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2 Ottobre 2022Gestire la rabbia repressa per evitare il suo impatto devastante.
Ogni nostra azione è mediata dalle emozioni che stiamo provando in quel preciso istante ed è per questo che tutto ciò che proviamo ci caratterizza.
Le emozioni però sono qualcosa che a volte sfugge dal nostro controllo e quando ciò accade, la nostra parte razionale nulla può fare per rimettere a posto le cose, almeno fino a quando non sono loro, le emozioni, a decidere di farlo.
Una di queste è la rabbia che, quando sceglie di esplodere, nulla la può fermare e rischia di creare un impatto davvero devastante sulla nostra vita e su quella di chi ci sta intorno. In quei casi la rabbia può diventare del tutto incontrollabile e generare comportamenti aggressivi e distruttivi, gesti inconsulti e del tutto inappropriati.
Chi ha problemi di gestione della rabbia è portato spesso a dire cose che non vorrebbe dire, ma che in realtà tiene dentro o sulle quali ha interiormente riflettuto. Questo perché la rabbia “sfonda” ogni barriera di difesa e abbatte ogni filtro razionale.
Indice contenuti
Il meccanismo della repressione
Ora, poiché all’essere umano non piace perdere il controllo, chi ha problemi a gestire la rabbia e si ritrova sfogarla in modo incontrollato, quando riacquisisce lucidità si sente in colpa e cerca in tutti i modi di tenerla a bada, provando a reprimerla, a buttarla giù, in modo che non diventi distruttiva.
Ma fino a che punto questa “strategia repressiva” funziona? E quali sono gli effetti di tutto ciò?
Chi si è trovato in situazioni di questo tipo, sa bene che non serve, anzi rischia di peggiorare la situazione in quanto crea un effetto pentola a pressione, aumentando la carica esplosiva.
Ma prima di approfondire la questione cerchiamo di comprendere qual è la funzione di questa emozione.
La funzione della rabbia
La rabbia, come tutte le emozioni ha una funzione, ovvero quella di eliminare l’ostacolo che si frappone tra noi e un obiettivo da raggiungere.
Ci fornisce, inoltre, quella spinta necessaria per far valere le nostre idee e i nostri diritti, per esprimere le nostre opinioni, per dire la nostra, insomma.
In questi casi, quindi, imparare a gestire la rabbia porta a fare di più e a fare meglio perché rappresenta la carica necessaria per continuare a combattere per ciò che riteniamo giusto.
Ma cosa accade se smettiamo o evitiamo di esprimerla?
Ebbene, perdiamo mordente, rischiamo di adottare una comunicazione passiva, smettiamo di essere incisivi ed efficaci in tutto ciò che facciamo.
Quando sentiamo parlare di rabbia, quindi, non dobbiamo subito pensare a qualcosa di negativo o di distruttivo, ma dobbiamo anche immaginare questa emozione come qualcosa che, se espressa nel modo corretto, può giocare a nostro vantaggio in tantissime situazioni.
Non è infatti l’emozione ad essere negativa, ma il modo in cui la manifestiamo, internamente ed esternamente. E questo vale un po’ per tutte le emozioni.
Sintomi della rabbia repressa e conseguenze
Ancora peggio accade se decidiamo di reprimere la rabbia, quando al contrario il nostro corpo ci chiede di tirarla fuori.
Cosa significa questo, che dobbiamo spaccare tutto o aggredire chi ce l’ha generata? Assolutamente no, ma dobbiamo piuttosto trovare il modo di esprimerla in maniera funzionale.
La rabbia repressa, infatti, è un accumulo di tensione e nervosismo che la persona tiene “all’interno” e che non trova una vera e propria via d’uscita all’esterno. Questo porta ad un graduale accumulo della stessa, che nella maggior parte dei casi finisce per esplodere, quando diventa impossibile trattenerla.
In altri, invece, la mancanza di controllo della rabbia rischia di sfociare in una implosione, ovvero di essere scaricata su se stessi.
Che significa questo? Che la persona esercita verso di sé un’aggressività compiendo delle azioni autodistruttive (es. dipendenze, autolesionismo, autosabotaggi).
Reprimere la rabbia ha anche un costo in termini di somatizzazione, ovvero influenza e altera le reazioni fisiologiche quali l’accelerazione del battito cardiaco, scariche di adrenalina, sudorazione, pianto, frustrazione e irascibilità e causa sintomi fisici, quali ulcere, gastriti, mal di testa, etc.
Insomma, è come se all’esterno apparisse tutto normale mentre dentro la persona vive una vera e propria “distruzione rabbiosa”.
Non riuscire a gestire la rabbia significa essere incapaci di controllarla. Spesso ciò dipende da un passato dove la rabbia veniva censurata, o al contrario, espressa in modo eccessivo e incontrollato.
E se nel primo caso, una rabbia censurata genera la tendenza all’implosione, nel secondo caso, chi ha vissuto un’infanzia con genitori rabbiosi, spesso promette a se stesso che non esprimerà mai la rabbia allo stesso modo, o peggio, si nega a tutti i costi l’autorizzazione ad esprimerla. Questo divieto genera inevitabilmente l’effetto esplosivo.
La rabbia repressa come forma di evitamento emotivo
Controllare la rabbia fino a reprimerla, inoltre, può essere associata ad una forma di evitamento emotivo che la persona attua in modo più o meno consapevole.
Quello che accade, infatti, è che non riuscendo a gestire le emozioni negative che sta provando e avendo il timore di come queste possano effettivamente apparire all’esterno, sceglie di reprimerle in modo da mantenere integra l’immagine che si ha di sé.
Inoltre, spesso reprimere significa anche evitare; in questo caso la persona evita ciò che gli procura malessere non affrontandolo. Le emozioni evitate, però, si sedimentano dentro di noi e diventano sempre più potenti e distruttive fino ad esplodere.
In conclusione, evitare ciò che ci fa stare male ed evitare di affrontare le emozioni negative diviene un modo per proteggerci ma, in realtà, ci porta soltanto ad accumulare tensioni e negatività che poi ci fanno vivere male giorno dopo giorno ogni momento della nostra vita.
Ecco che diviene fondamentale dare voce a ciò che si prova e affrontare ciò che ci fa stare male.
Rabbia come gestirla
Una delle tecniche per gestire la rabbia accumulata, posto che non sussista più l’ostacolo che l’ha generata, consiste nello scrivere, senza rileggerle, delle lettere di rabbia fino a quando questa risulterà totalmente scaricata.
Per chi ha difficoltà a gestire la rabbia la terapia breve strategica, insieme alle tecniche di intelligenza emotiva, rappresentano il mix perfetto per trasformare quello che può rappresentare un limite in una risorsa.
Test della rabbia
Ti capita di discutere in famiglia con toni molto accesi, come ti comporti?
- Inizio a sbraitare contro i miei genitori e a lanciare oggetti
- Discuto animatamente senza eccedere in offese e insulti
- Cerco di non lasciarmi sopraffare dalle emozioni e spiego il mio punto di vista
Il treno è in ritardo e tu hai una lezione alle 8.00 in punto. Come ti comporti?
- Cerco disperatamente un controllore per chiedere spiegazioni su questo maledetto ritardo!
- La cosa mi infastidisce ma inizio a pensare a cosa posso fare per risolvere
- Contatto la mia amica/o e gli chiedo se può assistere alla lezione per me
Un amico/a ti da buca all’ultimo minuto. Come reagisci?
- Gli telefono e gliene dico di cotte e di crude!
- Ci rimango male ma gli chiedo spiegazioni su questo comportamento
- Può capitare a tutti di avere un imprevisto. Non c’è motivo per prendersela cosi tanto
Ogni quanto ti capita di perdere la pazienza?
- Sempre, anche per le piccole cose
- Poche volte ma cerco subito di razionalizzare
- Quasi mai. Sono molto riflessivo/a
Ti è mai capitato di essere violento/a durante una crisi di rabbia?
- Spesso
- Ogni tanto
- Mai
Litighi con la tua migliore amica per via di un ragazzo che piace ad entrambe, cosa succede dopo?
- Non ho assolutamente intenzione di cercarla. Se vuole sa dove trovarmi
- Ci rimugino e rifletto su cosa ci ha portato a litigare cosi tanto
- Le mando un messaggio per chiarire la situazione
Cosa pensi della vendetta?
- E’ assolutamente essenziale contro chi ci fa del male!
- A volte può essere utile per far capire gli sbagli a chi li commette
- Non serve a nulla se non a nutrire rancore e far male a sé stessi
Se una persona ti fa notare un comportamento sbagliato, come le rispondi?
- Mi infervoro cosi tanto che non ho più voglia di parlarle
- Cerco di capire il motivo per cui mi sta dicendo ciò anche se appaio un po’ infastidito/a
- Apprezzo molto. Non si può piacere a tutti. Magari lo prendo come spunto per migliorare
Provi rancore quando subisci un torto?
- Si moltissimo
- Leggermente ma dopo poco mi passa
- No, dimentico e perdono
Sei al supermercato e una signora ti chiede se può saltare il suo turno dato che ha solo un acquisto da fare. Come reagisci?
- Le rispondo di no, dicendole che deve aspettare il suo turno nel rispetto di tutti
- Le concedo di passarmi davanti ma la cosa mi infastidisce un po’
- La faccio passare e non me lo faccio ripetere due volte
Ti è mai capitato di svegliarti in piena notte e ripensare a cosa è andato storto durante la giornata?
- Spesso
- Qualche volta
- Mai
Il ragazzo/a con cui ti stai frequentando sparisce per giorni. Cosa fai?
- Lo blocco da tutti i social. Con me ha chiuso!
- Aspetto ancora un po’ per vedere se mi cercherà
- Morto un papa se ne fa un altro!
Quando perdi il controllo come ti senti?
- Arrabbiata e delusa con me stesso/a
- Me ne pento subito dopo
- Non mi è mai capitato
Hai mai avuto problemi con i tuoi colleghi a lavoro per divergenze o confronti accesi?
- Sempre
- Raramente
- Non è mai successo
Cosa provi quando la rabbia prende il sopravvento?
- Inizio a sentirmi frustato/a, ad avere mal di testa e un aumento della temperatura
- Mi sento vulnerabile
- Leggermente infastidito ma so tenerla a bada benissimo
Sei prevenuto/a nei confronti della gente?
- Si sono molto diffidente
- Solo quando avverto qualcosa di non affine a me
- No, cerco sempre di vedere il lato positivo
Con quale cadenza litighi con il/la tuo partner?
- Litighiamo ogni giorno
- Litighiamo poche volte
- Non litighiamo mai
Cosa pensi del perdono?
- La gente che fa del male non lo merita
- Che va dato solo in alcune circostanze
- Che è giusto perdonare. Una seconda possibilità non si nega a nessuno
Se subisci un torto o un’offesa come ti senti?
- Vulnerabile e molto arrabbiato
- Infastidito
- Sereno/a come prima. Mi conosco e so quanto valgo
E’ facile per te perdere le staffe?
- Tanto
- Poco
- Mai
Maggioranza di risposte 1 – Non sai gestire la rabbia
Sei incapace di gestire questa emozione. Quando perdi le staffe vai su tutte le furie rischiando anche di perdere il controllo. Ti capita di innervosirti anche per piccole sciocchezze o cose futili risolvibili semplicemente confrontandosi e discutendo.
Quando ti arrabbi però sai perfettamente che stai sbagliando e poco dopo infatti ti penti con te stesso/a per l’errore commesso, colpevolizzandoti di lasciarti andare da queste emozioni forti.
Ti consigliamo quindi di lavorare su questo aspetto magari con un sostegno professionale e di ottenere cosi un maggiore autocontrollo.
Maggioranza di risposte 2 – Sai gestire la rabbia con moderazione
Non hai ancora acquisito totalmente l’autocontrollo ma sei sulla strada giusta per controllare a pieno le tue sensazioni. In alcuni casi infatti senti di stare per perdere il controllo ma cerchi in tutti i modi di razionalizzare, di fare dei respiri profondi per far fronte alla situazione e reagire al meglio.
A furia di contare 10 volte prima di esplodere acquisirai tutto il controllo di cui hai bisogno, don’t be afraid!
Ti capita di discutere in famiglia con toni molto accesi, come ti comporti?
Inizio a sbraitare contro i miei genitori e a lanciare oggetti
Discuto animatamente senza eccedere in offese e insulti
Cerco di non lasciarmi sopraffare dalle emozioni e spiego il mio punto di vista
Maggioranza di risposte 3 – Sai gestire abbastanza bene la rabbia
Sembra che tu non conosca cosa sia la rabbia. E’ un’emozione totalmente lontana dal modo in cui affronti le cose e ti rapporti alla vita. Hai un autocontrollo invidiabile e sai gestire perfettamente le situazioni anche difficili scacciando via il nervosismo e la vulnerabilità.
Insomma, un ottimo esempio di autocontrollo!
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