5 Strategie per diventare più forti!
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5 Giugno 2015Indice contenuti
Una nuova era dell’apprendimento
Negli ultimi anni l’accesso sempre maggiore alla tecnologia ha permesso di sperimentare il ruolo dei software applicati alla didattica e al potenziamento cognitivo e metacognitivo.
Alcuni autori fanno riferimento all’utilizzo di questo tipo di software come a delle forme di brain training, ovvero di vere e proprie forme di palestra per le funzioni cognitive al fine di migliorare specifiche performance.
Quali sono i punti di forza dei software didattici?
I software didattici e di potenziamento si caratterizzano per una serie di punti forza specifici quali:
- Partecipazione attiva dell’utente: affinché il software funzioni e prosegua è infatti indispensabile che l’utente agisca e fornisca una risposta; dunque il gioco, la sua velocità, è funzione dell’attività diretta dell’utente;
- Frequente e contingente rinforzo: ad ogni azione dell’utente corrisponde una risposta del software; questo principio è alla base dell’apprendimento di tipo stimolo-risposta-rinforzo;
- Caratteristiche percettive accattivanti: grafica, suoni, colori, movimenti, rendono l’apprendimento estremamente stimolante e motivante, e fanno leva su alcuni degli interessi più frequenti dei bambini, ovvero quello per i colori, per le immagini in movimento, favorendo una forma di apprendimento maggiormente ecologica e quasi incidentale;
- Alta possibilità di personalizzazione: molti dei software progettati per la didattica non solo possono essere impostati a seconda del livello di competenza dell’utente, ma sono in grado di calibrare la velocità con la quale procedono nel potenziamento rispettando al velocità dell’utente
A proposito di velocità e di livelli, è fondamentale comprendere che il software didattico non è esente dal principio base dell’apprendimento efficace, ovvero essere in grado di attestarsi in quella che Vygotskij definì “zona di sviluppo prossimale”. Con questo termine ci si riferisce al livello ottimale che un esercizio dovrebbe assumere: quello fra il livello di sviluppo raggiunto dal bambino e il livello di sviluppo che può raggiungere attraverso l’aiuto di un Altro competente (sia esso un insegnante/eudcatore, un coetaneo più capace, o un gruppo).
Altro aspetto favorevole sembra essere presente per tutta quella popolazione di bambini e ragazzi con difficoltà attentive più o meno intense, soprattutto legate all’attenzione uditiva sostenuta, spesso canale molto sfruttato nella didattica tradizionale. L’esercizio pratico, la possibilità di sperimentare direttamente e comprendere in modo autonomo il funzionamento di uno specifico procedimento, appare essere per bambini e ragazzi con difficoltà nell’attenzione uditiva sostenuta, un vantaggio rispetto alla classica spiegazione orale che anticipa l’esercitazione.
Possono i software sostituire del tutto la didattica tradizionale?
E’ importante tuttavia comprendere che l’utilizzo di questo tipo di media non rappresenta di per sé la chiave per una didattica efficace, ma costituisce semplicemente un ulteriore strumento nel kit degli attrezzi dell’educatore. L’elemento informatico infatti non può prescindere da quello pedagogico: è utile capire quale tipo di software utilizzare a seconda della funzione cognitiva da potenziare, così come identificare e tararlo in base alle caratteristiche dell’utente, programmare infine fasi e sessioni di lavoro che alternino didattica classica, e forme alternative (software, apprendimento cooperativo, ecc) per diversificare la proposta formativa ed educativa e raggiungere il più ampio livello di efficacia didattica.
Approfondimenti
- Mascia, M.L., Fastame, M.C., & Penna, M.P (Febbraio 2015). Quando i software didattici aiutano il potenziamento delle funzioni cognitive. Difficoltà di Apprendimento e Didattica Inclusiva.
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