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Aspetti psicologici del fenomeno del settarismo
Milioni di italiani, ogni anno, si rivolgono a maghi o fattucchiere per chiedere un consulto in amore, lavoro, salute, e altre migliaia cadono nelle mani di sette, di pseudo-sette o dei nuovi movimenti religiosi, alla ricerca di una scorciatoia per trovare risposta alle domande a carattere esistenziale. Spesso i mass-media riportano storie drammatiche di persone che, seguendo “falsi profeti”, hanno perso soldi, lavoro e famiglia. Ma tutto questo non sembra fermare il fenomeno che, con la caduta delle ideologie, sta conoscendo il suo periodo di splendore. Per citare alcuni dei movimenti più celebri e noti, si può far riferimento ai Mormoni, ai culti magico-esoterici Damanhur, Succursale Basmaji, Sai Baba, Reiki, il satanismo e la magia nera, la chiesa di Scientology e Silva Mind Control. Inoltre c’è un crescente aumento delle psico-sette, legati a fenomeni di psicoterapia selvaggia o a percorsi finalizzati a conoscere meglio se stessi che si stanno affermando nelle palestre, nei centri estetici e di benessere.
La psicologia di coloro che aderiscono a una setta è stata spesso dimenticata, o poco attentamente indagata. In anni recenti, tuttavia, l’interesse scientifico per i gruppi settari e la nostra capacità d’indagare sul loro impatto emozionale sono progrediti notevolmente. Già Freud scrisse della natura contagiosa dei gruppi coesivi, ma il suo contributo in questo campo non conobbe la fortuna dei suoi studi sulla psicologia individuale.
Oggi, attraverso la ricerca psicologica, che si basa su una ben controllata quantificazione del comportamento osservabile, si è potuto maggiormente indagare questi fenomeni, utilizzando un’osservazione partecipata all’ interno di alcune tra le sette più conosciute.
I dati che emergono, ad una prima analisi, riguardano il fatto che, tra i seguaci delle sette, si riscontrerebbe una forte coesione sociale e anche un minor livello di angoscia, dopo l’adesione al gruppo. Il benessere psicologico dell’individuo, che diventa adepto, deriverebbe quindi dai legami sociali che vengono percepiti all’interno del gruppo, con altri membri: l’individuo si sentirebbe infatti parte di un gruppo “famigliare”, sperimentando approvazione nell’aderire ai principi del gruppo. I bisogni psicologici, su cui si fondano le sette, sarebbero quindi quelli relativi all’accettazione sociale che si ritrova all’ interno del gruppo, in cui si crea una forte unità sociale, capace di esercitare quindi una notevole influenza su pensieri e azioni dei seguaci stessi.
Ma chi sono i seguaci delle sette e perché vengono reclutati?
Siamo soliti pensare, in modo difensivo (perchè tutti sappiamo che la mente umana è aperta all’influenza), che nelle sette militano solo persone bisognose, depresse o in qualche modo disturbate psicologicamente. Questo perché si crede che i propri valori, ideali e opinioni siano intaccabili; si ammette a mala pena di essere leggermente influenzati dalla pubblicità, ma a parte quello, si vuole continuare a credere che gli altri sono deboli e facilmente influenzabili, mentre noi siamo forti. Le persone comuni tendono a disprezzare chi rimane invischiato in una truffa di qualche tipo o resta in un gruppo o in una relazione abusiva per molto tempo; in genere infatti si pensa che ci sia una corresponsabilità della vittima. Esiste quindi una avversione quasi universale ad accettare l’idea che noi stessi siamo vulnerabili alla persuasione. Nonostante il mito, che le persone normali non vengono risucchiate dalle sette, nel corso degli anni è divenuto chiaro che chiunque è suscettibile alla lusinga di questi abili manipolatori. Chi ha studiato le sette moderne ha scoperto che non esiste una persona-tipo che si fa irretire dalle sette, quanto piuttosto una persona che presenta una combinazione di fattori che coesistono quasi simultaneamente. Di fatto la maggioranza di adolescenti e adulti presenti nelle sette proviene dalla classe media, ha una educazione medio-alta e non era seriamente disturbato quando vi è entrato. Ma a volte accadimenti personali, più o meno sconvolgenti risultano essere circostanze in cui si è passibili di cedere alla persuasione. In questi periodi infatti siamo tutti più suggestionabili, più disponibili a prendere quanto ci viene offerto senza pensare che potrebbero emergere risvolti imprevisti. Con altro spirito dobbiamo anche guardare alla categoria dei giovanissimi perché certi background familiari possono rendere alcuni di essi più vulnerabili di altri alla lusinga delle sette. Esse offrono infatti soluzioni istantanee, semplicistiche e concentrate ai problemi della vita.
Come le sette manipolano gli adepti?
La setta si propone come soluzione perfetta per i giovani che cercano scappatoie dalle frustrazioni di famiglie che creano vissuti di ribellione e incertezza. In questo tipo di famiglia i ragazzi vengono costantemente incoraggiati ad essere indipendenti o controcorrente fino a che, nel momento in cui questi ultimi diventato attivi o in qualche modo si ribellano, vengono rimproverati dagli stessi genitori per aver scelto gli amici sbagliati, per aver fatto la cosa sbagliata o preso la decisione sbagliata. Spingendo i ragazzi a crescere troppo in fretta, alcuni genitori tendono ad essere davvero di poco aiuto a questi giovani che devono affrontare una grande varietà di decisioni. I ragazzi si sentono abbandonati a loro stessi e al contempo non hanno fiducia nella loro capacità di prendere decisioni. Oltre a dover affrontare la pressione delle decisioni personali, molti adolescenti scoprono, meditano e devono far chiarezza sui loro intenti, valori o credenze in generale. Dato che le sette offrono uno stato di benessere psicologico, un modello a cui conformarsi, un gruppo a cui aderire, cioè tutto ciò che serve per sentirsi accettati e membri di una società, i seguaci sono disposti a seguire il cammino preordinato di un particolare maestro, guru o trainer. Il neofita a questo punto deve abbandonare il suo senso critico e avere fiducia e fede infantile. Per l’arruolamento di nuovi adepti, alcune tra le sette maggiori hanno scritto appositi manuali per formare nuovi reclutatori e sviluppato esercizi su dove e come avvicinare il potenziale neofita. Sono programmi simili a quelli usati per formare nuovi addetti alle vendite. Ogni setta ha le sue lusinghe e tattiche per ottenere nuovi membri e reclutare il suo particolare tipo di persona. Le vittime si trovano a questo punto in una condizione di dipendenza, perché sottoposte ad una modifica del proprio pensiero e ad una ricostruzione del proprio comportamento dovuta alla manipolazione che fa uso anche di tecniche sociali e psicologiche.
Il panorama delle sette è molto vasto e va attentamente indagato. Anche nella nostra realtà sociale il fenomeno del settarismo è piuttosto diffuso e a volte, come confermano i fatti di cronaca, anche pericoloso, proprio per tutti questi delicati aspetti psicologici che possono far sì che la vittima si trasformi a sua volta in carnefice.
SOS ANTIPLAGIO Informazione e prevenzione sulle sette, nuovi culti e di ascolto, aiuto ed indirizzo presso consulenti o strutture appropriate, delle persone e dei familiari vittime di maghi, santoni, guru, chiromanti, operatori dell’occulto e di quanti operano il mestiere di ciarlatano.
Bibliografia
- In “Psicologia collettiva e analisi dell’Io” trattò di queste forze in termini di «reazione primitiva di solidarietà del gruppo» e disse che «qualcosa opera indubbiamente sotto forma di compulsione a fare come gli altri, a rimanere in sintonia con la maggioranza».
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