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11 Aprile 2021Interferenze genitoriali: come intervenire in modo efficace nei rapporti con le famiglie di origine.
“È facile stare insieme quando va tutto bene.
Il difficile è quando si devono superare le montagne, fa freddo e tira vento.
Allora, forse, per trovare calore, uno si deve fare un poco più vicino.”
(Maurizio De Giovanni)
Nel momento in cui voi e il vostro partner decidete di unirvi, che sia per una convivenza o per il matrimonio, la vostra unione diventerà ufficiale e, quindi, diventerete a tutti gli effetti una coppia.
Questo sicuramente vi porterà a vivere momenti felici, ad una condivisione più intima e profonda e una fusione che sicuramente vi farà sentire bene, appagati, amati e curati sotto molti aspetti. Tutto ciò sembra davvero fantastico. Ma proprio questa condivisione, oltre agli innumerevoli effetti positivi, determinerà anche degli aspetti negativi che a lungo andare, se non gestiti, potranno diventare quasi distruttivi.
In questa sede analizzeremo uno di questi che coincide con quelle che son le interferenze delle famiglie d’origine e, nello specifico, a quelle genitoriali.
Potresti trovarvi, quindi, a dover fare i conti con le pressioni e le pretese dei genitori, perché il vostro partner, magari, non si è ancora totalmente distaccato dalla propria famiglia.
Cosa fare in queste situazioni? Ne parlo in questo articolo.
Indice contenuti
Da dove nascono le interferenza genitoriali
Le interferenze della famiglia d’origine sono una realtà concreta. Secondo i dati Istat, la nostalgia dei genitori è uno dei fattori di maggior attrito tra marito e moglie (31% dei casi) e ciò è peggiorato dalla frequente invadenza dei suoceri nella vita di coppia (27% dei casi).
Sicuramente la base risiede proprio nel tipo di relazione che si instaura con i propri genitori, sin da piccoli, e nell’ambiente in cui si sviluppano le relazioni significative.
Come sostiene anche la Teoria dell’attaccamento di Bowlby del 1982, le relazioni che si instaurano da piccoli con le proprie figure di attaccamento (chi si prende cura del bambino) sono la base da cui ogni individuo parte e sviluppa il proprio essere e, quindi, il modo in cui acquisisce sicurezza e fiducia necessarie per muoversi nel mondo esterno e per creare relazioni significative. Quindi, in base allo stile di attaccamento del genitore, il bambino sarà educato in un determinato modo e avrà, poi, possibilità di sviluppare determinate caratteristiche come la fiducia in sé stesso, autostima e fiducia nel mondo.
Partendo da queste premesse, possiamo affermare che molte volte succede che le famiglie con uno stile di attaccamento insicuro/ansioso, rischiano di soffocare i figli con un’eccessiva protezione. Trasmettono così l’idea di un ambiente esterno pericoloso, interferendo con un’esplorazione autonoma del mondo.
Conseguenze di un attaccamento insicuro
Il rischio, in questi casi, è che questi bambini sviluppino una sfiducia nelle proprie capacità e un’immensa fiducia nelle capacità dell’altro. Tutto ciò può portare ad avere paura o a sentirsi in colpa quando si allontana dalla figura di attaccamento. Da adulti è possibile avere difficoltà a conquistare la propria indipendenza e a svincolarsi dalla famiglia di origine, pregiudicando la nascita e il mantenimento di relazioni affettive future.
Fattori che alimentano le interferenze genitoriali
Esistono diversi fattori che possono determinare una reale interferenza, persistente e costante.
Il bisogno di aiuto
Prima di tutto, spesso c’è un bisogno manifesto del figlio.
In questo caso, il figlio potrebbe manifestare un bisogno di aiuto o, comunque, di supporto e ciò potrebbe essere terreno fertile per il genitore. Egli potrebbe rispondere a quel bisogno, diventando il terzo nella coppia o, addirittura, sostituirsi al partner.
Una situazione tipica è quella in cui il genitore deve sempre dire la sua, dare il proprio consiglio che non può essere rifiutato o che necessariamente deve essere ascoltato. In questo caso, il rapporto si complica perché il partner potrebbe sentirsi isolato e rifiutato dall’altro, sentendosi escluso dalla coppia.
La nascita di un figlio
Un altro fattore che molte volte diviene motivo di interferenza è la nascita di un figlio e, quindi, di un nipote per il genitore.
In questo caso, il genitore potrebbe volersi inserire a tutti i costi nella coppia, volendo educare il bambino e screditando la madre. Tutto ciò potrebbe essere aumentato dai suoceri che fanno i babysitter.
Questa situazione è davvero molto comune, infatti secondo gli ultimi dati Istat, il 55% delle donne che lavora affida i figli ai propri genitori o ai suoceri. Questo è sicuramente pericoloso perché giustifica un’invadenza fisica ed emotiva. Come afferma Lucia Paturzo questo accade perché: “anche non volendo, chi si prende cura dei tuoi figli ha voce in capitolo, dal momento che se i genitori non sono presenti, sono loro ad assumersi la responsabilità di prendere piccole decisioni e iniziative nel quotidiano.” Tutto ciò è davvero rischioso.
La dipendenza economica
Un altro fattore che spesso alimenta l’interferenza genitoriale è la dipendenza economica.
Molte coppie, infatti, decidono di andare a convivere o, addirittura, di diventare genitori ancor prima di aver raggiunto una propria dipendenza economica. Questo ovviamente alimenta le interferenze genitoriali, in quanto questi ultimi si sentono in diritto di controllare la coppia, le loro spese e le loro decisioni. Ciò genera malumori nella coppia e, spesso, può determinarne la rottura.
Conseguenze dell’interferenza genitoriale
Gli effetti delle interferenze genitoriali sulla coppia sono davvero tanti.
Addossare le colpe al partner
La prima reazione naturale ed ovvia che quasi ognuno di voi vive e prova è proprio quella di pensare che le colpe siano degli altri.
Per questo motivo è molto frequente che gli attacchi siano rivolti al partner o alla famiglia di lui/lei.
Tutto ciò determina veri e propri litigi nella coppia che, ovviamente, non permette una comunicazione ottimale o comunque una collaborazione tra i partner. Ecco che, molte volte, se manca ciò che è l’essenza del rapporto, esso può danneggiarsi e, talvolta, rompersi.
Il partner si sente estraneo ed escluso
Quando uno dei due partner ha un attaccamento morboso o, comunque, è ancora dipendente dalla propria famiglia e dai propri genitori, sicuramente è difficile per l’altro partner gestire questa situazione. Questo perché il partner si può sentire ampiamente escluso dal rapporto esclusivo tra figlio/genitore. Questo può determinare un vero e proprio senso di non appartenenza e di estraneità. Il partner può sentirsi non voluto e non amato, o comunque amato soltanto secondariamente rispetto alla famiglia.
In secondo luogo, può sperimentare sentimenti di gelosia e di estraniazione.
Tutto ciò determina malumori e incomprensioni perché, appunto, la coppia non raggiunge un senso di intimità necessario alla condivisione.
Sostituzione dei ruoli
Molte volte, ciò che accade è una vera e propria sostituzione dei ruoli. Questo accade soprattutto quando ci sono di mezzo i figli e, quindi, i nipotini delle famiglie d’origine: molte volte, il genitore può voler dire la sua su ogni cosa che riguarda il nipote.
In molti casi, quando il nonno diventa babysitter, c’è proprio una giustificazione a tale tendenza: dato che si prende cura del bambino, pensa di avere il diritto di educarlo o comportarsi come se fosse figlio suo. Questo può determinare la sostituzione del ruolo quindi il nonno non è più tale ma è genitore del nipote. Questo è davvero pericoloso perché, a sua volta, il figlio si sentirà sminuito e sentirà di aver perso il suo posto che, quindi, deve essere riconquistato.
Come afferma anche Luisa di 40 anni, una donna che viveva queste interferenze: “Più che la nonna, sembrava lei la mamma dei miei bambini. Tutto ciò che facevo io non andava bene. Ho retto per un po’, poi sono crollata. Ho avuto bisogno di farmi aiutare da una psicologa. Il primo consiglio che mi ha dato è stato quello di cercare una baby-sitter, cosa per me molto difficile da fare anche perché ho dovuto convincere mio marito, che all’inizio ha fatto fatica ad accettare il fatto che io descrivessi sua madre come invadente e prepotente. Alla fine ci sono riuscita e ho riconquistato il mio ruolo di mamma.”
Come intervenire sulle interferenze genitoriali
Come mostrato finora, è difficile gestire la relazione di coppia, per moltissimi motivi differenti.
A questa difficoltà, si aggiungono le innumerevoli difficoltà dettate dalle interferenze genitoriali.
Ma se ci troviamo in questa situazione, come possiamo gestire il rapporto col partner e con le famiglie d’origine? Ecco alcuni consigli che potrebbero tornarvi utili.
Fai squadra con il partner
Molte volte, la strategia utile per gestire il tutto è quella di essere in due e non scontrarsi a vicenda: ciò è fondamentale. Se vi scontrate e litigate col vostro partner, sicuramente vi sentirete meglio perché ciò vi aiuta a sfogarvi dalla rabbia che provate, ma a cosa vi porterà? Praticamente a nulla se non un clima teso e di guerra che fa male alla vostra coppia.
Pensate invece, a collaborare con l’altro. Una strategia utile è quella della comunicazione aperta e non giudicante nei confronti di ciò che succede.
Bisogna stabilire delle priorità sulle quali trovare strategie comuni e condivise di gestione!
Cerca di metterti nei panni dei tuoi genitori/suoceri
Ciò che vive il genitore non è sicuramente semplice. Molte volte, un figlio va via quando il genitore è già in pensione e, quindi, è un anziano. Questo determina delle difficoltà: non è più giovane, non è un lavoratore e non è neppure più un genitore che accudisce il proprio figlio. A ciò si aggiunge una difficoltà palese: quella di lasciar andare il proprio figlio dopo che è stato il motivo delle proprie giornate. Pensare a come educarlo e farlo crescere bene spesso è l’unica priorità dei genitori. Tutto ciò non è semplice per un genitore. Quindi, perché non pensarci?
E’ difficile gestire continue interferenze e invasioni, ma ciò potrebbe aiutarvi a provare solidarietà nei loro confronti, senza giustificarli.
Come suggerisce anche Lucia Paturzo: “può essere d’aiuto pensare che un giorno anche tu avrai figli e immaginare i tuoi possibili sentimenti: gelosia, timore di perdere ciò che ami incondizionatamente, paura della solitudine, nostalgia.”
Poniti dei limiti
Molte volte, il modo migliore per far comprendere l’invadenza di certi gesti o di certi comportamenti è farlo notare: non è semplice perché sicuramente porsi in un determinato modo con i propri genitori o con la famiglia del proprio partner potrebbe mettervi in imbarazzo o in difficoltà. Ma questo è l’unico modo: dovete far comprendere che determinati gesti non sono graditi e che, anzi, sono motivo di discordia o litigi.
Quindi stroncate sul nascere ogni tipo di interferenza che vi infastidisce, solo così saranno chiari certi limiti; comunicate il più possibile con i vostri genitori e con i vostri suoceri chiarendo i limiti.
Stabilisci i tuoi ruoli
Molto importante è stabilire i propri ruoli. In pratica, nel momento in cui vi accorgete di essere molto pressati dalla vostra famiglia o da uno dei vostri genitori, la strategia migliore è quella di comunicare con loro e far comprendere i ruoli che ognuno ha nella nuova dinamica familiare che si è venuta a creare. Necessario è far comprendere ai propri genitori che avere una vita propria determina avere ruoli nuovi: sono tuo figlio/a, ma sono anche il compagno/a della mia fidanzata/o e padre o madre di mio figlio.
Questo deve essere ben chiaro e può esserlo soltanto con una comunicazione efficace e sincera.
Mettiti in primo piano il partner e sviluppa un nuovo senso di appartenenza
Se vi sentite strettamente legati ai vostri genitori e sentite che ciò effettivamente sta diventando un problema per la vostra coppia, cercate di capire quanto fa male tutto ciò a voi e al vostro partner.
È necessario, nel momento in cui decidete di essere una coppia, che riusciate a staccarvi dalla vostra famiglia: questo non significa tagliare i rapporti, ma lavorare affinché la coppia costruisca un rapporto adulto ed autonomo, che non subisca invasioni. In questo modo può essere utile porsi delle regole comuni nei confronti delle invasioni e, quindi, rispettarle.
Ciò vi farà sentire sempre più vicini al vostro partner e vi permetterà di staccarvi gradualmente da ciò che non vi fa bene a livello di coppia e quindi dalle interferenze genitoriali.
Riferimenti
- Andolfi M., Cigoli V., La famiglia d’origine, F. Angeli, Milano, 2003
- Andolfi M.,(a cura di), La crisi della coppia: una prospettiva sistemico relazionale, Raffaello Cortina, Milano, 1999;
- Andolfi M., La terapia di coppia in una prospettiva trigenerazionale, Accademia di Psicoterapia della famiglia, 2006
- Berrini R., Cambiaso G., Figli per sempre, Franco Angeli, Milano, 2002;
- Bowen M., Dalla famiglia all’individuo. La differenziazione del sé nel sistema familiare, Astrolabio, Roma,1979;
- Bowlby, J. (1982). Costruzione e rottura dei legami affettivi, Raffaello Cortina Editore, Milano
- Framo J., Terapia intergenerazionale. Un modello di lavoro con la famiglia di origine, Cortina Editore, Milano, 1996.
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