Quando l’aiuto diventa necessario
4 Agosto 2010Gestire il dolore passandoci in mezzo
4 Agosto 2010Come detto precedentemente nell’articolo su come funziona la nostra mente, ogni persona è corredata di un codice personale depositario delle leggi doveristiche adottate dallo stesso individuo. Ogni nostro comportamento, ogni azione, ogni intento sono etichettati doveristicamente.
Devo andare al lavoro, devo andare a scuola, devo andare ad una festa, devo comprarmi…, devo andare a cena fuori, mi devo riposare, devo fargliela pagare, devo evitare che… oppure non devo permettere che… non dovevo fare ciò che ho fatto, non devo sopportare che… e ancora: mi deve rispettare, non mi deve tradire, mi deve… insomma la targa doveristica descrive nel pensiero e nel linguaggio parlato tutte o quasi le azioni dell’io, tutte le azioni del tu, poi di egli/ella , noi, voi ed essi, ma non basta l’essere umano riesce ad usarla anche descrivendo le azioni dei fenomeni stagionali, geografici, i fenomeni della natura fino ad arrivare al Padreterno. Se è vero che esiste: dovrebbe/non dovrebbe…
Intento dell’analisi che ci proponiamo è finalizzato esclusivamente a promuovere la presa di coscienza del grande potere personale di cui dispone ogni individuo nel favorire o evitare la sofferenza ovvero i problemi emotivi e comportamentali che affliggono l’esistenza umana. Abbiamo assimilato il codice personale al codice penale non a caso, ma in quanto entrambi costituiti da leggi. Caratteristica di una legge, qualunque legge, è l’essere sostenuta dal concetto di dovere che ne impone le caratteristiche intrinseche: la legge in atto è rigida, assoluta, totalitaria, estremizzante, irreversibile. Nel codice personale ciò diventa devastante e causa della sofferenza che può produrre. L’estremizzazione, la rigidità e l’assolutizzazione costringono la mente a preparare il dramma: …devo… altrimenti è terribile, è drammatico, è insopportabile ecc.
Il grave errore psicologico è quello di confondere i sani desideri con delle esigenze vitali. Qualunque desiderio, anche il desiderio più grande del mondo, se non si realizza da luogo semplicemente ad una delusione e noi esseri umani siamo bravissimi a gestire una delusione lo facciamo già dalla tenera età; mentre il dovere ottenere, essendo rigido e totalitario, se non si realizza da luogo al dramma cui accennato sopra.
Per comprendere e metabolizzare il concetto di tirannia del “dovere” è necessario assumere un atteggiamento mentale di tipo scientifico ovvero procedere con i criteri propri della scienza esatta, la quale prima di formulare una legge propone l’ipotesi che dovrà essere confermata o disconfermata. Ipotizziamo dunque che l’imperativo DOVERE… ha ragione di essere previa conferma. Proponimento del prossimo articolo sarà smontare, confutare e dimostrare il nonsenso delle idee doveristiche.
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