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“Come tutti i narcisisti tu non hai mai vissuto per davvero. Hai sempre e soltanto interpretato un personaggio. E visto che è il Tuo personaggio, gli hai dato tutte le qualità, altruismo incluso. Ma è tutta una recita, è tutta una dannata bugia.“ — Gianrico Carofiglio, libro – Né qui né altrove. Una notte a Bari.
Oggi parleremo di una tecnica manipolatoria che i narcisisti mettono in atto per attirare nuovamente a sé i propri ex: una tecnica questa, che come vedremo, può essere manifestata in vari modi.
E’ importante parlarne per mettere alla luce le varie tattiche che chi soffre di questo disturbo utilizza per il proprio tornaconto personale, con il fine ultimo di aiutare chi ne è vittima, a non ricadere nuovamente in trappola.
Prima di introdurre la tecnica che sta alla base delle relazioni tossiche, cerchiamo di capire chi è il narcisista patologico e cosa significa avere una relazione con lui.
Indice contenuti
La relazione con un narcisista patologico
Chi è il narcisista patologico?
La prima domanda che sicuramente vi starete ponendo è “chi è il narcisista patologico?”
Per rispondere a questa domanda non possiamo che fare riferimento al profilo del narcisista perverso che ci viene dato dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), pubblicato dalla American Psychiatric Association, che mette in rilievo alcuni elementi importanti da considerare, se parliamo di narcisista patologico:
- senso grandioso di importanza: esagera risultati e talenti;
- fantasie di successo, potere, fascino, bellezza;
- crede di essere “speciale” e unico;
- richiesta di un’ eccessiva ammirazione;
- irragionevole aspettativa di speciali trattamenti;
- sfruttamento di rapporti interpersonali;
- mancanza di empatia: non riesce a mettersi nei pani altrui, poiché non ne é capace;
- invidia degli altri;
- comportamenti aggressivi e arroganti.
Insomma, da quanto detto si evince una grande verità: avere a che fare con chi soffre di narcisismo perverso, sicuramente non è facile. (Leggi come riconoscere un narcisista)
Intrattenere una relazione con un narcisista significa entrare in un circolo vizioso, in cui all’inizio ci si sente speciali, sul piedistallo, come se si vivesse quasi una favola. Peccato che poi si finisce per cadere completamente a terra, fino a farsi solo male.
Hoovering
Il circolo vizioso del lasciarsi e poi riprendersi
Ancora più complicato è accettare la fine di una relazione con un narcisista: accettare di essere stati con un individuo che ha messo in crisi la nostra identità.
Un’identità che alla fine di tutto risulta essere a pezzi, frantumata, smarrita.
Ma si sa, come ogni relazione che finisce, c’è un periodo di sofferenza, ma anche uno di ripresa, fortunatamente.
Le ferite alla fine, con il giusto tempo e un adeguato lavoro su se stessi, diventano cicatrici e si torna più forti di prima, poiché si finisce per nutrire una nuova consapevolezza: non esistono persone giuste o sbagliate, ma solo persone che fanno o non fanno funzionare la relazione.
Per questo si cerca di riprendere in mano la propria vita.
E proprio in quel momento, cosa può accadere?
Che lui ritorna: torna a bussare alla nostra porta, per risucchiarci di nuovo, con il solo scopo di avere nuovamente il controllo su di noi, sulle nostra azioni, sulle nostre emozioni. Semplicemente sulla nostra vita.
Come ci riesce? Con una tecnica manipolatoria, detta hoovering: in cosa consiste? Come si manifesta?
Cerchiamo di saperne di più, qui di seguito.
Hoovering: cos’è?
Come accennato, l’hoovering è quella tecnica manipolatoria, basata su messaggi o chiamate, di cui si serve il narcisista per creare sensi di colpa risucchiare la propria ex.
Questa tecnica sembra prendere il nome dal famoso americano Hoover e risulta essere una vera e propria trappola, all’interno della quale far precipitare, nuovamente, la propria vittima.
A tal proposito c’è da dire come possa non essere usata sin da subito, poiché il narcisista sa che può comparire anche a distanza di mesi, o addirittura, a distanza di anni. Gli basta, infatti, utilizzare un messaggio di falsa vicinanza emotiva (es. mia gemella mi manca coccolarti) o riguardanti cose che piacciono all’altro, o ancora messaggi riguardanti eventi futuri per trovare il modo migliore di recuperare il partner.
Insomma liberarsi completamente di un narcisista può risultare a volte davvero difficile, anche se apparentemente ci sembra di essere tornati nuovamente liberi.
D’altronde, come stupircene: il narcisista ha un bisogno continuo di nutrire il suo ego e avere conferme. Mi capita di dire alle persone che seguo che loro sono come l’ansiolitico per l’ansioso. L’obiettivo, infatti molto spesso è quello di avere contenimento, ma poi quando siamo noi ad averne bisogno, non sono in grado di ricambiare allo stesso modo.
Per lui, insomma, questo è solo un gioco che vuole vincere, per avere un’ulteriore conferma della sua grandiosità.
Ma come ha inizio questo gioco?
Nel prossimo articolo vedremo come il narcisista dà vita a questa tecnica manipolatoria, ma prima è importante sottolineare una cosa fondamentale.
Per il narcisista non è tanto importante cosa risponderete: se gli griderete in faccia che non ne volete più sapere di lui, questa risposta andrà più che bene.
Poiché a lui interessa solo questo: una risposta, indipendentemente da quale essa sia.
D’altronde lui cerca una reazione alla sua provocazione: gli basta solo questo per sentirsi soddisfatto.
Approfondimenti
- Lauri, S. (2019). Le trappole della dipendenza affettiva. Conoscerle e liberarsene per amare serenamente. Flaccovio.
- Ghezzani, N. (2018). L’amore impossibile. Affrontare la dipendenza affettiva maschile e femminile. Le Comete FrancoAngeli.
- Lauri, S. (2019). Le trappole della dipendenza affettiva. Conoscerle e liberarsene per amare serenamente. Flaccovio Editore.
- MacKenzie, J. (2016). Questo amore fa male. Come salvarsi dalle relazioni distruttive e tornare a vivere. Giunti.
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