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8 Agosto 2021Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso di catcalling, o pappagallismo in italiano, un fenomeno che sta assumendo sempre più rilevanza sia nella sfera pubblica, che normativa.
Il catcalling fa riferimento ad una “serie di attenzioni” verbali quali fischi, battute sessiste, complimenti, e allusioni sessuali e comportamentali (es. palpeggiamenti o inseguimenti per strada o in macchina) verso persone sconosciute che si incontrano per strada.
Di solito le “vittime” di queste molestie sessuali sono donne ma, ovviamente, esistono anche casi in cui anche gli uomini ad essere presi di mira da altri uomini o donne.
Ma quali sono le conseguenze di questo fenomeno? E perché risulta così pericoloso per chi lo vive?
Indice contenuti
Catcalling: motivazioni psicologiche
Seppur sia un fenomeno noto a tutti e su cui spesso si sono spese tante battute e tanta ironia, il catcalling risulta alquanto preoccupante soprattutto per i dati che ne derivano.
Nel 2014 un gruppo di attivisti domestici ha reso pubblico un video girato a New York dove una donna aveva registrato quello che era successo durante l’arco di una giornata passeggiando per strada.
Ciò che è emerso è sicuramente allarmante, perché è stata messa in luce la presenza di ben 100 casi di molestia, dove il corpo delle donne prese di mira è stato oggettivato e la dignità dell’altro praticamente calpestata.
Questo dato è stato confermato successivamente da tantissimi altri studi: ad esempio, il Movimento Hollaback e la Cornell University hanno condotto uno studio in 22 Paesi, su un campione di 16.000 donne, da cui è emerso che l‘84% delle intervistate aveva subito molestie proprio in strada da perfetti sconosciuti ancor prima dei 17 anni.
Questo ci fa comprendere quanto questo fenomeno sia dirompente e impattante per chi lo subisce. Spesso chi esercita questa forma di molestia è poco consapevole di quello che sta facendo. Per questo motivo, molti ritengono sia normale e naturale, ma non è comunque una giustificazione.
Da un recentissimo studio sono state esplorate le motivazioni che si nascondono dietro il catcalling, mettendo a confronto uomini che lo usano con uomini che non lo usano. Dai risultati è emerso che chi usa il catcalling nasconde un bisogno di flirtare e di esprimere interesse sessuale verso il “bersaglio”. Inoltre, sempre nello stesso studio, gli uomini che utilizzano il catcalling hanno mostrato livelli più elevati di ostilità sessista, maschilismo, orientamento alla dominanza sociale e tolleranza verso le molestie sessuali.
L’aspetto subdolo del catcalling è che la molestia vera e propria, si nasconde dietro ad un complimento. Come descritto, infatti, vi è tanta gente che pensa sia un buon modo per approcciarsi all’altro ed esprimere interesse. Quindi fischiare o fare complimenti per strada sarebbe sinonimo di interesse verso l’altro e soprattutto, dal punto di vista di chi lo esercita, dovrebbe essere vissuto come un complimento da chi lo vive.
In realtà, come abbiamo visto, ogni tipo di espressione, commento, giudizio non chiaramente voluto dalla persona che lo riceve è una molestia.
Gli effetti del catcalling
Gli conseguenze del catcalling su chi lo subisce sono davvero tanti e negative
La vergogna
Il primo effetto è quella della vergogna per il proprio corpo e per se stessi.
Sentire determinate frasi che hanno come fulcro il proprio corpo porta poi a focalizzarsi su di esso e anche su ciò che effettivamente non piace. Ed infatti il catcalling è correlato positivamente all’auto-oggetivazione e quindi alla vergogna del proprio corpo.
Il cambio di abitudini comportamentali
Un altro conseguenza riguarda il cambio delle proprie abitudini, che inevitabilmente la vittima si trova costretta a modificare, per prevenire altri episodi.
Non è inusuale, infatti, che chi ha subito il catcalling inizi ad evitare:
- di andare in giro da solo/a, soprattutto di sera o di notte;
- le abituali attività all’aria aperta, quali il jogging;
- le strade dove è avvenuto l’episodio.
Questo comportamento è un’ulteriore conferma dell’impatto traumatico che questo fenomeno, apparentemente blando, può avere sulla persona che lo subisce.
Certo tutto questo dipende anche dal modo in cui viene percepito e dalla stima che abbiamo di noi stessi, che può portare la persona ad autocolpevolizzarsi, ritenendosi responsabile dell’accaduto.
Anche chi ha una buona autostima, però, potrebbe avere difficoltà in questo senso. Sulla percezione impatta infatti anche dalla frequenza con cui tale fenomeno avviene e da cosa comporta. Ad esempio nel caso di inseguimenti e pedinamenti ci si potrebbe sentire in pericolo e questo potrebbe generare un vissuto traumatico.
A questo punto, credo che non ci siano più dubbi nel ritenere il catcalling un fenomeno che va abbattuto promuovendo la conoscenza di cosa comporta per chi lo subisce.
Chi mai infatti potrà sapere, dall’altro lato, come questo sarà inteso?
Cosa fare in caso di catcalling
Sicuramente la cosa più utile da fare è chiedere auto ad uno psicologo psicoterapeuta proprio per riuscire ad elaborare il trauma e ritornare a vivere liberamente senza il blocco della paura che possa nuovamente ripresentarsi il problema.
Riferimenti
- Del Greco, M., Christensen, J. (2019). Effects of Street Harassment on Anxiety, Depression, and Sleep Quality of College Women. Sex Roles, 1-9.
- Fairchild, K., Rudman, L.A. (2008). Everyday stranger harassment and women’s objectification. Social Justice Research, 21, 338–357.
- Saunders, B.A., Scaturro, C., Guarino, C., Kelly, E. (2017). Contending with catcalling: The role of system-justifying beliefs and ambivalent sexism in predicting women’s coping experiences with (and men’s attributions for) stranger harassment. Current Psychology, 36, 324– 338.
- Walton, K.A., Pedersen, C.L. (2021). Motivations behind catcalling: exploring men’s engagement in street harassment behaviour. Psychology & Sexuality.
- Stop Street Harassment. (2014). Unsafe and harassed in public spaces: A national street harassment report.
- Hollaback! (2016). Cornell international survey on street harassment.
- Hollaback! (2014). 10 Hours of walking in NYC as a woman.
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