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31 Marzo 2015Casi di esibizionismo
Simone viaggia spesso per lavoro e trascorre molto del suo tempo in hotel. Non importa in quale città si trovi, ma a volte avverte un forte bisogno di attirare l’attenzione che lo spinge a mettersi nudo, in piedi, nelle camere d’albergo dove ci sono grandi finestre. Mentre sta lì, spera che qualcuna passi e si accorga di lui.
Francesco, è un business manager e, finito il lavoro, spesso si reca in auto fuori dalle palestre della città. Ogni volta ne sceglie una diversa e sta lì in attesa che passino le ragazze all’uscita della lezione, sperando che lo vedano mentre si masturba nella sua auto.
Indice contenuti
Esibizionismo sessuale
I due casi sopra descritti rientrano nella descrizione di una perversione sessuale o parafilia definita come esibizionismo, che consiste nell’esposizione dei propri genitali ad estranei non consenzienti e in situazioni inappropriate. L’uomo o la donna esibizionista in alcuni casi potrebbe anche masturbarsi (o fantasticare sulla masturbazione) mentre espone i propri organi sessuali, ma senza alcuna intenzione di attività sessuale verso l’estraneo. L’individuo è spesso consapevole del suo desiderio di spaventare e/o di turbare la vittima e in alcuni casi può arrivare a fantasticare che l’osservatore si ecciterà sessualmente.
Dietro il comportamento dell’esibizionista si può nascondere il desiderio di imporre le proprie condizioni e le proprie regole alla vittima designata. Ciò porta l’esibizionista a trasformare la persona in un “oggetto” verso cui proiettare i propri impulsi mentre dall’altro lato, la vittima subisce e avverte l’atto del parafiliaco come un’imposizione, come un atto violento in quanto non ricercato, non scelto e non voluto.
L’esibizionismo rappresenta una problematica nel momento in cui manca il consenso dell’altro. In caso contrario non va inteso come un problema.
L’uomo e la donna esibizionisti
L’esibizionista è tipicamente di sesso maschile, e la vittima di solito è una femmina (adulto o bambino) che non conosce, spesso ignara. Esistono però anche casi di donne esibizioniste. In alcuni casi, il comportamento dell’esibizionista può diventare la principale pulsione sessuale nella vita dell’individuo.
L’insorgenza del problema avviene generalmente prima dei 18 anni, anche se può manifestarsi successivamente.
Si può parlare di esibizionismo quando:
- vi è un’eccitazione sessuale direttamente connessa a sorprendere (creare un effetto shock) la vittima;
- la vittima non è consenziente;
- non vi è desiderio di contatto sessuale;
Per fare una diagnosi clinica è necessario che il problema si manifesti per un periodo di almeno sei mesi, e che siano ricorrenti comportamenti sessualmente eccitanti che coinvolgono l’esposizione dei genitali a uno o più sconosciuti ignari. Inoltre la persona che mette in atto questi impulsi sessuali deve causare notevole disagio o difficoltà relazionali sul posto di lavoro o in situazioni sociali quotidiane. In ogni caso per una diagnosi più accurata è opportuno rivolgersi ad un esperto in questo tipo di problematiche.
Nella mia esperienza clinica, ho potuto notare che chi soffre di questo disturbo, raramente chiede aiuto, perchè si vergogna e tende a farlo solo nei casi in cui questo comportamento crea conflitti con il proprio partner o genera conseguenze penali (denunce, querele, etc.).
Esibizionismo: possibili cause
Il comportamento dell’esibizionista potrebbe derivare da modelli comportamentali inappropriati legati alla sfera sessuale, di cui si è stati vittima o a cui si è assistito nell’infanzia. In questi casi il bambino potrebbe aver imparato ad imitare il comportamento e ricevuto successivamente un rinforzo per quel comportamento.
Anche l’abuso emotivo nell’infanzia e le disfunzioni familiari sono entrambi fattori di rischio significativi nello sviluppo dell’esibizionismo.
In molti casi sono state trovate anche delle cause biologiche associate ad insoliti livelli di testosterone che possono portare a sviluppare comportamenti sessuali devianti.
Tipologie di esibizionismo
Esistono vari tipi di comportamento classificati come esibizionismo, di seguito i più frequenti:
- l’atto di sollevare la gonna, quando non si porta la biancheria intima, per esporre i genitali (anasyrma);
- l’atto di mostrare i seni nudi femminili con un lifting giù per la camicia e/o reggiseno o l’esposizione dei genitali maschili o femminili (lampeggiante);
- l’atto di guardarsi durante un atto sessuale per produrre eccitazione sessuale (martymachlia);
- l’atto di mostrare le natiche nude tirando giù i pantaloni e la biancheria intima (mooning), spesso fatto per umorismo, denigrazione, o presa in giro;
- l’atto di girare nudi per un luogo pubblico, con il solo intento di creare uno shock (streaking);
- l’atto di mostrare la nudità del partner al voyerismo altrui (candaulesimo);
- l’atto di mostrare foto di uomini o donne nude che si appaiono su superfici riflettenti (reflectoporn);
- l’atto di pronunciare frasi oscene al telefono per ottenere un’eccitazione (scatologia telefonica).
Trattamento dell’esibizionismo
In diversi casi ho avuto modo di trattare dei casi di esibizionismo con risultati soddisfacenti attraverso la psicoterapia breve strategica mediante prescrizioni che hanno permesso di contenere il disturbo, insegnando a gestire le pulsioni e spostandole verso altre forme meno dannose.
In una ricerca condotta su un campione di 185 esibizionisti è stato chiesto: “Come vorresti che reagisse una persona nel momento in cui esponi i tuoi genitali a lui o lei?”. Le risposte più comuni sono state “Che mi chiedesse di avere rapporti sessuali”, seguito da “Nessuna reazione”, “Che mi mostrasse a sua volta le sue parti intime”, “Con ammirazione”, e “Con qualsiasi reazione”. Solo pochissimi esibizionisti hanno scelto “Con rabbia e disgusto” o “paura”. Questo dimostra, come chi adotta comportamenti di questo tipo, ha difficoltà ad empatizzare con l’altro/a. Per questo motivo, il trattamento, si basa anche sul cercare di potenziare l’identificazione empatica, al fine di rendere consapevole l’esibizionista del punto di vista della vittima e ad identificarsi con questa per capire il danno.
In fase di terapia viene quindi insegnato come i loro pensieri hanno effetto sulle loro emozioni, e come le emozioni negative possono portare a comportamenti sessuali devianti. Inoltre, si lavora sulle giustificazioni che spingono a far perdurare il comportamento inappropriato.
Anche la terapia di gruppo può essere molto di aiuto, grazie all’esperienza di confronto con altri che soffrono dello stesso problema. In questi casi spesso si fa riferimento ai gruppi di sostegno dei dodici-passi (come per i Dipendenti da Sesso Anonimi).
3 strategie per iniziare ad affrontare l’esibizionismo
Per cominciare ad affrontare concretamente il problema:
- Puntate ai piaceri alternativi: provate a riflettere su quali “piaceri” alternativi potrebbero darvi emozioni così intense, come quelle sperimentate quando agite il vostro esibizionismo, se ad un certo punto non esistesse più questo. Fate un elenco di questi piaceri alternativi, che comunque dovranno essere più funzionali (es. fare un viaggio particolare, andare a vedere una partita importante, passare una serata con amici, etc.) e iniziate a mettere in pratica quanto scritto.
- Educatevi a gestire la pulsione: quando iniziate avvertire la pulsione a praticare l’esibizionismo, provate a spostarla in avanti, rispondendovi: “lo farà in un altro momento”. Nel frattempo cercate di fare altro, come dedicarvi ai piaceri individuati precedentemente. Questo dovrebbe aiutarvi a far scemare la pulsione da un lato e dall’altro a farvi godere di un piacere differente.
- Acquisite consapevolezza: nel momento preciso in cui arriva la pulsione, provate a segnare su un foglio le sensazioni e le emozioni che provate. Questo vi aiuterà a razionalizzare evitando così di farvi trascinare dall’istinto del momento.
- Se notate che la vostra pulsione è eccessiva, rivolgetevi ad uno psicologo psicoterapeuta esperto in sessuologia, in modo che possa aiutarvi a gestire il problema evitando così che possa creare problemi a voi e agli altri.
Approfondimenti
- American Psychiatric Association DSM-IV™
- Abel G.G., Rouleau J.L, 1990. The nature and extent of sexual assault. In Mersal, W.L. Laws D.L., Barberee HE, Handbook of sexual assault: issues, theories and treatment of the offender, Plenum Press
- Benvenuto S., 2005. Perversioni. Sessualità, etica e psicoanalisi. Bollati Boringhieri
- Boccadoro L., Cerutti S., 2009. Il posto dell’amore negato. Sessualità e psicopatologie segrete. Tecnoprint
- Colombo G., 2001. Disturbi del comportamento. In: Colombo G., 2001. Manuale di Psicopatologia Generale, Cleup
- Kring A.M., Davison G.C., Naele J.M., 2008. Psicologia Clinica. Zanichelli
- Invernizzi G., 2000. Manuale di Psichiatria e Psicologia Clinica. McGraw-Hill
- Mitchell 1988. Relational Concepts in Psychoanalysis: An Integration, Harvard University Press
- Stoller, R.J., 1985. Observing the Erotic Imagination, Yale University Press
- “Exhibitionism,” Section 15, Chapter 192. In The Merck Manual of Diagnosis and Therapy, edited by Mark H. Beers, MD, and Robert Berkow, MD. Whitehouse Station, NJ: Merck Research Laboratories, 1999.
- Augustine Fellowship, Sex and Love Addicts Anonymous. PO Box 119, New Town Branch, Boston, MA 02258. 617-332-1845.
- National Association on Sexual Addiction Problems (NASAP). 22937 Arlington Avenue, Suite 201, Torrance, CA 90501. 213-546-3103.
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