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7 Aprile 2024Nel vasto oceano delle relazioni moderne, dove le correnti digitali modellano il nostro modo di connetterci, emergono nuovi fenomeni che richiedono attenzione e comprensione. Uno di questi, noto come “haunting“, si manifesta nelle pieghe delle nostre interazioni online, soprattutto negli scambi tramite internet, attraverso i social e le applicazioni di messaggistica istantanea, portando con sé sfide e interrogativi. In questo post, esploreremo cosa significa essere vittime di haunting, come riconoscerlo e, soprattutto, come navigare queste acque turbolente per ritrovare serenità.
Indice contenuti
Haunting: un fantasma nel mondo digitale
Questo termine evoca l’immagine di un fantasma che, nonostante non sia fisicamente presente, continua a farsi sentire attraverso segnali digitali. L’haunting, letteralmente traducibile come “infestazione da fantasmi”, descrive una dinamica relazionale disturbante propria dell’era digitale. Una persona che una volta aveva un ruolo attivo nella nostra vita digitale – sia come amico, conoscente o partner romantico – decide di ridurre o interrompere completamente la comunicazione diretta, senza però scomparire del tutto dal nostro orizzonte online. Attraverso azioni quali mettere mi piace ai nostri post, visualizzare le nostre storie su Instagram o altre piattaforme social, il “fantasma” mantiene una presenza ossessiva e spesso indesiderata. La peculiarità di questo comportamento sta nella sua capacità di influenzare e, in alcuni casi, turbare la vita di chi lo subisce, generando confusione e incertezza riguardo le intenzioni dell’altra persona.
Differenze tra haunting e ghosting
A differenza del ghosting, dove un individuo scompare senza lasciare traccia, l’haunting si caratterizza per la presenza intermittente dell’altro. Questa presenza si manifesta attraverso azioni online minime ma significative: visualizzazioni di storie, like a post o foto, senza un vero e proprio tentativo di comunicazione diretta. In tal senso un semplice like può diventare segnale difficilmente interpretabile, sia positivo sia negativo. L’intento? Mantenere una forma di controllo subdolo e, spesso, manipolativo sulla persona “infestata”. Ecco perché si tratta di una dinamica piuttosto fastidiosa in quanto chi attua haunting cerca comunque di controllare il proprio ex “conoscente” o anche ex-partner, ma senza voler effettivamente riallacciare il rapporto.
Questa dinamica può manifestarsi anche nel modo reale; quello che cambia è la modalità con cui ciò avviene, oltre all’impatto che online risulta maggiormente sentito e amplificato.
Riconoscere l’Haunting: segnali da monitorare
Identificare quando si è soggetti all’haunting può essere meno complicato di quanto si pensi, ma richiede un’osservazione attenta dei propri spazi digitali. I segnali principali sono azioni online apparentemente innocue ma cariche di significato. Il primo campanello d’allarme può essere un like improvviso a un post vecchio o la costante presenza tra gli spettatori delle storie, particolarmente se queste interazioni non sono accompagnate da tentativi di comunicazione diretta. Anche se queste azioni possono sembrare banali, nella loro ripetitività risiede la capacità di influenzare lo stato emotivo della persona “perseguitata”.
Diventa fondamentale interrogarsi sul perché un individuo scelga di mantenere questo tipo di contatto indiretto: è forse un modo per segnalare la propria presenza senza impegnarsi in un vero e proprio dialogo? La sensazione di essere osservati da lontano, senza la possibilità di un confronto aperto, può generare ansia e minare la serenità personale.
Come affrontare l’Haunting: strategie di difesa
Fronteggiare l’haunting richiede un approccio proattivo, mirato a ristabilire i confini personali e a proteggere il proprio spazio emotivo.
Navigare l’haunting non è semplice, ma con le strategie giuste è possibile uscirne rafforzati, con una maggiore consapevolezza dei propri limiti e della propria forza interiore. Riaffermare i propri confini digitali e personali è un passo fondamentale verso una vita online più sana e soddisfacente.
1. Tagliare i Ponti
Il primo passo consiste nel riconoscere la necessità di tagliare i ponti: bloccare la persona su tutte le piattaforme social può sembrare una misura drastica, ma è essenziale per interrompere la dinamica di controllo sottile esercitata dall'”haunter”. Questo gesto simbolico rappresenta non solo una barriera fisica ma anche emotiva, ma segna un’affermazione di autonomia e un segnale chiaro che non si è disposti a tollerare ulteriori intrusioni.
2. Detox Digitale
Un secondo passo da fare è quello di intraprendere un periodo di detox digitale, limitando o sospendendo temporaneamente la propria attività sui social media. Questa pausa dalle dinamiche online non solo impedisce all'”haunter” di mantenere il proprio comportamento ossessivo ma offre anche l’opportunità di:
- riflettere sulle proprie priorità;
- ragionare sul tipo di interazioni che si desiderano coltivare;
- riconnettersi con se stessi e con il mondo reale;
- ridurre la dipendenza dalle dinamiche online per la propria felicità e stabilità emotiva.
In questo periodo di riflessione, può essere utile dedicarsi a attività che rafforzino l’autostima e il benessere personale, come lo sviluppo di hobby, il trascorrere tempo di qualità con amici e familiari o l’impegno in pratiche di mindfulness e autoricura.
Navigare l’Haunting: verso acque più tranquille
L’haunting, con le sue dinamiche sottili ma persistenti, ci mette di fronte alla complessità delle relazioni nell’era digitale. Tuttavia, riconoscendo i segnali e adottando strategie consapevoli, possiamo riprendere il controllo della nostra presenza online e delle nostre emozioni. Ricordiamoci che la nostra serenità e la nostra autostima non devono essere condizionate da like, visualizzazioni o da chi decide di apparire e scomparire a suo piacimento nel nostro mondo digitale.
Per concludere, l’haunting è un fenomeno che, pur essendo specifico dell’era digitale, richiama dinamiche relazionali antiche, dove il controllo e la manipolazione giocano un ruolo chiave. Riconoscere questi comportamenti e adottare misure per proteggersi è essenziale per mantenere il proprio benessere psicologico e costruire relazioni sane, sia online che offline.
Ricorda: sei tu a decidere chi merita di avere accesso alla tua vita, digitale e non.
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