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7 Febbraio 2012Una mia intervista su Cosmopolitan a cura di Monica Coviello, a proposito di come comportarsi quando vi viene richiesto un prestito.
Da qui potete scaricare il pdf: Ridammi i miei soldi
Mentre trovate di seguito la versione integrale dell’intervista
Buona lettura
Davide Algeri – Psicologo Milano
Secondo lei, si potrebbe definire una percentuale del numero delle amicizie rotte dopo che qualcuno aveva prestato i soldi all’altro e che, magari, non li aveva riottenuti?
Non è facile di certo quantificare il numero di amicizie rotte a seguito dei prestiti fatti tra amici, dal momento che può essere considerato un “fenomeno sommerso”.
Certamente numerose sono le cause che possono condurre alla fine di un rapporto di amicizia nel momento in cui si parla di denaro, poichè i soldi, come il potere, sono da sempre motivo di discordia.
Litigi, tensioni e discussioni infinite sono alcuni risvolti in caso di prestiti non saldati fino ad arrivare addirittura alle vie legali per ottenere un risarcimento del denaro perso.
In ogni caso, ad uscirne “a pezzi” è in primo luogo non solo l’amicizia, ma anche le persone coinvolte: da un lato, chi ha richiesto il prestito si trova in una situazione di difficoltà, ansia e imbarazzo e, dall’altro, chi ha prestato il denaro finisce, a seguito dell’esperienza negativa vissuta, col non fidarsi più di nessuno.
È meglio evitare i prestiti, secondo lei, nell’ambito delle amicizie, o sarebbe buona norma quella di riuscire a farlo in nome del rapporto?
Non esiste una scelta giusta o sbagliata: decidere di concedere o meno il prestito ad un amico deve essere il frutto di una scelta personale e consapevole che va fatta dopo aver valutato attentamente una serie di fattori che possono variare di caso in caso. Ad ogni modo, indipendentemente dalla decisione effettuata è importante cercare di non urtare la sensibilità dell’amico.
In primo luogo occorre essere realistici, ovvero è necessario porsi la domanda: “sono in grado di poter andare incontro alla richiesta che mi è stata fatta?”, “dispongo del denaro necessario per poter prestare i soldi al mio amico e vivere allo stesso tempo, serenamente senza problemi?”.
A volte si è spinti, per evitare che il nostro amico possa rimanerci male, ad accettare senza valutare questo aspetto e la conseguenza a lungo termine risulta peggiore di un eventuale no immediato.
Altro fattore da prendere in considerazione è il livello di amicizia che lega le due persone, conoscere bene la persona che richiede il prestito può essere utile per capire se rappresenta essa stessa una garanzia o meno. Se l’amicizia che lega le due persone è molto profonda e fondata sul dialogo reciproco e sincero, anche un rifiuto potrebbe essere accettato dall’amico che richiede un prestito, dal momento che al di là di tutto, avverte dall’altra parte un sostegno morale.
E allora, come si può gestire una richiesta di denaro da parte di un amico? Che cosa è consigliabile rispondere?
Come accennato precedentemente sono tanti i fattori da prendere in considerazione prima di decidere se concedere o meno il prestito ad un amico. Per esempio, è un nostro diritto conoscere nel dettaglio il motivo della richiesta: questo, infatti, non solo ci tutela, ma conoscere la situazione del proprio amico potrebbe essere utile, dal momento che parlandone e discutendone, potrebbero emergere delle soluzioni alternative che l’amico, immerso nel problema, non è stato in grado di individuare da solo.
Chiedere denaro, come del resto prestarlo, presuppone che vi sia un livello di intimità molto alto, per questo motivo è lecito e consigliabile porre fare domande più approfondite rispetto al prestito, senza aver paura di offendere l’altro. E’ importante quindi togliersi ogni dubbio e avere le idee chiare su tutto.
Nel caso in cui non siamo sicuri al cento per cento di voler prestare i soldi, è importante comunicarlo serenamente. In questi casi si potrebbe rispondere con un “vorrei, ma non posso”, un modo soft per dire di no. Se l’altro è un nostro amico, capirà la nostra scelta, se non capirà la nostra posizione, avremo la conferma di aver fatto la scelta giusta.
E come affrontare il disappunto dell’amico di fronte al diniego e l’eventuale impulso, da parte sua, di interrompere l’amicizia?
Domandare aiuto, anche se ad un amico, non deve necessariamente comportare una risposta affermativa, in quanto come può avere difficoltà chi chiede, può averne anche chi deve fare il prestito e in amicizia, questo si dovrebbe comprendere.
E se l’amico ha un vero problema economico che minaccia davvero la qualità della sua vita, come si può fare?
Una soluzione “diplomatica” potrebbe essere quella di non concedere tutto il prestito, ma solo una parte, decidendo in ogni caso il modo in cui riottenere il denaro. In questo modo si evita il no che potrebbe urtare la sensibilità della persona e allo stesso tempo si “salvaguardano” le proprie tasche.
In altri casi, può essere utile provare a pensare insieme a delle strade alternative per trovare il denaro che serve, valutando le risorse e le possibili fonti di prestito a disposizione. Molto spesso infatti, si tende a rivolgersi ai vicini (amici, parenti), per non indebitarsi con banche o istituti di credito, senza essersi quindi informati su quali sono le altre opportunità presenti. Vuoi perché è più facile, vuoi perché avere un prestito da un amico implica meno pensieri e preoccupazioni nel restituirli. Ma poiché l’intenzione dovrebbe essere quella di restituire il denaro entro un scadenza, lo stesso si potrà fare anche con altri tipi di prestito, se l’amico non se la sentirà.
Se si decide di prestarli, quali accorgimenti è bene prendere?
Con gli amici la tutela si può fare, ma è indelicata, perché alla base dell’amicizia dovrebbe esserci in primis la fiducia. Se poi entrambi sono d’accordo, meglio se la proposta viene da chi chiede il prestito, può essere utile, effettuare una scrittura privata, dove saranno riportati i modi e i tempi con i quali il debito verrà estinto.
Rispetto ai soldi, questi vanno consegnati in forma di assegno bancario o bonifico su conto corrente e non liquidi. Sarebbe corretto che vengano calcolati anche gli interessi all’interno della cifra richiesta, se questa è molto alta, perché ricordiamoci che chi presta i soldi avrebbe potuto investirli altrove.
Può valere la pena dire una “bugia buona” (ad esempio, che non si hanno i soldi disponibili) per evitare di prestare il denaro?
Si, come anticipato prima, se non siamo proprio sicuri del prestito che andremo a fare, è utile mettere davanti il “sano egoismo”, per evitare di cadere nella solita “sindrome da crocerossini” che si presenta in tutti quei casi, in cui ci sentiamo di dover dire di sì, anche controvoglia.
Può essere consigliabile ammettere subito che, per principio, non si presta denaro agli amici? Non si rischia di perdere lo stesso l’amicizia?
Sicuramente, per tutelare il rapporto di amicizia può essere utile mettere questa come “regola” del rapporto di amicizia. Chiedere i soldi è imbarazzante quanto prestarli, questo il vero amico lo sa e per questo lo capirà.
Se invece il denaro è prestato e dopo un po’ non torna indietro, come si può fare per riaverlo
In quel caso due sono le possibilità, o si decide di perdere soldi e amico, oppure si può fare un’azione legale nei confronti dell’ex-amico.
Davide Algeri
psicologo psicoterapeuta
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