Un corpo che parla
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20 Gennaio 2012Quante volte ci siamo ripromessi di fare ordine nel nostro armadio, nella nostra casa, nel nostro ambiente di lavoro, nella nostra vita, provando a liberarci delle cose “inutili” o che pensiamo non servano più. Ma accade spesso che, giunti al momento di scegliere se lasciarle andare o meno, le cose che un attimo prima ritenevamo futili diventano nuovamente importanti, addirittura indispensabili, per cui alla fine abbiamo preferito tenerci tutto o quasi.
Ciò in parte avviene perché l’essere umano possiede in maniera quasi del tutto innata e spontanea la tendenza a legarsi non solo alle persone, ma anche alle cose, investendole di ricordi e di emozioni.
In aggiunta a questo, bisogna sottolineare che viviamo in una società dove regna una mentalità consumistica che spesso ci porta a sentirci accettati più per quello che abbiamo, che per quello che siamo, per cui spesso tendiamo ad accumulare una serie di oggetti che associamo ad aspetti importanti della nostra personalità.
In questo modo, però, se sono poche le cose che escono, col passar del tempo rischiano di risultare tante quelle che entrano, andando a creare una maggiore confusione non solo nel nostro ambiente, ma anche in noi stessi e nel resto delle persone (conviventi, amici, parenti) che entrano in contatto con i nostri spazi. Inoltre, se ci pensiamo bene, questi oggetti inutili ci tengono bloccati nel passato e legati al “vecchio”, in modo particolare se gli oggetti in questione hanno a che fare con storie personali non proprio felici (ad esempio una relazione amorosa finita male).
Ecco così che questa nostra tendenza a trattenere contribuisce a mantenere il nostro ambiente fisico (e mentale) nel caos, bloccando al tempo stesso l’energia vitale che finisce per essere soffocata e pertanto non viene utilizzata nel presente e per progettare in maniera funzionale il futuro.
Il decluttering come soluzione. Per porre rimedio è nato, dapprima in America e in Inghilterra, e oggi sempre più anche in Italia, il decluttering (che tradotto dall’inglese vuol dire “togliere ciò che ingombra, eliminare la confusione”) o space cleaner, inteso come l’arte di riorganizzare la propria vita. Le tecniche di decluttering si basano sul principio di tenere in casa solo le cose che utilizziamo realmente, eliminando tutti quegli oggetti accumulati (vestiti, riviste, oggettini inutili, etc.) che in genere vengono “lasciati lì a raccogliere la polvere” e che invadono il nostro spazio psico-fisico.
Come applicare le tecniche? Un buon inizio è cominciare, stando attenti a non commettere l’errore di svuotare tutto in una volta sola, ma procedere per piccoli passi. E’ utile individuare le zone più disordinate, provando ad annotarle, quindi partire punto per punto domandandosi: “quante volte ho utilizzato quell’oggetto negli ultimi sei mesi?” Se la risposta è “zero”, siamo quasi sicuramente di fronte a qualcosa di cui è arrivato il momento di sbarazzarci. E’ importante a questo punto liberarsi subito di ciò che abbiamo selezionato per evitare che si vada ad accumulare da un’altra parte.
Quali sono gli effetti? Mettendo in pratica questi piccoli suggerimenti, inizierete a sentirvi più leggeri, più liberi e meno “schiavi” degli oggetti e avrete la sensazione di aver collocato il passato nel passato; vi renderete conto che i ricordi rimangono dentro di voi e sarete più aperti alle novità, oltre ad avvertire un maggior senso di benessere. Tutto apparirà più in ordine, generando energia positiva, voglia di creare e di riflettere.
Cosa fare degli oggetti una volta che abbiamo deciso di liberarcene? Vi sono diversi modi per liberarsi degli oggetti di cui abbiamo deciso di fare a meno. Un’alternativa può essere quella di venderli ad esempio su:
- Mercatopoli
- eBay
- libraccio
…di donarli:
- ad associazioni di volontariato o parrocchie;
…di barattarli:
- gli swap party, delle vere e proprie feste del baratto oggi sempre più di moda, consistono in giornate organizzate dove ci si incontra, portando le cose di cui uno desidera “sbarazzarsi” e che saranno scambiate con quelle di altri, ritenute più utili ed interessanti.
- iscrivendosi ai siti di “scambio”, come ad esempio ZeroRelativo, Reoose
E voi, siete abituati a trattenere o a lasciare andare?
Intervista rilasciata per Mercatopoli.it
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