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20 Febbraio 2012La possibilità di individuare situazioni di abuso sessuale nei bambini tramite indicatori fisici e comportamentali è estremamente delicata. In primis, esistono pochissimi indicatori fisici di abuso, ossia pochissimi elementi che con certezza indichino che abuso sessuale c’è stato. Questi sono la presenza di malattia veneree, gravidanza e chiari danni alle mucose dei genitali che non siano attribuibili ad altre cause, quali infezioni, deformazioni congenite, ecc. Gli altri indicatori fisici sono indicatori di sospetto, e talvolta neppure di sospetto.
L’esame fisico del minore è basato essenzialmente sull’esame clinico generale e sull’esame obbiettivo locale delle regioni genitale, perigenitale ed anale. Questi accertamenti permettono, dove possibile, di acquisire elementi obbiettivi a conferma o meno dell’ipotesi di abuso. Si deve però ricordare che la molti bambini non presentano segni fisici di violenza dato che, spesso, l’abuso sessuale sui bambini, specie se molto piccoli, non consiste nella penetrazione ma in una serie di pratiche sessuali (baci, manipolazioni, carezze, rapporti orali, ecc.) che non danno l’opportunità di essere dimostrate a posteriori. Anche quando la violenza comprenda la penetrazione, ad esempio nel caso di vittime adolescenti, o nei casi in cui la manipolazione lasci comunque i suoi segni, capita che i minori vengano visitati quando ormai è trascorso molto tempo dall’abuso e i segni stessi non sono più riconoscibili. Per questo motivo è importante che la visita medica venga condotta al più presto, soprattutto se si suppone che la violenza sia stata perpetrata entro le 72 ore precedenti; oppure quando la vittima accusa sintomi quali perdite dai genitali, dolori, sanguinamenti. Se invece la violenza risale a settimane o mesi prima, l’accertamento medico perde il suo valore di urgenza, mentre risulta prioritario concedere maggiore attenzione all’approfondimento del racconto e alla valutazione psicologica della vittima.
Situazione ancor più incerta è quella relativa agli indicatori comportamentali. Questi al massimo possono essere considerati indicatori di sospetto, anche se tutti rappresentano forme di disagio che possono essere fatte risalire ad altre cause che niente hanno a che fare con l’abuso. In genere tali indicatori sono raggruppabili in quanto segue :
Indice contenuti
Indicatori di abuso generali
- Improvvisi cambiamenti di umore;
- Comportamenti regressivi (es: ripresa dell’enuresi, succhiarsi il dito…);
- Cambiamenti delle abitudini alimentari: perdita di appetito, capricci, oppure un’eccessiva attenzione all’alimentazione;
- Mancanza di fiducia nei familiari adulti o grande paura degli uomini;
- Disubbidienza, ricerca di attenzione, comportamento irrequieto o irragionevole e ridotta concentrazione;
- Gravi disturbi del sonno, con paure, con sogni carichi di emozioni o incubi, a volte con un evidente o implicito significato sessuale;
- Isolamento sociale: il bambino gioca da solo e si chiude nel suo mondo;
- Inappropriate manifestazioni d’affetto tra padri e figlie, o madri e figli, che si comportano più come amanti che come genitori e figli.
- Rifiuto a cambiarsi davanti ad altre persone
- Bassa auto-stima
Indicatori di abuso sessuali
- Bambino che allude all’attività sessuale con parole, giochi, disegni; oppure accenna a gravi conflitti familiari, a “segreti familiari” o a situazioni in casa imbarazzanti e/o spiacevoli, ma al contempo mostra di temere ogni intervento esterno;
- Bambino che si mostra eccessivamente attento alle problematiche sessuali e manifesta una conoscenza precoce del comportamento sessuale degli adulti; oppure che si trova spesso impegnate con coetanei in giochi sessuali impropri;
- Assumere atteggiamenti sessualmente precoci (atteggiamenti seduttivi, accarezzamenti di parti intime; abiti sexy, assunzione di posizioni provocanti);
- Insistente richiesta di conoscenza delle pratiche contraccettive;
- Affermazioni spontanee di aver subito molestie. Per una corretta diagnosi differenziale occorre perciò valutare correttamente che gli indicatori comportamentali non siano invece segno e sintomo di disturbo di personalità o frutto di fantasie o induzioni.
Quindi è necessario, nello specifico:
- che non si tratti di un bambino psicotico con fantasie persecutorie di tipo invasivo;
- che il racconto non sia una fantasia frutto di una enfatizzazione dei vissuti edipici del bambino;
- che il bambino non abbia raccolto e fatto proprie fantasie o preoccupazioni a sfondo sessuale di un adulto particolarmente significativo;
- che, per esempio, una madre possa avere erroneamente attribuito significato sessuale a normali comportamento di un altro adulto;
- che un adulto abbia volutamente fabbricato una falsa denuncia e che il bambino sia stato persuaso a raccontare di essere stato abusato sessualmente.
Nonostante in questo articolo si sia sottolineata l’importanza della cautela nei casi di abuso, non bisogna dimenticare che tale fenomeno è ancor oggi sottostimato e silente e, del resto, purtroppo frequente, presente soprattutto in famiglia.
Approfondimenti
- Del Vecchio S. “L’indagine medico-legale nel delitto di violenza sessuale sui minori” in: Giommi R., Perrrotta M. (a cura d) “Pedofilia. Gli abusi, gli abusati, gli abusanti.”, Edizione del Cerro, Firenze 1997, p.152 e ss.
- Campanini A., Maltrattamento all’infanzia. Problemi e strategie d’intervento, La Nuova Italia Scientifica, 1993 – Roma
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