“Diventare Genitori”: l’applicazione per iPhone in aiuto alla famiglia
4 Agosto 2010Lanciare il sasso e nascondere la mano = EVITAMENTO
4 Agosto 2010La paziente si presenta all’appuntamento settimanale esordendo nel modo seguente: Dottoressa questa volta non ho saltato nessun esercizio.
T – Come mai non ne hai saltato nessuno?
P – Ma come, non era questa la prescrizione?
T – Certo che era questa, ti ho solo chiesto come mai non ne hai saltato nessuno.
P – Bé, per coerenza, ho capito che se voglio ottenere risultati mi devo impegnare, ho capito che la scorsa settimana mi sono comportata come una bambina svogliata e non mi sono piaciuta.
T – Ottima considerazione Maria. Mi puoi dire cosa ti sei detta che ti ha permesso di modificare il tuo comportamento rispetto agli esercizi a casa?
P – Ma veramente non mi sono detta nulla ho capito che sbagliavo e mi sono corretta!rifletti su questo passaggio. La scorsa settimana ti sei detta, cito le tue parole: “non mi va, tanto c’è la dottoressa che pensa a tutto”, ricordi?
P – Si certo!
T – Ora se il tuo comportamento è cambiato, per comportamento intendiamo sia l’azione che lo stato emozionale, relativamente all’esercizio evidentemente hai fatto dei pensieri diversi.
P – Ho capito cosa vuoi dirmi, ma faccio fatica a capire questa cosa.
T – Si lo so che fai fatica per il fatto che non hai l’abitudine ad osservare te stessa quando pensi, ma pian piano ti diventerà più facile; torniamo a quel momento che ha preceduto il fare gli esercizi a casa: sei li, ti ricordi della cosa e la tua mente inizia il processo di attribuzione di significato del punto 4 (vedi lo schema ad 8 punti del funzionamento mentale).
P – Sì, ci sono, ho pensato all’esercizio come una cosa preziosa per me e ho pensato che non era difficile, ma anzi divertente, perché la seconda settimana non dovevo farmi nemmeno tutto il ragionamento e la prova del tridente mi è bastato pensarci all’idea irrazionale “faccio schifo” per avere chiara in mente la ridefinizione sana e le prove del perché. Ogni tanto dentro di me mi veniva da ridere, perché pensavo: ma come facevo a dirmi queste cose assurde su di me!
T – Bene, molto bene! Ora prendiamo la tua ultima stesura del compito a casa.
P – Eccola, questa è la ventunesima: “faccio schifo”, non è assolutamente vero che faccio schifo, perché non sono sporca o putrefatta o puzzolente ricoperta di vermi e di mosche, è vero solo che non mi piaccio molto.
T – Buon lavoro! Come ti senti ora quando pensi al “faccio schifo”?
P – A dir la verità non la penso più questa cosa di me, mi viene in mente, ma non la penso di me!
T – Ok, questo esercizio lo continuerai solo mentalmente per la prossima settimana mentre ti chiedo di confutare gli altri tre pensieri disfunzionali responsabili della vergogna: ho la faccia da topo; sono inguardabile; ho gli occhi da morta.
P – Io? Da sola?
T – Perché no!
P – Ma non so se sono capace!
T – Se eri capace non stavi qui! Provaci, segui il procedimento che abbiamo usato per il primo pensiero e non ti preoccupare di sbagliare; fai tutti i passaggi della confutazione, la prova del tridente e ti fermi, poiché la correzione la faremo insieme. La prossima volta se sarai pronta e se sarai d’accordo ci occuperemo anche delle caselle “d e”, ricordi? ABCde
P – Si, si! Sono curiosa di sapere che succede in d-e.
Maria si è dimostrata molto duttile mentalmente e con buone capacità di elaborazione. La ridefinizione del primo B “faccio schifo” relativi alla sua persona A ha già ridimensionato il suo C di vergogna ed indirettamente ha ridimensionato la credibilità, ai suoi stessi occhi, degli altri tre B del suo elenco. Per questo motivo le è stato chiesto di fare da sola la discussione e la disputa di essi.
Per fissare un primo appuntamento puoi scrivermi un'e-mail all'indirizzo davide.algeri@gmail.com o contattarmi al numero +39 348 53 08 559.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi sul mio account personale di Instagram, sulla Pagina Ufficiale Facebook di Psicologia Pratica o nel Gruppo di Psicologia Pratica. © Copyright www.davidealgeri.com. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la copia e la pubblicazione, anche parziale, del materiale su altri siti internet e/o su qualunque altro mezzo se non a fronte di esplicita autorizzazione concessa da Davide Algeri e con citazione esplicita della fonte (www.davidealgeri.com). E’ consentita la riproduzione solo parziale su forum, pagine o blog solo se accompagnata da link all’originale della fonte. E’ altresì vietato utilizzare i materiali presenti nel sito per scopi commerciali di qualunque tipo. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
Richiedi un primo contatto