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Essendo un periodo di cambiamento per la donna a livello fisiologico rispetto alla propria forma fisica e agli sbalzi ormonali, emotivo e relazionale con il partner e il bambino, esistono anche degli aspetti “ombra” che possono presentarsi: sentimenti di inadeguatezza, incapacità di provvedere alla sopravvivenza del bambino, sensi di colpa per non amare sufficientemente il proprio figlio o rifiuto e disgusto nel vederlo, rabbia, disperazione, vergogna, ansia, ipersensibilità, trascuratezza verso se stesse e verso il proprio figlio, paura di fare del male al proprio neonato, o sentimenti di aggressione e di odio nei suoi confronti, perdita dell’appetito e del desiderio sessuale, insonnia.
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I cambiamenti psicologici dovuti al parto
La donna sente che il parto ha interrotto quel particolare equilibrio fisico e psicologico che si era creato con il bambino durante al gravidanza. In alcuni casi, nei primi giorni successivi al parto, la mamma viene sopraffatta da una sorta di malinconia che si può presentare in tre momenti:
- il primo in cui piange alcuni giorni subito dopo il parto, si sente timorosa e preoccupata per l’assenza di sentimenti materni;
- il secondo momento, che può durare anche qualche mese, in cui la mamma comincia a sperimentare alcuni cambiamenti legati alla stanchezza nel prendersi cura del bambino e della vita familiare, la tensione rispetto al sentirsi all’altezza delle proprie aspettative sul ruolo materno, il mutamento di ruolo nei confronti del marito, le trasformazioni fisiche;
- il terzo momento, è quello nel quale si affronta l’adattamento a lungo termine alla maternità e può durare fino ad un anno e più.
I 40 giorni seguenti al parto rappresentano un periodo di ‘assestamento’ fisiologico, in cui corpo e mente hanno bisogno di raggiungere un nuovo equilibro psicofisico dopo i nove mesi di gravidanza e il parto. Si tratta di una fase delicata, in cui è facile sentirsi ‘diverse’, scombussolate. Spesso, la madre riconosce alcuni segnali come uno svuotamento psichico, ad esempio la stanchezza fisica, la sensazione d’incapacità ad accudire il bambino appena nato, la malinconia, le crisi di pianto apparentemente senza motivo, il non accettare i cambiamenti inevitabili del corpo.
A condizionare il benessere psicofisico c’è innanzitutto il decorso della gravidanza e l’esperienza parto, e poi influiscono il peso accumulato, la cura che abbiamo rivolto a noi stesse, il riposo che riusciamo a concederci. La depressione post parto sicuramente ha genesi nelle variazioni ormonali, ma dipende anche dal nostro atteggiamento nei confronti degli eventi di transizione della vita, dalla stanchezza e dalla forma fisica.
Con la maternità la donna si trova a dover ricostruisce il suo baricentro emotivo e imparare ad accettare i rinnovati equilibri fisici e psicologici che vive. Dormire di meno, allattare, non disporre dello stesso tempo che si poteva avere prima per allenarsi o per prendersi cura del proprio corpo e della forma fisica sono condizioni che possono influire sul benessere complessivo.
4 suggerimenti per recuperare il benessere dopo il parto
I primi passi da compiere per ristabilire un equilibrio psicologico e rafforzare l’autostima in se stesse possono essere:
- Confrontatevi con altre mamme su come vi sentite. Capirete che non siete sole a sperimentare certi vissuti e vedrete la situazione da un’altra prospettiva.
- Prendetevi del tempo per stare con il vostro partner e parlare di quanto sia cambiata la vostra vita, esprimendo i vostri sentimenti e le vostre preoccupazioni.
- Se vi sentite sole, stanche, frustrate o arrabbiate, lasciate il bambino a qualcuno di cui vi fidate e prendetevi almeno 15 minuti al giorno per dedicarvi a qualcosa che può darvi piacere o benessere. Piuttosto che sentirvi in colpa riflettete sul fatto che una mamma serena può trasmettere maggiore sicurezza al proprio piccolo.
- Lasciatevi aiutare da parenti e amici nella gestione della casa e del bambino. Coinvolgete il papà nella cura del bambino, nelle faccende domestiche e là dove la quotidianità può dar luogo a momenti di stress o affaticamento.
Bibliografia
- Stevani J. (2006). Mamme e poi? Ritrovare se stesse dopo il parto, Giunti Demetra.
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