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Come già accennato nel precedente scritto l’infanzia borderline, gli abusi o più in generale le infanzie infelici creano adulti problematici.
Con amarezza spesso si nota che le adozioni falliscono perché l’affetto che si cerca di dare al figlio non riesce a colmare il suo malessere. Sono coppie in difficoltà ad accettare l’idea che questo bambino è colmo di vissuti terribili e complicati, che ancora si presentano nella sua vita.
Ritengo sia importante osservare in che modo queste esperienze malsane possono favorire lo sviluppo di personalità problematiche.
In questo articolo verrà presa in considerazione l’infanzia antisociale.
Indice contenuti
Gli elementi dell’infanzia antisociale
I quattro elementi che caratterizzano questa infanzia sono:
- Il bambino vive all’interno di situazioni in cui viene attaccato o ignorato da quelle che dovrebbero essere le sue figure di riferimento. Situazioni tipiche sono quelle dei figli di prostitute, di madri picchiate da padri violenti, di genitori che litigano o che non vedono il bambino.
- Il bambino è sottoposto sporadicamente ad un controllo duro e severo, a volte umiliante. L’esempio tipico è quello di un genitore tossicodipendente che per giorni può disinteressarsi al figlio, fino a diventare esigente e severo quando non è in astinenza.
- Il bambino ha un abbigliamento trascurato, anche le cure mediche scarseggiano, in adolescenza ha comportamenti trasgressivi e fa abuso di droghe.
- Questo ambiente richiede al bambino di essere velocemente adulto, deve badare a sé stesso e ai fratelli più piccoli, ma è carente di modelli adeguati.
Questi bambini si trovano spesso in famiglie definite multi problematiche e conosciute ai servizi sociali perché molto disorganizzate, con patologie che riguardano uno o più membri della loro famiglia. Questo contesto spinge questi ragazzini ad una ricerca spasmodica di autonomia (come ad esempio le ribellioni scolastiche o le fughe da casa).
Gli adolescenti antisociali sono spesso leader trasgressivi: insofferenti, cinici e duri; appaiono sicuri di sé, ma poi dietro questa facciata arrogante nascondono una richiesta di vicinanza ed aiuto. A differenza dei bambini borderline, gli antisociali non sono legati al loro passato, ed inseriti in situazioni nuove non cercano affetto e protezione ma si mettono subito in una posizione di sfida.
Dall’infanzia antisociale all’adulto antisociale
Alla luce di questi avvenimenti è possibile individuare alcune caratteristiche tipiche dell’adulto antisociale e trovare una correlazione con la storia della sua infanzia.
Lo stile di vita noncurante e violento da piccolo, dominato dalla paura di esprimersi, porta l’adulto antisociale ad ignorare la sofferenza dell’altro, attaccandolo in modo eccessivo rispetto alla situazione. Le umiliazioni vissute nell’infanzia e il controllo discontinuo dei genitori inducono l’adulto a proteggere ferocemente la propria autonomia da qualsiasi regola che non sia già sua, controllando ed ignorando gli altri.
Un bambino trascurato è molto probabilmente un adulto trascurato e trascurante che fa abuso di droghe e tende ad avere comportamenti criminali. Abituato fin da piccolo a controllare i fratelli più piccoli, da adulto tenderà a controllare e dirigere le persone che percepirà più deboli di lui.
Questi bambini sperimentano un arido deserto relazionale, che può essere riparato solo con nuove figure di riferimento forti, capaci di definire regole, che offrano costanza nella relazione e contenimento stabile e sicuro.
Approfondimenti
- L. Cancrini, La cura delle infanzie infelici, Raffaello Cortina Editore, Milano
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