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20 Marzo 2015È probabile che ne abbiate sentito parlare in ufficio o da qualche amico. Forse avete visto qualche rappresentazione in un film o che abbiate letto degli articoli. E come in tutti i campi emergenti e soprattutto in quelli dove si aiutano le persone a migliorare il proprio potenziale, le informazioni sono tantissime, poche sono quelle chiare e ancor meno sono i professionisti preparati e soprattutto che esercitano con passione. Tuttavia, se questo argomento è per voi nuovo o volete avere una panoramica completa a riguardo, lasciate che vi faccia strada e con i miei articoli vi porterò ad avere tutte le informazioni sul mondo del Coaching.
Facciamo un salto in dietro nella storia…
Andiamo a Kocs in Ungheria, nel XV° secolo sotto il regno del Re Matthias Corvinus. Qui i mastri carrai si adoperarono per costruire un modello di carrozza chiamato “Kocsi”. La carrozza fu la prima ad avere le sospensioni a molla in acciaio. Fu dunque questa innovazione che lo rese il mezzo più confortevole del tempo e iniziò rapidamente a diffondersi in tutta Europa. Il nome cambiava a seconda del Paese: in Germania “Kutsche”, in Francia “Coche”, in Italia “Cocchio” e in Inghilterra “Coach”.
Sulla scia della metafora del carro che porta le persone da un punto ad un altro, il termine Coach viene poi utilizzato nella prima metà dell’800 dal Consiglio Universitario della Oxford University, che ingaggia un Tutor per poter condurre gli studenti a raggiungere livelli migliori in termini di risultati accademici. In maniera del tutto innovativa, il Tutor viene chiamato Coach e lo studente Coachee.
Grazie ai risultati ottenuti dalla prestigiosa università inglese, nel 1849 il coaching prende piede e diventa una pratica utilizzata non solo nell’ambiente accademico, ma anche nello sport nel 1861 e nel secolo successivo, negli USA, si integra anche nell’ambito Corporate. In Italia è approdato sicuramente tardi rispetto agli altri Paesi e nel suo affermarsi ha trovato molta diffidenza da parte delle imprese italiane, che spesso vedono la formazione più come un costo che come un investimento. Oggigiorno si sta espandendo con prepotenza anche nel Bel Paese, dove nonostante il titolo di “coach” non ha valore legale, il numero di società che offrono questo servizio e le scuole che erogano formazione nel campo stanno avendo una crescita esponenziale.
Indice contenuti
Definizione e tipologie di coaching
Coaching, Coach, Coachee cosa sono? Su cosa intervengono?
Per spiegarlo serviamoci della definizione della Federazione Italiana Coaching:
“Il coaching professionale è un rapporto di partnership che si stabilisce tra coach e cliente (coachee) con lo scopo di aiutare quest’ultimo ad ottenere risultati ottimali in ambito sia lavorativo che personale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le performance che la qualità della propria vita”.
Il coaching dunque si puo’ applicare in diversi ambiti nella vita e dividersi in due macro aree:
- Life o Personal Coaching: agisce sugli aspetti privati della vita; quindi quando si vuole cambiare o migliorare uno o più aspetti della propria vita privata tra i quali ad esempio:
- Autostima
- Relazioni
- Riduzione ed eliminazione di abitudini nocive (fumo, alcool, ecc)
- Definizione di progetti di vita o di lavoro
- Riequilibrio complessivo tra area privata e lavorativa
- Individuazione e ottimizzazione dei propri punti di forza
- Ottimizzazione delle gestioni finanziarie
Qui le richieste più comuni sono: creare nuove amicizie, trovare il partner, dimagrire, smettere di fumare, studiare una nuova lingua, migliorare le proprie competenze lavorative, ricavare più tempo dalla propria giornata.
- Business coaching e Corporate Coaching: il primo orientato alle situazioni professionali per accelerare le performance o i cambiamenti del singolo lavoratore, mentre per il Corporate Coaching per il miglioramento delle performance di un gruppo di lavoro all’interno di una azienda.
Le situazioni più frequenti per le quali è richiesto un Business Coach sono:
- Sviluppo leadership e carisma
- Personal Branding
- Affrontare la fase di start up o l’approccio con un nuovo segmento di mercato
- Cambiamenti di ruolo
- Sviluppo o Cambiamenti dei processi organizzativi in genere
- Miglioramento della gestione dei collaboratori
- Time Management
- Miglioramento delle capacità decisionali
- Motivazione professionale
- Gestione dello stress
- Ottimizzazione della comunicazione tra i vari attori (dipendenti/clienti/fornitori)
Il Corporate Coach invece viene ingaggiato per le seguenti casistiche:
- Condivisione della mission aziendale
- Raggiungere gli obbiettivi aziendali
- Individuazione di alternative
- Gestione delle priorità, delle criticità e delle emergenze
- Miglioramento della comunicazione
- Time management
- Problem setting e problem solving
- Supporto nell’integrazione nel team di lavoro
Il Coaching dunque è applicabile in qualsiasi ambito della vita, per questo a seconda di dove è applicato potrà assumere nomi diversi: Executive Coaching, Coaching Aziendale, Team Coaching, Career Coaching, Coaching per la leadership, Public Speaking Coaching, Sport Coaching, Wellness Coaching, Coaching per l’Ansia, Coaching Spirituale, Coaching per la genitorialità, Coaching per la Sessualità, e molti altri.
Come abbiamo visto il coaching è il risultato dell’interazione tra il coach e uno o più coachees. Pertanto il Coach è una figura professionale che deve avere determinate competenze: vi invito a leggere il prossimo articolo, utile per chi è alla ricerca del proprio!
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