Quanto contano le aspettative in amore?
24 Luglio 2023Paura del Mare (Talassofobia): cos’è e come superarla
9 Agosto 2023Sapevate che degli assassini con buone espressioni facciali tendono ad avere pene ridotte?
… Ecco, quanto può essere pericolosa la fiducia.
Il viso come nuovo specchio dell’anima
Stando a quanto dicono gli scienziati, sembra che le caratteristiche morfologiche del viso influenzino le persone sul fidarsi o meno. Per esempio, gli adulti che presentano nel viso dei tratti infantili sembrano essere più degni di fiducia rispetto a quelli con un volto più maturo.
Come ulteriore dimostrazione, per capire ancor meglio la portata di questo potente abbagliante per i sensi, basti pensare alla politica. Ci sono, infatti, scienziati che dalla faccia dei candidati politici riescono persino a predire chi potrebbe vincere le elezioni.
Anche se qui molte domande sorgerebbero spontanee, dati i politici degli ultimi anni… Non escludendo nessun paese, chiaramente.
E se, oltre a mere caratteristiche fisiche, come quelle appena citate, ci aggiungessimo tratti come l’altruismo, l’empatia e la costanza, avremmo di fronte a noi il ritratto di una persona di cui potersi fidare al 100%.
O meno, questo è quello che dice la scienza.
Difatti, nonostante appaia tutto così semplice, non possiamo fare a meno di chiederci come mai questo discorso non abbia una vera corrispondenza nella nostra vita reale.
Sì, perché, parliamoci chiaro, mica è tutto così semplice. Soprattutto in un rapporto amoroso.
Indice contenuti
Il legame duraturo nella coppia
Mi fido fino a prova contraria
Lo psicologo sociale Rempel, insieme ad altri colleghi, ha definito la fiducia come l’aspettativa che un partner sia affidabile e benevolo ed ha proposto un modello di fiducia costituito tra tre imprescindibili fattori: la prevedibilità, l’affidabilità e la fede. E dico imprescindibili perché se di questi ne mancasse anche solo uno, il rapporto di fiducia venutosi a costruire, prima inizierebbe a vacillare e, poi, verrebbe meno. Come un castello di carte.
Andando ad analizzare i diversi componenti appena elencati che stanno alla base di un legame duraturo, si potrebbe definire la prevedibilità come la valutazione di coerenza del comportamento del nostro compagno/a. Una considerazione che, va sottolineato, sarebbe prettamente basata sulla nostra esperienza passata.
Per quando riguarda, invece, l’affidabilità, si potrebbe descrivere come l’aspettativa che il nostro partner sia verso di noi onesto e affidabile. Infine, per quanto riguarda la fede, il costrutto più importante, la potremmo definire come un’assunzione del rischio. Nessuno di noi, infatti, potrà avere mai la certezza assoluta della persona che ha di fronte. E non saranno certo parole rassicuranti o gesti confortanti a darcela del tutto, per quanto utili nel tranquillizzarci.
Ed eccoci, quindi, arrivati al sodo della questione.
La verità è che non si tratta tanto di dare la propria fiducia agli altri, quanto di mantenerla per costruire un legame duraturo. È tutta lì che si gioca la partita.
Legame duraturo: la fine della partita o soltanto l’inizio?
E se fino ad adesso abbiamo parlato della fase iniziale che caratterizza un rapporto, quel momento che possiamo tutti definire “il più semplice”, ci viene ora spontaneo chiederci: ma che succede dopo la luna di miele?
Nella fase del corteggiamento siamo, nella maggior parte dei casi, più che disponibili ad essere la versione migliore di noi stessi. Inoltre, siamo talmente annebbiati dall’idea di voler raggiungere il nostro scopo che siamo fin troppo presenti nella vita della persona che vorremmo al nostro fianco. Basti pensare alla miriade di messaggi che ci si scambia nei primi mesi o ai gesti eclatanti che si è disposti a compiere pur di alimentare e di mantenere quel piccolo fuoco appena acceso.
Poi però, ottenuta la conquista, ci si trova di fronte a infinite variabili, di cui faremo solo qualche esempio per non trascinarla troppo per le lunghe.
Lavorare per amore
Tanto per cominciare, ad alcuni, gli spazi a due, dopo questo primo momento, potrebbero cominciare a stare un po’ stretti, a tal punto da iniziare a sentire la propria individualità scalciare. Ad altri potrebbe essere la quotidianità a uccidere tutti i buoni propositi iniziali. E, infine, ad altri ancora potrebbe andare talmente bene da riuscire a creare il legame duraturo che sia per la vita.
Quest’ultima eventualità, però, non deve essere vista solo come il frutto del caso o della fortuna, come si potrebbe erroneamente pensare, ma di un vero e proprio lavoro.
Tesi che verrà ampiamente confermata dalle generose interviste rilasciate da quelle coppie che non soltanto ce l’hanno fatta ma che, ancora oggi, combattono per restare unite e mantenere un legame duraturo.
Le storie di chi ce l’ha fatta
Gianna e Michele: un investimento per la vita
Sposati da quasi 60 anni, Gianna e Michele ne hanno dovute affrontare tante nel corso della vita.
Lei, una donna concreta e con un posto stabile. Lui un sognatore che più volte ha visto naufragare i suoi progetti imprenditoriali, arrivando a perdere enormi quantitativi di denaro.
Quando si sposarono erano molto giovani, pressoché ventenni. Sapevano di essere diversi caratterialmente ma credevano ingenuamente che l’amore avrebbe risolto tutti i problemi che si sarebbero presentati sul loro cammino.
All’inizio, infatti, Gianna trovava bello avere a fianco a sé un uomo così dinamico e pieno di idee. Poco le importava che i progetti non andassero in porto. Lei continuava a credere in lui.
In seguito alla nascita di Pietro, però, qualcosa in lei cambiò. Questa nuova vita di cui prendersi cura, infatti, la portò a desiderare più stabilità economica.
Michele, dal canto suo, non accettava di cambiare quello stesso lato per cui si sentiva di esser stato sposato. Inoltre, non si immaginava a fare nient’altro nella vita.
Partì, così, un lungo periodo di crisi in cui entrambi cominciarono a recriminarsi tutti gli sbagli commessi fino a quel momento. Arrivando perfino a pensare alla separazione come unica soluzione oramai possibile.
Finché a Gianna non venne un’idea: quella di investire in un suo progetto, diventandone così socia.
L’idea era che se lui si fosse reso conto di avere tra le mani non solo dei suoi soldi ma anche quelli di un’altra persona avrebbe prestato più attenzione a scegliere quale progetto portare avanti, anziché buttarsi, come prima, in idee senza futuro sin dal principio.
Per Michele questo nuovo atto di fiducia nei suoi confronti rappresentò un nuovo inizio e gli diede una carica tale che il progettò decollò rapidamente. Tanto che, oggi, è il figlio a portare avanti gli affari di famiglia.
I due, da qual momento in avanti, sono diventati ancor più uniti di prima.
Certo, i litigi non mancano ma l’esserci l’uno per l’altro, a dispetto di ogni situazione, continua ad essere il capo saldo della loro relazione.
Margherita e Alessandro: un amore “compromesso”
Si sono sposati da soli 3 anni ma stanno insieme da 6. Eppure, nonostante siano una giovane coppia, hanno già affrontato la loro prima turbolenza.
Per loro si è trattato d’amore a prima vista.
Alessandro confessa che gli sono bastati solamente tre appuntamenti per capire che fosse quella giusta. Margherita dice che con nessuno era mai riuscita a parlare della sua vita come con lui. Forse, soprattutto per il fatto che entrambi avessero un background simile. Tutti e due, infatti, erano cresciuti in una piccola realtà ed avevano un legame profondo con la loro famiglia d’origine.
Andando avanti con la conoscenza, poi, avevano scoperto di avere anche degli interessi in comune come le passeggiate nei boschi, gli animali e l’arrampicata.
Tutti elementi che li hanno portati a convivere sin da subito e di decidere, pochi anni dopo, di sposarsi.
All’inizio le cose andavano bene ma poi il rapporto aveva incominciato ad essere asfissiante, soprattutto per Alessandro. Il fatto di fare tutto insieme aveva cominciato a pesargli a tal punto da continuare a richiedere a Margherita sempre più tempo per sé. Momenti in cui però, puntualmente, spariva per poi rifarsi vivo soltanto molte ore dopo.
All’inizio, Margherita aveva provato a fargli capire con le buone che la cosa le stava iniziando a pesare, nonché a farla soffrire molto. Eppure, nonostante i due dialogassero molto riguardo a ciò, non era stato riscontrato alcun miglioramento.
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando vide suo marito pubblicare una foto con un’amica che lei non aveva mai visto. La rabbia le salì a tal punto da lasciargli le valigie fuori dalla porta di casa.
Per sei mesi smisero di parlarsi mentre le pratiche del divorzio continuavano ad avanzare. Finché Alessandro, un pomeriggio, la chiamò.
All’inizio, se ne dissero di tutti i colori ma, una volta tirato fuori tutto quello che avevano da dirsi, cominciarono a fare un bilancio di quella che era stata la loro vita negli ultimi mesi. Ad Alessandro quella libertà era iniziata a pesare come un macigno mentre a lei aveva dato l’opportunità di essere di nuovo sé stessa, oltre che la moglie che lo aspettava a casa.
La sera stessa si videro e arrivarono ad un compromesso: entrambi si sarebbero ritagliati due volte a settimane un momento tutto per loro a patto che ogni tre ore, almeno, ci si sentisse.
Adesso sono felici e stanno pensando di metter su famiglia. E noi non possiamo che fargli un grosso in bocca al lupo!
Sabrina e Gabriele: amarsi oltre la fisicità
Hanno lui 46 anni, lei 42. Non hanno alcuna intenzione di sposarsi nonostante stiano insieme da 15 anni e ne siano felici.
Il loro momento più cupo risale a 4 anni fa, momento nel quale Sabrina ha scoperto di soffrire di vulvodinia, un disturbo che causa dolore persistente al basso ventre e che rende praticamente impossibile avere un rapporto sessuale.
Sabrina credeva che la coppia non avrebbe retto ad un problema simile nonostante tra i due non ci fossero mai state litigate serie, con parole fuori posto o le classiche ripicche tra innamorati. Questo perché lei sentiva di aver perso una parte importante della sua femminilità e di poter risultare, di conseguenza, meno attraente per il suo uomo.
Dal canto suo Gabriele, invece, non ebbe alcun dubbio sul fatto che le sarebbe rimasto a fianco a qualunque costo. A detta sua, era vero che non fare più l’amore l’avrebbe reso piuttosto frustrato come uomo ma sarebbe stato infinitamente peggio perderla. Non si riusciva ad immaginare una compagna che non fosse lei, stavano insieme da tanto tempo e mai nessuno era riuscito a dargli serenità come Sabrina.
Ad oggi, i due sentono di avere un legame ancor più profondo. La passione non si è spenta, si è solo dovuta ridimensionare, e loro continuano ad essere l’uno per l’altra la persona preferita al mondo.
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
Richiedi un primo contatto