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Bulimia nervosa e fragilità emotiva
La bulimia nervosa rientra nella categoria dei distubi del comportamento alimentare. E’ caratterizzata dalla presenza di episodi di perdita del controllo nel mangiare, ripetuti nel tempo. Le bulimiche, come le anoressiche, presentano una grande fragilità emotiva ma, a differenza di queste, sono usualmente meno complicate e hanno una grande difficoltà nel dominare le proprie reazioni.
Molte più donne che uomini hanno problemi di bulimia nervosa, e ancor più comunemente essa capita tra le adolescenti. La persona interessata è di solito consapevole che il suo modo di mangiare è anormale e può provare paura o senso di colpa. Anche se il problema è di solito riservato, indizi di questa malattia comprendono l’iperattività, particolari abitudini alimentari o frequenti perdite di peso.
E’ possibile fare una differenziazione fra Boteriane e Yo-Yo. Le prime tendono ad utilizzare il cibo e il grasso come protezione relazionale, difendendosi in questo modo dalla paura di perdere il controllo delle proprie reazioni. Le seconde, invece, alternano periodi di perdita del controllo a periodi di dita, e non presentano problemi di tipo relazionale.
La diagnosi di bulimia nervosa
Tra i criteri diagnostici per la Bulimia secondo il DSM-IV-TR:
- Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da entrambe le caratteristiche seguenti:
- Mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo ed in circostanze simili).
- Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
- Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
- Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi.
- Livelli di autostima indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo.
- L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa. Esistono inoltre due sottotipi:
- Tipo purgativo: durante l’episodio attuale di Bulimia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente vomito auto-indotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
- Tipo non-purgativo: durante l’episodio attuale il soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati. Tra questi il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all’uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.
Un trattamento che si è dimostrato efficace è quello breve strategico che consiste principalmente, nell’eliminazione della sintomatologia acuta e nella ristrutturazione del problema. L’obiettivo primario diventa quello di imparare a concedersi piccoli piaceri anche nei rapporti interpersonali, senza il timore di perdere il controllo.
Approfondimenti
- M. Biondi, DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, 2014
- G. Nardone, T. Verbitz, R. Milanese, Le prigioni del cibo. Vomiting, anoressia, bulimia. La terapia in tempi brevi, Ponte delle Grazie, 2005.
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