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Quante volte sentiamo o avete sentito parlare di infedeltà?
Questo sicuramente è un tema che riguarda o può aver riguardato tutti noi, ma a tal proposito va specificato che quando si parla di infedeltà non ci si riferisce solo a quella fisica o emotiva.
Insomma si può arrivare a tradire qualcuno non solo con il corpo e con la mente ma anche con il denaro.
Facciamo un esempio per introdurre il tema: Francesca è sposata con Mario da circa 2 anni ma lo conosce da una vita e infatti sono fidanzati da sempre. Sono una coppia apparentemente felice, eppure Mario ad un certo punto del loro cammino ha iniziato ad esserle infedele. Ha iniziato a mentire a sua moglie circa l’ammontare del suo stipendio e circa i suoi reali risparmi. Francesca ad un certo punto ha iniziato a capire e a captare qualcosa, dal momento che spesso e volentieri il marito si faceva recapitare a casa la posta.
Quando gli ha chiesto chiarimenti però non ha avuto risposte chiare, solo dopo ha scoperto del tradimento del marito, il quale le mentiva sulla gestione del denaro.
Francesca ha scoperto tutto si è sentita umiliata, ferita e appunto tradita.
Sì, perché anche questa è una forma di infedeltà ed è nota sotto il nome di infedeltà finanziaria.
Ne avete mai sentito parlare?
Qui di seguito cercheremo di capire meglio cosa nasconde e come si manifesta.
Indice contenuti
L’infedeltà finanziaria: che cos’è?
Si parla di infedeltà finanziaria quando uno dei due partner mette in atto dei comportamenti finanziari che non sono approvati dall’altra parte e che dunque sono messi in atto di nascosto e in segreto.
Possiamo dire dunque che l’infedeltà finanziaria è un imbroglio finanziario che si manifesta con azioni volte proprio ad ingannare l’altro, nascondendo, per esempio acquisti fatti o conti in banca.
Diffusione del fenomeno nelle coppie
Un’analisi condotta proprio da uno studio legale che è specializzato in diritto di famiglia ha messo in evidenza come la percentuale di coniugi che mette in atto questo tipo di infedeltà è pari al 60%.
Secondo altri studi sembra essere altrettanto alto il numero delle coppie che si separano proprio a causa di queste condotte ingannevoli.
Questo perché la maggior parte delle persone ritiene che l’infedeltà finanziaria è uguale o peggiore di quella sentimentale e sessuale.
Se facciamo riferimento al sondaggio di Ashley Madison – piattaforma per gli incontri extraconiugali – i dati ci dicono che il 36% dei partner ha commesso un’infedeltà finanziaria.
Nello specifico, il 27% crede di averlo subito, il 31% crede che sia più grave mentire sul denaro e che pesi di più sul proprio rapporto questo che il tradimento classico, che prevede la presenza di una terza persona. Infine, il 19% delle coppie ha divorziato per aver sperimentato questo tradimento.
Comportamenti tipici dell’infedeltà finanziaria
Nel parlare di infedeltà finanziaria abbiamo fatto riferimento a dei comportamenti che vengono agiti. Ma di che comportamenti parliamo? Vediamoli qui di seguito:
- Avere segretamente una somma di denaro o dei risparmi segreti
- Possedere una carta di credito senza che l’altro ne sia a conoscenza
- Mentire su eventuali promozioni o bonus maturati
- Non rendere partecipe l’altro circa l’aumento del proprio stipendio o il reale ammontare di quest’ultimo
- Utilizzare una somma di denaro senza che l’altro lo sappia
- Fare delle scommesse segretamente
- Fare degli acquisti, ma di nascosto
- Avere dei debiti che non vengono rivelati all’altro
Da uno studio si è evinto che tra le azioni più ricorrenti di chi ha agito questo tipo di infedeltà vi erano il fatto di nascondere del denaro al partner, gli acquisti fatti e l’apertura di alcuni conti correnti.
Motivazioni che stanno dietro all’infedeltà finanziaria
A questo punto vi starete chiedendo: “ma perché un coniuge o un partner può arrivare o arriva a mettere in atto tutto questo?”
Le motivazioni alla base di questi comportamenti possono essere varie: a tal proposito si è espressa la Psicologa sessuologa clinica e Presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Marinella Cazzolino la quale ha affermato che:
“Per molti il patrimonio personale è qualcosa di estremamente intimo. I propri soldi sono vissuti come qualcosa di privatissimo, esattamente come i sogni erotici o la masturbazione. È proprio per questo che si tende a nasconderli. […] Come si dice i soldi non possono comprare la felicità ma la libertà sì. Nel rapporto di coppia il possesso di denaro rappresenta e garantisce libertà, e in una relazione si tende a tollerare molto poco la libertà dell’altro poiché un partner molto libero, che sente di poter contare sulle sue risorse, sfugge dal controllo. Quindi spesso l’errore maggiore delle coppie è proprio il controllo che ciascuno manifesta e sviluppa sul modo in cui l’altro spende i propri soldi. Un errore assolutamente da evitare. La verità è che la segretezza e la libertà di alcune spese è fondamentale negli adulti, fa parte della loro individualità che in una relazione sana va rispettata, non controllata.”
Alla base di questi comportamenti sembrerebbero esserci la voglia e il bisogno di preservare la propria libertà anche da un punto di vista finanziario.
Tra le altre motivazioni vi è anche il bisogno di dover rispondere a dei vizi: molti uomini, per esempio, tendono a lasciarsi andare a scommesse, gioco d’azzardo.
Per alcuni, inoltre, avere il controllo sulle proprie finanze può significare anche avere un certo potere psicologico sull’altro.
Anche l’aspetto psicologico ha la sua rilevanza
Molte coppie, ad esempio, preferiscono evitare di parlare di soldi poiché i coniugi spesso hanno delle visioni diverse se si parla della gestione di questi e in certi casi si fa quasi finta di non voler sapere.
Altre volte si sceglie di non sapere: parliamo di quei casi in cui vige una vera e propria mancanza di educazione finanziaria che riguarda perlopiù il sesso femminile: molte donne, infatti, spesso e volentieri si affidano ai loro compagni e non chiedono mai che fine fanno i soldi, poiché vivono in una condizione di sottomissione.
In tutto questo va detto, però, che anche le donne possono agire questo tipo di infedeltà nascondendo per esempio delle spese che riguardano acquisti extra come cosmetici, abbigliamento. A volte tutto questo è legato ad un vero e proprio problema, ovvero lo shopping compulsivo.
Per chi non lo sapesse, lo shopping compulsivo è un vero e proprio disturbo che si caratterizza per il bisogno incontrollabile di fare acquisti anche se si nutre la consapevolezza della loro inutilità.
Chi soffre di questo disturbo compra per rispondere ad un crescente stato di tensione.
Da quanto detto sinora si evince come questi siano dei comportamenti che possono essere agiti anche dalle donne, ma su questo aspetto si è espressa Ramona Di Muro, psicoterapeuta, giudice onorario e mediatrice familiare, la quale ha affermato che “in genere le donne cercano di risparmiare piccole somme per concedersi qualche regalo come scarpe, vestiti, ma la maggior parte è trasparente sul proprio stipendio. Gli uomini più di frequente nascondono finanziamenti, debiti, guadagni o investimenti.”
L’infedeltà finanziaria è letale per la coppia?
Sicuramente questi comportamenti possono essere vissuti come un vero e proprio tradimento, dal momento che il matrimonio per molti rappresenta anche una prospettiva di stabilità, in cui entrambi i partner agiscono attivamente e insieme.
Quando la parola “insieme” viene meno la coppia può andare in crisi: la fiducia può venir meno e così anche la stabilità della coppia che può arrivare a risentire di questo anche sotto altri aspetti. Inoltre agire questi comportamenti può significare anche poter versare in delle condizioni economiche non proprio idilliache: alcune coppie, a causa di questa infedeltà, possono ritrovarsi a chiedere in prestito soldi a parenti o amici, a tagliare le spese per gli studi dei figli fino a perdere, nei casi più gravi, tutti i propri risparmi. Ecco perché una coppia può anche arrivare a chiedere il divorzio.
Risvolti giuridici: cosa può succedere da questo punto di vista?
Ma che rilevanza ha questa infedeltà da un punto di vista giuridico, in sede di divorzio?
Art. 143 del codice civile
Per rispondere a questa domanda bisogna sicuramente partire citando l’art. 143 del codice civile che mette in evidenza i doveri che i coniugi devono assumere dopo essersi uniti in matrimonio e che riguardano appunto la fedeltà, l’assistenza morale, materiale e la collaborazione.
Violare uno di questi doveri sicuramente può portare all’addebito della separazione per colpa e il coniuge responsabile può arrivare così a perdere il diritto al mantenimento e all’eredità.
Sempre lo stesso articolo dispone che “entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”.
In tal senso l’infedeltà coniugale ha sicuramente delle ripercussioni, dal momento che adottare determinati comportamenti significa in alcuni casi sottrarsi all’adempimento di tale prescrizione. Quest’ultima, come abbiamo visto, impone ad entrambi i coniugi un contributo per i bisogni familiari, tenendo conto ovviamente delle proprie risorse.
Mettiamo caso che uno dei due coniugi nasconda il proprio patrimonio all’altro: l’altro sarà costretto a far fronte alle spese da solo convinto che il proprio coniuge non possa farlo, a causa di una ridotta disponibilità finanziaria. Questo non può che essere vantaggioso per il coniuge infedele che si ritrova a contribuire in minor misura rispetto a quello che invece potrebbe fare.
Art. 148 del codice civile
Anche l’art. 148 può esserci utile in tal senso, poiché “disciplina il “concorso negli oneri” e dunque prevede che entrambi i coniugi debbano adempiere l’obbligo di mantenere i figli.
Dopo aver fatto queste premesse che riguardano i doveri imposti dal matrimonio che riguardano la lealtà e la correttezza, possiamo dire che è possibile richiedere la “separazione con addebito per colpa” al coniuge ritenuto responsabile di infedeltà finanziaria, se con tale comportamento si è sottratto a tali doveri e obblighi.
Dunque, a questo punto, la domanda sorge spontanea: “un coniuge che si comporta in questo modo può essere denunciato?”
Poiché all’interno del matrimonio vige l’obbligo di contribuire alla famiglia in proporzione alle proprie risorse. Per legge è vietato mentire sul denaro che si ha a disposizione solo se vengono meno i mezzi di sussistenza alla famiglia. Questo proprio perché scatta la violazione dell’articolo che abbiamo citato, fino ad arrivare ad una richiesta di separazione.
Cosa fare se si scopre un’infedeltà finanziaria
Sicuramente, come per ogni problema, anche in questi casi diviene fondamentale comunicare con l’altro: se si vuole risolvere la crisi che si sta vivendo è opportuno confrontarsi, dialogare, soprattutto se di mezzo ci sono delle situazioni patologiche come lo shopping compulsivo o situazioni di dipendenza dal gioco.
E’ importante dunque più che attaccare, capire cosa ha portato l’altro a comportarsi in un certo modo: a volte dietro tutto questo si cela una richiesta di aiuto. In alcuni casi può essere opportuno, dunque, chiedere aiuto a dei professionisti: non solo nei casi in cui si sospetta che ci sia qualcosa di patologico alla base ma anche se si ha il dubbio che ci siano problemi più profondi nella coppia che devono essere risolti.
Inoltre, chi subisce questo, spesso prova un senso di vergogna e sensi di colpa per non aver capito prima cosa stava succedendo o per aver riposto la propria fiducia nell’altro. In questi casi non bisogna nemmeno prendersela con se stessi ed essere più clementi: se qualcuno ci arriva a tradire come può questa essere una nostra colpa?
Mettersi in discussione è un conto, darsi le colpe un altro. Prendersi le proprie responsabilità è sicuramente doveroso, ma non dimentichiamo che bisogna affrontare il tutto adottando un approccio costruttivo e non distruttivo.
Cosa dice la legge?
La locuzione «infedeltà finanziaria» è sconosciuta al codice civile e alle altre leggi italiane. Ma questo significa che il marito può mentire alla moglie sul proprio patrimonio? La risposta è no. Se è vero che dire le bugie generalmente non è vietato dalla legge, l’articolo 143 del codice civile obbliga entrambi i coniugi a «contribuire ai bisogni della famiglia», ciascuno in ragione delle «proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo».
Inoltre, l’articolo 148 del codice civile prevede che entrambi i coniugi debbano concorrere a mantenere i figli, ciascuno in ragione delle proprie capacità contributive. Più in generale, la Cassazione ha più volte ribadito l’esistenza di un obbligo di lealtà reciproca tra coniugi che va oltre la sfera sessuale e che, se violato, può fondare la pronuncia di separazione con addebito nei confronti del coniuge inadempiente (Cassazione civile, sez. I, sentenza 09/04/2015 n. 7132).
Perciò, il coniuge che nasconde oppure mente sul proprio patrimonio, costringendo così l’altro coniuge a contribuire in maniera maggiore ai bisogni della famiglia o al mantenimento dei figli sta venendo meno agli obblighi coniugali e contro di lui può essere pronunciata una sentenza di separazione con addebito.
Riflessioni conclusive
Da quanto detto sinora, si evince come anche la questione denaro possa sollevare non poche problematiche che spesso mettono a rischio la salute di una coppia.
L’infedeltà finanziaria è molto più diffusa di quanto si pensi e in molti casi è causa di divorzi e separazioni.
Cercare di affrontarla con coraggio e lucidità è la miglior cosa se si vuole salvare il proprio rapporto.
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