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6 Febbraio 2020Avete mai sentito parlare di disciplina emotiva? Questo concetto è sicuramente meno diffuso rispetto a molti altri termini, come autostima, coraggio, perseveranza e così via.
Tale concetto ha a che vedere con tutto ciò che riguarda noi stessi e gli obiettivi che ci prefissiamo: per esempio, quanti di noi cercano disperatamente di dimagrire ma poi, comunque, cadono nella “trappola” dei dolci o del frigo? Oppure quanti si ripetono che vogliono e devono smettere di fumare, ci provano e ci riprovano senza riuscirci? Tutto ciò ha a che vedere con la nostra disciplina emotiva.
Se ne fossimo dotati, sicuramente riusciremmo a mantenere le nostre promesse e i nostri buoni propositi.
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Disciplina emotiva: cos’è?
Iniziamo con il dire che la disciplina fa riferimento alla capacità di seguire la routine e programmi finalizzati al raggiungimento di un obiettivo, uno scopo ed emotiva, che fa riferimento alle emozioni e con quello che più di profondo alberga in noi.
Da qui il concetto di disciplina emotiva che si riferisce alla capacità di regolare le nostre emozioni in relazione agli obiettivi che vogliamo raggiungere. Possedere una disciplina emotiva vuol dire essere in grado di procrastinare il piacere, per ottenere una ricompensa maggiore in futuro.
Possiamo vedere, quindi, questa caratteristica come un fattore di autoprotezione che ci protegge e ci tutela in quanto ci permette di porre dei confini e di rispettare regole e routine.
Le 4 componenti della nostra personalità
La disciplina emotiva si compone di quattro componenti fondamentali della nostra personalità:
- la consapevolezza, ovvero la capacità di conoscere ciò che viene percepito e le proprie risposte comportamentali. Nel caso della disciplina emotiva, tale consapevolezza ci permette di distinguere e percepire due fattori fondamentali: bisogni e desideri. Attraverso tale capacità, possiamo riuscire a riconoscere e a percepire, dunque, i nostri bisogni e i nostri desideri e di conseguenza possiamo programmare la maggior parte delle azioni da attuare per soddisfarli.
- l’intelligenza emotiva. Concetto formulato e reso noto da Daniel Goleman, tra il 1995 e il 1996, che ad oggi risulta essere una delle capacità più richieste e promosse, soprattutto nei contesti lavorativi. L’intelligenza emotiva: questa viene definita come la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e di saper gestire le emozioni in modo efficace all’interno delle relazioni sociali. Grazie a questa capacità, possiamo essere in grado di riconoscere e di “etichettare” l’emozione che proviamo o quella che percepiamo da parte dell’altro. Ciò è davvero fondamentale, soprattutto nel caso di situazioni incerte o ambigue. Allo stesso tempo, però è importante imparare a gestirle, per evitare che diventino dannose. In ogni caso, le emozioni sono un vero e proprio “sesto senso” e ci permettono di segnare una via, per esempio rispetto a ciò che desideriamo ottenere.
- il controllo, che può essere visto come la capacità di dominare qualcosa o qualcuno. Sicuramente nel caso della disciplina emotiva dobbiamo imparare a dominare noi stessi, al fine di poter raggiungere l’obiettivo prefissato. Il controllo consiste nel riconoscere ciò che ci causa problemi o, comunque, ciò che ostacola il raggiungimento del nostro obiettivo: in questa fase, molto utili sono proprio la consapevolezza e l’intelligenza emotiva. In seguito, dopo ave riconosciuto ciò che ci ostacola, bisogna saper controllare l’ostacolo, cercando di evitare ciò che è problematico e perseguire l’obiettivo. Quindi il controllo di noi stessi è ciò che fa la differenza nel raggiungimento finale dell’obiettivo.
- l’autostima: importante ingrediente, definito da William James, il quale la concepiva “come il risultato scaturente dal confronto tra i successi che l’individuo ottiene realmente e le aspettative in merito ad essi”. (cit. in Bascelli e all, 2008). Avere una buona autostima ci permette di restare fermi nelle nostre decisioni e di raggiungere i nostri obiettivi. Chi presenta una bassa autostima tende a non essere sicuro di sé e di ciò che vuole o che si è prefissato. In tal caso è facile cambiare idea, soprattutto se si viene sottoposti a pressioni esterne. Chi ha un’alta autostima, invece, riesce a resistere a queste pressioni e a continuare per la propria strada, raggiungendo l’obiettivo finale.
Dunque, è facile capire il ruolo della disciplina emotiva: questa aiuta il soggetto a fissare dei propri confini, delle proprie “regole”. Essa diviene fondamentale, perché ci permette di fissare degli obiettivi e di raggiungerli con perseveranza e dedizione, controllando ciò che c’è di “emotivo” in noi.
La disciplina emotiva in ambito lavorativo
La disciplina emotiva, come abbiamo visto, è essenziale per lo sviluppo della stima e l’amore verso se stessi. Spesso tale capacità diviene utile in determinati contesti, soprattutto in quelli caratterizzati da maggior stress e ansia.
Uno di questi è proprio l’ambiente lavorativo che, a lungo termine, può mettere a dura prova la persona e la sua disciplina emotiva.
Questo accade perché l’ambiente di lavoro è per eccellenza il contesto dello stress. Ci sono molte variabili che possono innescare tutto ciò: per esempio un capo molto esigente, oppure un’ampia mole di lavoro da ultimare in pochi giorni, o ancora colleghi poco collaborativi.
Tutto ciò ci fa capire quanto sia davvero necessario possedere una disciplina emotiva: avendo tale capacità, possiamo riuscire a svolgere il nostro lavoro, senza farci sopraffare dalle emozioni circostanti.
Cegos UK, tramite un’indagine, ha dimostrato come la produttività aumenti con l’aumento di un equilibrio emotivo personale.
5 abilità emotive che fanno la differenza
La disciplina emotiva sembra infatti includere cinque abilità emotive fondamentali, utili per la crescita personale, che l’individuo deve riuscire a possedere nell’ambito lavorativo per fare davvero la differenza.
Le abilità sono quella di:
- saper comprendere le emozioni altrui e le proprie.
- esprimere le emozioni in modo costruttivo, attraverso per esempio il dialogo e l’ascolto.
- saper indirizzare la propria energia verso qualcosa di positivo.
- aprirsi alle emozioni degli altri e, soprattutto, utilizzare l’empatia, ovvero il riconoscimento e la condivisione dell’emozione degli altri.
- avere l’autocontrollo: quindi la capacità di saper gestire le proprie emozioni.
Come allenare la disciplina emotiva?
Ma quando la disciplina emotiva manca o è carente, cosa occorre fare per poterla acquisire?
Iniziamo con il dire che, in realtà, tutti noi abbiamo questa capacità. C’è chi riesce a metterla in atto e chi, invece, si fa sopraffare dalle tentazioni esterne.
Sicuramente bisogna partire da un presupposto necessario: non si possono avere cambiamenti in poco tempo. Ciò che fa la differenza è proprio la perseveranza. Bisogna allenarsi il più possibile, per ottenere sempre più risultati, come in ogni altra “disciplina” e “capacità”.
Vediamo qui di seguito qualche suggerimento per riuscire ad allenarla e avere risultati.
Conosci te stesso: primo passo
Ogni aspetto di noi acquisisce valore e significato quando riflettiamo profondamente su ciò che siamo e ciò in cui crediamo. Insomma, ogni aspetto di noi deve essere uno specchio dei nostri valori. Questo è soprattutto vero nel caso della disciplina emotiva: come si può perseguire un obiettivo e avere una propria “routine” se quell’obiettivo non è necessario e importante per se stessi?
Conoscersi è ciò che fa davvero la differenza: solo conoscendosi, si possono fare scelte giuste e reali, ovvero scelte che riflettono il proprio Sè e i propri bisogni.
Capisci l’area su cui intervenire per avere successo, gradualmente
Ognuno di noi ha un’area personale che crea insoddisfazione o che può creare e generare un vero e proprio malessere. E’ proprio quell’area che deve essere coinvolta dal cambiamento e su cui bisogna puntare i propri sforzi. Bisogna però capire che è importante agire “poco per volta”. Solo ciò può infatti fare la vera differenza.
Lavorare, quindi, sui singoli aspetti del proprio Sé, vi aiuterà ad avere maggiore successo.
Fissa dei micro obiettivi: ulteriore passo
Allenare la disciplina emotiva significa anche sbattere contro una realtà diversa, da ciò che ci saremmo aspettati, almeno inizialmente.
Questo perché tutto può essere visto come difficile o come una meta impossibile da raggiungere: le tentazioni saranno sempre più grandi rispetto alla vostra disciplina emotiva.
Può diventare utile, quindi, fissare dei micro obiettivi, senza la pretesa di ottenere tutto e subito. Molti, infatti, quando devono allenare questa capacità, si fanno sopraffare dalla demotivazione: non appena vedono che la situazione “degenera”, perché magari si sono lasciati andare a quello che non avrebbero voluto, decidono di lasciar perdere.
Quello su cui bisogna riflettere è che la disciplina non si acquisisce o non si rafforza in poco tempo. La disciplina si acquisisce con lo sforzo e, soprattutto, si mantiene stabile con uno sforzo ancora maggiore.
Fissiamoci quindi dei piccoli obiettivi, dei piccoli cambiamenti per volta. Evitiamo di auto sabotarci, o di condannarci per gli errori che facciamo o che faremo durante il nostro percorso di vita di tutti i giorni. Anzi, guardiamoli come incentivi molto importanti per continuare ad impegnarci.
Col tempo e perseveranza riuscirete a raggiungere il primo cambiamento e ad introdurlo nella vostra nuova routine.
Riferimenti
- Daniel Goleman (2011). Intelligenza emotiva, Bur
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