Gestire il dolore passandoci in mezzo
4 Agosto 2010Depressione altrimenti detta: male oscuro
4 Agosto 2010In questa nostra indagine finalizzata a mettere in evidenza le determinanti psicologiche dei quattro quadri disfunzionali responsabili della sofferenza umana ci siamo proposti di posare l’attenzione soprattutto sul perché essi accadono, cioè qual è il passaggio mentale che attiva il comportamento nevrotico.
Come anticipato, in questo spazio, tratteremo il problema di rabbia o ostilità.
Al lettore sarà sicuramente capitato di vedere una persona alle prese con lo sfogo della propria rabbia, avete notato quali trasformazioni subisce il volto del rabbioso/a?
Il viso si gonfia, i tratti si induriscono, le pupille escono fuori dalle orbite, il colore diventa cianotico, il torace si gonfia, le spalle si sollevano e le braccia si bloccano a centotrenta gradi. Nessuna altra emozione è in grado di provocare tutto questo.
Consideriamo quanto può soffrire e star male la persona in queste condizioni. Vediamo come si genera questa violenta carica implosiva ed esplosiva.
A livello mentale si attiva una cognizione nevrotica (presunzione doveristica) “non devi/dovete/devono fare X e siccome lo hai/avete/hanno fatto ti devo punire” e a livello psicologico si attiva l’assetto di guerra per l’esecuzione del cattivo.
Praticamente il rabbioso si elegge giudice indiscutibile del comportamento altrui – in certi casi anche di se stesso – e di conseguenza si autorizza ad infliggere la pena al trasgressore.
Mentre l’ansioso si rende conto del suo comportamento e si mette spesso in discussione nel rabbioso questo non accade poiché è molto convinto che la colpa è tutta dell’altro che ha sbagliato e che è stato costretto a punire.
Del linguaggio del rabbioso , infatti, fanno parte alcune esclamazioni come: mi ci ha costretto! Non potevo fare altrimenti! Se lo è cercato! Deve imparare/capire! Anche in questo ambito nevrotico vedremo in seguito come è possibile intervenire per risolvere i problemi di rabbia.
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