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3 Aprile 2020Avete mai sentito parlare di food craving?
Probabilmente, anche se non vi dice nulla, può essere che ne avete fatto esperienza, diretta o indiretta.
Avrete sicuramente sentito parlare di “voglie di cibo”. Spesso sono associate al periodo della gravidanza.
Ognuno di noi ne fa esperienza, chi più e chi meno.
In questo articolo parleremo di food craving, di come agisce sulla nostra persona, di cosa causa e del perché il desiderio di cibo spesso diviene così potente e irrefrenabile per la persona.
Indice contenuti
Food craving: cos’è?
Come abbiamo accennato, il food craving risulta essere, ad oggi, diffuso e ampiamente conosciuto, anche se molti suoi aspetti risultano ancora ignoti e, in un certo senso, misteriosi.
Il termine di food craving deriva dall’inglese e indica un intenso e irrefrenabile desiderio per un cibo specifico: un desiderio questo che risulta incontrollabile e indipendente dalla fame.
Questo desiderio può durare pochi minuti o intere giornate e riguarda soprattutto il cosiddetto “cibo spazzatura”, ricco di zucchero, sale e grassi. (Leggi perché è impossibile resistere al cibo spazzatura)
Oggi il food craving è in continua espansione ed è considerato come un allarmante disturbo alimentare.
Chi soffre di food craving e tende a mantenere uno stile di vita sano e il giusto peso corporeo, va incontro però ad una contraddizione evidente: da una parte vige la voglia di mantenere una giusta alimentazione, dall’altra la persona si trova a sperimentare questi impulsi irrefrenabili e incontrollabili che sono un vero e proprio ostacolo alla dieta.
Inoltre la persona con questo disturbo, spesso mangia altro in attesa di soddisfare la voglia. Spesso, inoltre, continua a mangiare fin quando non ottiene l’alimento desiderato.
Solo in Italia, il food craving è un fattore che concorre al sovrappeso nel 20% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni.
Ovviamente ciò diviene un disturbo e un vero e proprio “problema” quando si trasforma in abitudine. (Leggi come uscire dalle dipendenza dalle abitudini)
Desiderio incontrollabile di cibo e fame: quali differenze
Quello che ci potremmo chiedere è: “ma il food craving è simile al senso di fame?”
Apparentemente sembrano esserci degli aspetti in comune, come il desiderio, appunto, di mangiare e cercare di soddisfare il proprio desiderio. Questo molte volte porta a considerare gli episodi di food craving come dei semplici “attacchi di fame”.
E’ necessario però differenziarle.
La fame è, sicuramente, uno dei nostri bisogni primari e permette al nostro corpo di acquisire i nutrienti necessari per svolgere le attività quotidiane.
La sensazione di fame è innescata e regolata da meccanismi del cervello, estremamente complessi, che coinvolgono ormoni e nervi. Tra questi, ad esempio l’insulina, che è coinvolta nel processo di regolazione dell’assunzione di cibo. E’ invece compito di alcuni recettori “riuscire” a comunicare al cervello quando l’intestino è vuoto.
La fame è quindi direttamente legata ad un bisogno essenzialmente fisiologico.
Con food craving si intende invece il semplice desiderio di mangiare determinate tipologie di cibo che, nella maggior parte dei casi, sono poco sane, piene di calorie e povere di nutrienti essenziali.
Non sarebbe fantastico avere una voglia irrefrenabile di broccoli, invece che di muffin al cioccolato?
Questo, sicuramente, ci farebbe sentire meno in colpa e ci farebbe apprezzare queste voglie di cibo che, invece, spesso ci mettono in crisi. Molti, infatti, si chiedono: “devo per forza soddisfare tale desiderio e tale voglia”?
La differenza è dunque evidente: mentre la fame ha un ruolo adattivo per noi e per il nostro benessere, il food craving, semplicemente, permette il soddisfacimento di un desiderio che, però, non è collegato ad un bisogno fisico.
Quando abbiamo voglia di cioccolato, non ne abbiamo voglia per fame, in moltissimi casi.
Cosa causa il food craving?
Quello che, probabilmente, vi starete chiedendo a questo punto: “se il food craving è semplicemente un desiderio e non dipende dalla fame fisica, da cosa dipende”?
Cosa causa queste voglie di cibo irrefrenabili?
Da diversi studi è emerso come le voglie di cibo nascano in alcune regioni del cervello responsabili della memoria, del piacere e della ricompensa.
Inoltre, da questi studi sono emersi diversi fattori che possono, in un certo senso, innescare queste voglie di cibo.
Vediamoli insieme.
Le emozioni
È stato osservato che le emozioni che proviamo, inevitabilmente, influenzano i nostri pensieri e il nostro corpo.
Provare rabbia, gioia, dolore, felicità, tristezza, influenza il modo in cui percepiamo il mondo o comunque il nostro ambiente, oltre che noi stessi. E’ emerso come per il food craving, decisive siano le emozioni negative quali tristezza, noia e stress.
Questo perché quando proviamo emozioni negative, tendiamo ad utilizzare il cibo come uno strumento consolatorio.
Ma c’è di più, non scegliamo cibi qualunque. Piuttosto tendiamo a scegliere snack ricchi di carboidrati. Questi infatti aumentano i livelli di serotonina, l’ormone della felicità.
L’ambiente circostante
L’ambiente che ci circonda ha, a sua volta, un impatto decisivo sulla nostra mente e sul nostro corpo.
Ti è mai capitato di sentire nell’aria un profumo di pizza oppure di croissant appena sfornati?
Probabilmente sì: come avete reagito a questo odore? Magari hai comprato quel croissant o quella pizza.
E se non l’hai fatto, probabilmente ci hai pensato almeno fino a quando non eri abbastanza lontano/a da quel profumo.
Insomma, soltanto vedendo o sentendo quel profumo, il tuo cervello si è convinto come l’unica cosa da fare fosse mangiare una pizza o un croissant.
La qualità del sonno
Lo so, potrà sembrare strano, ma uno dei fattori che incide su queste voglie di cibo improvvise è proprio il sonno e a tal proposito sembra esserci una valida dimostrazione scientifica.
Il responsabile sembrerebbe essere l’ormone leptina, il quale si occupa di regolare la sensazione di sazietà.
Questo ormone è generalmente prodotto durante tutta la giornata, ma, soprattutto, durante la notte.
Se dormiamo poco, la quantità di leptina rilasciata diminuisce e, di conseguenza, si riduce anche la sensazione di sazietà.
La voglia di cibi poco sani con tali presupposti non può che aumentare.
Le abitudini alimentari
Un altro fattore importante è l’abitudine alimentari.
Ad esempio, bere il caffè sempre dopo pranzo oppure berlo durante l’ora della merenda pomeridiana, accompagnandolo ad un dolcetto.
Cosa succede, però, se questa abitudine viene, interrotta improvvisamente, perché ci si trova in una situazione in cui non è possibile bere un caffè con il dolcetto?
Molto probabilmente nella mente si innescherà una voglia irrefrenabile e un intenso desiderio di caffè con dolcetto e, quindi, di conseguenza si cercherà in tutti i modi di soddisfarla.
Le restrizioni alimentari
Una teoria che cerca di spiegare il food craving è quella secondo cui tali episodi sono innescati da costanti e persistenti restrizioni alimentari che, quindi, determinano una dieta poco equilibrata.
Molte volte, infatti, capita che chi segue una dieta alimentare, elimini completamente alcuni prodotti dalla propria alimentazione magari per paura che ostacolino la perdita di peso.
Questo, per esempio, è molto comune nelle diete “fai da te”.
Tutto ciò, però, non fa che aumentare gli episodi di food craving. Questo perché il corpo risente della mancanza persistente di alcuni nutrienti e, quindi, determina nel soggetto voglie di cibo difficilmente controllabili.
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