, intolleranza agli additivi alimentari, elevato consumo di zuccheri collegato a sedentarietà, modalità percettiva falsata a causa dell’uso dei media, irretimento all’interno della famiglia, cause neuro-cerebrali. Possono essere diagnosticati erroneamente, come disturbi dell’attenzione, anche i vani tentativi di un bambino di sottrarsi alla monopolizzazione da parte di uno dei genitori. La descrizione dei sintomi dell’ ADHD ricorda molto quella di un ipersensibile che non ha ancora imparato a gestire la sua particolare predisposizione.
Hight Sensation Seekers: dall’ipersensibilità alla temerarietà
Se l’ipersensibilità si eredita geneticamente, lo stesso dicesi per questa particolare indole. Tipico di questa categoria è l’improvviso passaggio da “ipersensibile” a “rischioso e temerario”. Gli ipersensibili che rientrano nella categoria degli HSS, spesso, sono i primi a non capire il proprio comportamento, e chi vive con loro risente di questa natura contraddittoria. La maggior parte degli ipersensibili vive in generale un conflitto interiore tra una parte di sè che tende a chiedere troppo e una che tende a chiedere troppo poco. A volte, questo conflitto si ripercuote all’esterno, facendo apparire la persona interessata da un lato ipersensibile, dall’altra amante del rischio. Sono proprio gli HSS, quelli più esposti al rischio di ricevere diagnosi Borderline di personalità.
TEST: sei ipersensibile?
Provate a rispondere Sì/NO alle seguenti affermazioni.
- per me, girare per negozi risulta più stressante degli altri
- sembro lasciarmi impressionare più degli altri da scene violente al cinema o in tv
- reagisco alle ingiustizie sociali come se ne fossi direttamente coinvolto
- senza dubbio tendo a spaventarmi molto di più degli altri
- ogni volta che entro in un nuovo ambiente mi sento subito inondato da tutte le novità, e di solito ho bisogno di più tempo degli altri per riuscire ad orientarmi
- i rumori forti mi creano quasi disagio fisico
- viaggiare mi risulta più stressante rispetto agli altri
- il contatto con gli altri, a volte, esaurisce le mie energie
- spesso rimugino molto a lungo su qualcosa, anche banalità, detta da me o altri
- a volte ho l’impressione di riuscire a sentire anche quello che gli altri non dicono
- spesso, mi torna continuamente alla mente qualcosa che ho dimenticato di dire o che non ho svolto nel migliore dei modi
- riesco a percepire con estrema precisione come si sentono gli altri
- spesso mi sento frainteso, perchè evidentemente percepisco più cose degli altri (e anche cose diverse) e a volte questo mi fa sentire molto solo
- preferisco evitare grandi assembramenti di gente
- da bambino rimanevo molto impressionato quando l’insegnante si arrabbiava con qualche mio compagno. Avevo l’impressione che stesse urlando con me, nonostante io non c’entrassi niente
- quando ci sono tensioni o possibili conflitti nell’aria, lo percepisco quasi a livello fisico, pur non essendone coinvolto direttamente
- mi lascio inutilmente coinvolgere dallo stato d’animo altrui
- se percepisco confusione e agitazione intorno a me, reagisco innervosendomi, lasciandomi prendere dallo stress, o producendo sintomi a livello psico-fisico
- sento un grande bisogno di avere uno spazio e del tempo tutti per me
- per sentirmi bene, devo percepire intorno a me un’atmosfera armoniosa
- preferisco evitare il più possibile situazioni conflittuali. Anche quando dovrei farmi valere, tendo a tirarmi indietro, pur prendendomela poi con me stesso per non aver avuto coraggio
- mi riesce più facile lottare per i diritti degli altri o le richieste della comunità, piuttosto che per i miei stessi interessi
- so prestare ascolto, sono capace di immedesimarmi nella situazione altrui e di incoraggiare chi ha problemi
Soluzione: contate le risposte affermative e quelle negative. Se più della metà delle affermazioni ha ricevuto la vostra condivisione, potreste appartenere alla categoria degli ipersensibili.
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