Legarsi ad un capo narcisista
28 Gennaio 2023Differenze tra personalità narcisistica e istrionica
12 Febbraio 2023Prima di descrivere il contenuto di questo articolo ci tengo a sottolineare che l’intenzione è quella di aumentare la consapevolezza su quelli che sono alcuni comportamenti che possiamo riscontrare in alcune delle persone con cui ci rapportiamo quotidianamente sul nostro posto di lavoro, che siano colleghi o superiori.
La mia intenzione, quindi, è quella di informare per aiutare a prendere coscienza, per evitare di cadere in psico-trappole relazionali che spesso portano a star male e a perdere la fiducia in se stessi, andando ad influire negativamente sul lavoro.
La diagnosi di una condizione psicologica richiede una valutazione professionale da parte di un professionista qualificato.
Detto ciò, a tutti sarà capitato più volte nel proprio lavoro di collaborare con persone che, comunicando male i propri bisogni, hanno finito per danneggiarci creando un disagio emotivo.
Chi utilizza questi comportamenti “tossici” tendenzialmente adotta una comunicazione aggressiva e prevaricatoria che porta la persona a tenere conto solo di se stessa. Inevitabilmente, in questi casi, la persona viene identificata come tossica, ma dobbiamo sempre tenere presente che ad essere tossico è il comportamento e non la persona, in quanto il comportamento si può cambiare, mentre la persona no.
La relazione con una persona che adotta questi comportamenti crea tristezza, senso di frustrazione, inadeguatezza e disorientamento rispetto al proprio ruolo professionale. Per questo è importante riconoscerle e imparare a gestire in modo garbato i rapporti con loro.
La buona notizia, infatti, è che possiamo in qualsiasi momento riprendere in mano la nostra vita e cambiare la direzione in una relazione.
Indice contenuti
Tipologie di comportamenti tossici
Di seguito troverai un elenco di comportamenti tossici più comuni che di sicuro individuerai in alcuni dei tuoi colleghi con cui collabori e che è utile che tu conosca per evitare di star male o perché no, migliorare il tuo rapporto con loro.
#1 L’egocentrismo
Tipico di quelle persone che amano parlare solo di se stesse, evitano di fare domande e sono disinteressate agli altri.
Chi adotta un atteggiamento egocentrico si comporta come se fosse l’espert* di tutto, si accende di fronte a chi l* contraddice e tende a denigrare migliorare la propria immagine agli occhi di tutti per aumentare la propria autostima.
Relazionarsi a colleghi “egocentrici” significa spesso metter da parte i propri bisogni, vivere la relazione in modo frustrante e sentirsi insoddisfatti e a tratti smarriti.
Come gestire l’egocentrismo
Fondamentale, se si è dei buoni ascoltatori, è capire quando sintonizzarsi e quando scegliere invece di staccarsi, ma educatamente.
Può essere importante anche condividere in modo gentile, con questa persona, i propri reali sentimenti e le conseguenze negative che le sue azioni hanno su di te. Ciò l’aiuterà a creare un’associazione tra il comportamento e le conseguenze, oltre a risultare per voi molto liberatorio.
#2 L’atteggiamento del controller
Ecco un’altra tipologia di comportamento che spesso si riscontra nella figura del capo autoritario che vuole avere sempre tutto sotto controllo e non vuole essere contraddetto.
Chi adotta questo comportamento tossico vuole avere il controllo di tutto ciò che fate, dite e persino pensate perché in questo modo aumenta la sua autostima e si sente importante.
Gode nell’imporre la propria autorità e nel fare in modo che questa gli venga riconosciuta, arrivando in molti casi ad abusare del proprio potere (può compiere azioni di mobbing) e a giocare sulla necessità che hanno le persone di mantenere il proprio posto di lavoro.
Stare in una relazione con chi adotta questi atteggiamenti può far sentire oppressi, nuocere gravemente alla salute emotiva e compromettere l’indipendenza lavorativa di un dipendente.
Come gestire chi controlla
DI fronte a colleghi che adottano queste modalità comunicative è importante imparare ad essere più riservati, ovvero evitare di condividere ogni cosa che facciamo o pensiamo. Inoltre, è fondamentale evitare di dover far funzionare a tutti i costi la relazione, piuttosto concentrarsi sui propri obiettivi.
#3 Il pessimismo
Tipico di chi vede tutto negativo e manifesta comportamenti emotivamente esaurienti influenzando l’equilibrio emotivo degli altri e diffondendo un’aura di negatività e pessimismo. Si manifesta attraverso opinioni tristi e negative nei confronti delle situazioni passate, presenti e future e si arrende con grande facilità. Questo comportamento può influire negativamente sull’ambiente e sugli altri individui, risucchiando la positività e trascinano nel baratro del pessimismo.
Come gestire il pessimismo
Cercare di tirare chi mostra un atteggiamento pessimista è del tutto inutile, al contrario rischia di essere risucchiato tutto il vostro positivismo.
Per questo motivo, con chi adotta questo comportamento tossico bisogna imparare a farsi da parte. Alzare le mani e lasciare che siano loro a tirarsi fuori dal loro stato chiedendo aiuto a chi è realmente in grado di aiutarle. In tal senso un supporto psicoterapeutico può aiutarle ad elaborare le loro ferite del passato.
#4 Il vittimismo (o drammatismo)
Tra i comportamenti tossici, il vittimismo è tipico di chi “ne fa un dramma” quando qualcosa non va come si aspetta.
Chi adotta questo comportamento tende a non assumersi la responsabilità delle proprie azioni o errori e a cercare il colpevole andando a creare un ambiente di tensione e di difficoltà relazionali.
Si crogiola nei suoi problemi, senza trovare soluzioni. In questo modo approfitta dell’empatia degli altri e si sente meglio con se stessa.
Come gestire il vittimismo
Le vittime minano l’equilibrio e la produttività aziendale.
Per questo è importante evitare di entrare troppo in confidenza per ridurre il rischio di caricarsi dei loro problemi e di perdere energie preziose.
Infine, per gestire al meglio questo tipo di comportamenti tossici è necessaria una strategia e stabilire dei limiti.
#5 L’invidia
Tipico di quelle persone incapaci di provare gioia per gli altri, perché di fatto presentano una scarsa autostima e si sentono inadeguate.
L’invidia e la gelosia le porta a rimuginare su quello che non hanno e questo provoca in loro un sentimento di astio per il successo altrui e il desiderio che falliscano.
Inoltre cercano di boicottare il lavoro altrui, invece di concentrarsi sui propri obiettivi.
Il veleno accumulato viene espresso attraverso giudizi negativi e pettegolezzi distruttivi per l’immagine dei colleghi, che possono avere un impatto negativo sulla motivazione e sul benessere, oltre a rappresentare una minaccia per l’ambiente lavorativo.
Come gestire l’invidioso
E’ fondamentale ignorare i comportamenti tossici di invidia e considerare le motivazioni che stanno dietro a questi. In tal senso può essere utile empatizzare con loro cercare di incoraggiare chi li prova verso il raggiungimento dei loro obiettivi.
Se diventano comunque un’ostacolo alla vita professionale, diventa importante evitare di condividere i propri sogni, piani e obiettivi, provando a mantenere la conversazione su un livello leggero e superficiale, fino ad autorizzarsi a tagliare i legami, se il rapporto arriva a generare troppo disagio.
#6 Le bugie compulsive
Chi utilizza le bugie in modo compulsivo al lavoro spesso lo fa, da un lato per paura delle conseguenze e farci sentire insicuri.
Il risultato finale è quello di non sapere mai se la persona sta mentendo o sta dicendo la verità. Un attimo prima infatti dice delle cose che un attimo dopo nega e poiché è convinta di quanto spesso afferma, porta l’altro al punto di dubitare di se stesso.
Come gestire le bugie
Con chi utilizza comportamenti tossici di questo tipo è utile chiedere delle prove che possano confermare quanto vi dicono.
Se il comportamento perdura, è importante definire le conseguenze per la persona che mente, ad esempio avvertimenti o sanzioni disciplinari, al fine di promuovere un ambiente di lavoro integro e affidabile.
Approfondimenti
- Algeri, D. (2023). Capi stronzi e colleghi infami: Come sopravvivere al narcisismo in ambienti di lavoro tossici.
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