Il coaching “creativo”
5 Agosto 2010Bambini che non accettano la sconfitta
27 Agosto 2010Indice contenuti
Consulenze via mail
a cura del Dott. Davide Algeri Psicologo MilanoINDICE
Cambiare casa frequentemente
Gelosia per la sorella
Vomito a scuola
Problemi con l’alimentazione
Mio nipote è depresso?
Mio figlio piange e ha paura di un mio amico
Si comporta male a scuola
Geloso del suo fratellino
Gelosia, ulteriori informazioni…
Vomita prima di andare all’asilo
Poca attenzione a scuola
Come superare le paure?
Mio marito non mi capisce
Mio figlio è insicuro?
Ci si può scordare della mamma?
Mamme single e spiegazioni
Picchia i genitori e gli altri bambini
Cambiare casa frequentemente
Buona sera!
Volevo sapere se per mio figlio che ha 6 mesi. potrebbe essere un problema cambiare casa frequentemente.
Io lavoro fuori e manco di casa per 3 4 settimane alla volta. E mia moglie con il bimbo va dai suoi genitori per 5 10 giorni poi tornano a casa per altri 5 giorni piu o meno, e poi ritornano da sua madre. E un via vai continuo che dura praticamente da quando il piccolo a compiuto un mese.
Puo essere un problema per mio figlio?
Gelosia per la sorella
Salve,sono Teresa,mamma di Giorgia,31 mesi,e Marika 9 mesi.Ho bisogno di un aiuto.Il problema è Giorgia che,non so se per gelosia o per altro,picchia la sorellina.eppure,tutti in famigllia,le stiamo dando tutte le attenzioni possibili e si cerca, comunque, di continuare a fare le cose che faceva prima che nascesse la sorellina.quando sono in casa con loro, 24 ore su 24,gioco con entrambe,dando attenzioni sia all’una che all’altra.Giorgia è tanto legata a me.spesso mi creo,anche,dei momenti in cui ci siamo solo io e lei.con mio marito,non sappiamo cosa fare.a volte la sgridiamo,a volte si lascia perdere e spostiamo attenzione su altro,mio marito una volta ha provato a metterla in castigo,ma per me è stato uno strazio,sentirla piangere nell’angolino,e l’ho presa subito in braccio.anche se,secondo me,il castigo,ora non serve,è troppo piccola e non capisce,è solo un’umiliazione.come possiamo fare? aiuto,vi prego.grazie!
Salve Teresa,
quando la differenza di età tra sorelle è così poca, è normale osservare questi “attacchi” di gelosia. La più grande infatti percepisce di non essere più l’unica, come prima e inevitabilmente cerca di riappropriarsi di ciò che ha perso. Di sicuro è importante il lavoro che state facendo lei e suo marito, cercando di mantenere per quanto potete le abitudini precedenti. Rispetto al comportamento aggressivo nei confronti della sorellina, quando i bambini sono così piccoli, è più utile intervenire bloccando fisicamente questi atteggiamenti, cercando di accompagnare al blocco fisico una spiegazione, con voce calma e ferma, del tipo: “non hai bisogno di comportarti in questo modo, noi ti amiamo come prima e non hai bisogno di fare così per attirare le nostre attenzioni”. Infatti se i bambini, come lei stessa afferma, non comprendo il significato quando sono così piccoli, percepiscono al contrario il tono della voce e l’umore e se non si sta attenti il rischio è che si costruiscano l’idea che l’unico modo per ottenere nuovamente le vostre attenzioni consiste nel farvi arrabbiare.
Buona fortuna
Vomito a scuola
Buonasera Dott. Algeri,le volevo chieder gentilemente un parere : sono mamma di due bimbi Martina di 5 anni ( che dalla nascita ha sofferto di reflusso) e Sergio di 2 anni.
Le scrivo in merito ad un problema sorto all’asilo con Martina. fin dai tempi dell’inserimento non ha vissuto bene il distacco dalla mamma e il papa’ e l’arrivo del fratellino non giocato a suo favore ma superate queste fasi sembrava serena ….ma tornati dalle vacanze adesso ci troviamo al terzo anno di asilo e le insegnati mi riferiscono che da circa una settimana Martina vomita in mensa di proposito subito dopo il pranzo…. secondo loro lo fa per attirare la nostra attenzione! io sono preoccupata e addolorata anche perche’ ci sono stati diversi episodi nei due anni precedenti di asilo ma sporadici non quotidiani come in questo caso!episodi che riguardano il solo asilo in quanto a casa mangia volentieri e’ una bambina dolcissima e gioca con suo fratellino….e soprattutto non vomita, ho parlato con la pediatra che l’ha visitata e ha legato il problema a dello stress che la bimba vive all’asilo al momento di mangiare….io ho provato a parlare a mia figlia (lei non mi dice mai che ha vomitato dice sempre che all’asilo e’ andato tutto bene… ecco le prime bugie!): che mi risponde che e’ stato un “incidente” e che il giorno dopo non succedera’…e invece accade! come mi devo comportare (appurato che non sia un problema fisico) devo ignorare il comprtamento?la ringrazio dott. per la sua attenzione e attendo una sua risposta al piu’ presto!
cordiali Saluti Monica
Gentile Monica,
prima di tutto proverei anche ad informarmi con le maestre per capire ad esempio se hanno notato che vomita sempre in una stessa occasione (es. quando le maestre si rivolgono ad un altro bambino, quando le maestre la guardano, etc) o così all’improvviso. Eventualmente il suggerimento che le posso dare è di parlare con le maestre e chiedere loro se potrebbero farle la cortesia di monitorare sua figlia anche per un breve periodo, importante senza che lei se ne accorga, altrimenti se si sente osservata potrebbe cambiare atteggiamento, in modo da capire cosa potrebbe fare di sbagliato che la porta a vomitare.
Cordiali saluti
Problemi con l’alimentazione
Mi rivolgo a Voi perche’ sono disperata mia figlia che ha 4 anni non vuole mangiare mai da sola perche’ dice che è stanca e non c’è giorno che finisce il piatto.Non l’abbiamo mai obbligata a finire tutto il pranzo ma è diventata un abitudine rifiutarsi di mangiare. Se le dico “ti tolgo il piatto” lei si mette a piangere.Ho provato con promesse di regali ma nulla.
Cosa devo fare quando non mangia a pranzo e si sveglia nel tardo pomeriggio affamata per poi saltare di nuovo la cena?
Vi ringrazio anticipatamente.
Gentile Sig.ra,
cosa intende dire quando scrive “non vuole mai mangiare da sola”?
Non è necessario che finisca tutto il piatto! Come noi adulti, anche i bambini, alcuni giorni hanno più fame di altri. In quei casi, quello che bisogna fare è provare a chiedere di finire una volta, ma se continua a rifiutare dicendo di sentirsi sazia o di non voler continuare, il consiglio è di non insistere, onde evitare che possa arrivare ad utilizzare il cibo come strumento manipolatorio, per tenervi in pugno. Per lo stesso motivo è anche preferibile non minacciarla di farla rimanere digiuna.
Provate piuttosto a non dargli importanza, rassicurandola e dicendole di non preoccuparsi, lasciando che trovi i suoi tempi e si autoregoli, poichè altrimenti potreste rischiare di associare al momento del pranzo o della cena, emozioni fortemente negative.
In ogni caso, se la bambina non presenta sintomi quali, mancanza di energie, vivacità (es. non gioca, si sente fiacca, etc) probabilmente la quantità di cibo sarà sufficiente per il suo fabbisogno giornaliero.
Infine, potrebbe essere funzionale, visto che mi scrive che è lenta, provare a rallentare anche voi.
Mi tenga aggiornato,
Cordiali saluti
Mio nipote è depresso?
Buongiorno, le scrivo perchè mio nipote di 5 anni manifesta dei disturbi piuttosto esagerati per evitare l’asilo. Già dal 1° anno si rifiutava di andare all’asilo e tra alti e bassi ha frequentato comunque. ma quest’anno i disturbi sono esagerati infatti oltre al vomito e al fatto ke non mangia in mensa, sviene, piange e chiede aiuto in modo straziante! A casa resta tutto il giorno a letto davanti la tv, non vuole mangiare cosi lui dice si ammala e non va all’asilo al calar della sera inizia a piangere pensando ke deve andare all’asilo e ora minaccia di buttarsi dal balcone!! mi chiedo è depresso? ma soprattutto cosa dobbiamo fare?
Arianna
Cara Arianna,
il comportamento di suo nipote è piuttosto allarmante.
Sta chiedendo aiuto, ed è evidentemente che c’è qualcosa che non va.
Bisognerebbe capire se questi suoi “sintomi”, sono un modo per attirare l’attenzione dei genitori o se sono collegati ad una esperienza negativa vissuta all’asilo.
Sicuramente è necessario intervenire quanto prima poiché è grave che minacci di buttarsi dal balcone, oltre a tutti i sintomi da lei elencati (astinenza dai pasti, vomito e svenimenti).
Non vorrei farla preoccupare, ma non è un caso che a volte i bambini vengano trattati male all’asilo.
La mamma o il papà hanno provato a capire cosa succede quando il piccolo si trova all’asilo? Magari potrebbe essere utile confrontarsi con altri genitori, cercando di capire come i loro figli vivono l’esperienza dell’asilo, su come si comportano le maestre con loro?
Quindi come prima cosa, cercherei di capire cosa fa a scuola, cosa succede.
Si potrebbe provare a chiedere anche al piccolo, cercando di farsi raccontare ciò che fa e come si comportano con lui le maestre, i compagnetti.
In ogni caso, se viene disconfermata l’ipotesi di un contesto negativo a quel punto il consiglio che posso dare è di rivolgersi ad un esperto il prima possibile.
Mi tenga informato su eventuali novità
Cordiali saluti
Mio figlio piange e ha paura di un mio amico
Buongiorno, ho un figlio di 9 mesi e mezzo. E’ un bimbo dolce e che stà con tutti, molto sorridente e simpatico, ma quando vede un mio amico comincia a piangere a dirotto, sembra disperato, mi si attacca al collo e continua a sbirciare se è ancora lì con aria impaurita. Come mai fa così solo con lui? Eppure gli fa un sacco di complimenti, ma il piccolo non vuole sentire ragioni, ha paura perfino a guardarlo. Mi può spiegare perchè secondo lei ha questo comportamento? Grazie mille per la risposta. MaruskaCara Maruska,
può capitare quando i bambini sono piccoli, che di fronte ad alcune persone si crei questa reazione.
A volte capita ad esempio con persone che hanno la barba.
Sono sensazioni e percezioni del bambino, ma sicuramente nulla di preoccupante, è una cosa che supererà crescendo!
Cordiali saluti
Si comporta male a scuola
Mio figlio di 3 anni e mezzo, da circa un mese si comporta male a scuola”. A Settembre ha iniziato l’asilo e fino alla fine di gennaio tutto bene ora la maestra mi dice che piange molto spesso vuole la mamma o il papà, non mangia, non vuole più svolgere le attività cosa che prima faceva benissimo, butta a terrà i lavoretti dei compagni. vuole stare poco in classe. Premetto che lui ha frequentato il nido per due anni. E’ sempre stato un bambino vivace, molto arguto. gli ho chiesto perchè di questo comportamento e lui mi dice che non gli piace la scuola che vuole stare a casa vuole venire a lavoro con me.La ringrazio per una sua cortese risposta. Cris
Gentile Cris,
capita spesso che i figli piangano perchè preferirebbero stare a casa con la mamma o con il papà. A scuola devono confrontarsi con il mondo delle regole, con i compagni e con tutte le situazioni del caso. In questo senso, risulta più “comodo” stare con i propri familiari, in quanto non lo mettono in crisi come accade a scuola. Ma la frustrazione e l’impatto con la realtà, sicuramente possono solo far bene ai bambini, in quanto permettono loro di crearsi dei limiti, tra ciò che gli appartiene e ciò che non gli appartiene; imparano a capire ciò che possono fare e cosa no.
Un consiglio che posso dare a lei e al papà è di rimanere fermi sulle vostre decisioni, onde evitare di creare confusione.
Per i capricci in ogni caso, se le interessa può dare un’occhiata a questo articolo che spiega come gestirli.
Cordiali saluti
Geloso del suo fratellino
Buonasera le scrivo x un problema che ho con mio figlio alessio. Alessio ha 8 anni è un bambino vivacissimo, ma da quando è arrivato il fratellino è diventato geloso e nello stesso tempo dispettoso disubbidiente e qualsiasi cosa gli dici non ascolta e ci sfida, da quando è noto il piccolo io non gli do molte attenzioni le volte che provo a dargli un po di attenzioni mi fa tanto arrabbiare che alla fine lascio perdere volevo anche dirle che con mio marito abbiamo dei problemi non andiamo d accordo e in molte occasioni litighiamo in presenza dei bambini. spero tanto che mi possa aiutare dandomi dei consigli. la ringrazio tanto un saluto AnnaGentilissima Anna,
è piuttosto normale che alla nascita di un secondo figlio il bambino più grande manifesti questi comportamenti.
Vuoi perchè è inevitabile spostare le cure sul più piccolo, vuoi perchè il figlio più grande, dall’altro lato, ha la percezione che gli siano state rubate tutte le attenzioni che aveva prima.
In questi casi, per riprendersi quello che gli è stato tolto, i bambini mettono in atto dei comportamenti che hanno come obiettivo proprio quello di attirare le attenzioni su di loro.
In questo caso suo figlio Alessio, adotta un comportamento capriccioso e di sfida per vedere fino a che punto voi siete disposti a stargli dietro e a volergli bene, nonostante faccia il dispettoso e il capriccioso. Nel momento in cui lei si arrabbia sicuramente sta facendo il suo gioco, ovvero lui sta ottenendo le attenzioni che desiderava, ma sicuramente in modo disfunzionale.
A questo punto un consiglio che le posso dare è, prima di tutto cercare di coinvolgere suo figlio, se non lo ha già fatto, nella cura del più piccolo.
Ed inoltre, di fronte a questi comportamenti potrebbe essere utile dire ad Alessio, che non ha bisogno di comportarsi in questo modo per attirare le vostre attenzioni perchè sia la mamma che il papà non smetteranno mai di amarlo, sia che lui si comporti bene, sia che lui si comporti male.
Rispetto al rapporto con suo marito è preferibile che evitiate di litigare, per quanto possiate, in presenza dei vostri figli, poichè alla lunga sono loro che ne pagano le conseguenze.
Cordiali saluti
Gelosia, ulteriori informazioni
Buonasera dott Algeri, intanto volevo ringraziarla per avermi risposto. Mi sono dimenticata di dirle che il piccolo fa 3 anni a giugno e non si fa fare praticamente quasi niente dal fratello, anzi bisticciamo in continuazione e quando il piccolo è tranquillo il grande gli fa i dispetti. Su quello che mi ha detto ha pienamente ragione, quindi secondo lei dovrei evitare di arrabbiarmi con lui ignorando alle volte ciò che fa? Secondo lei è il caso di portare alessio da un psicologo per capire il perchè si comporti cosi e quali sono le sue paure? Per quanto riguarda me e mio marito cercheremo di non bisticciare in presenza dei nostri figli. Auguri di buona PasquaDistinti saluti Anna
Cara Anna,
è piuttosto normale che alla nascita di un secondo figlio il bambino più grande manifesti questi comportamenti.
Vuoi perché è inevitabile spostare le cure sul più piccolo, vuoi perchè il figlio più grande, dall’altro lato, ha la percezione che gli siano state rubate tutte le attenzioni che aveva prima.
In questi casi, per riprendersi quello che gli è stato tolto, i bambini mettono in atto dei comportamenti che hanno come obiettivo proprio quello di attirare le attenzioni su di loro.
In questo caso suo figlio Alessio, adotta un comportamento capriccioso e di sfida per vedere fino a che punto voi siete disposti a stargli dietro e a volergli bene, nonostante faccia il dispettoso e il capriccioso. Nel momento in cui lei si arrabbia sicuramente sta facendo il suo gioco, ovvero lui sta ottenendo le attenzioni che desiderava, ma sicuramento in modo disfunzionale.
A questo punto un consiglio che le posso dare è, prima di tutto cercare di coinvolgere suo figlio, se non lo ha già fatto, nella cura del più piccolo.
Ed inoltre, di fronte a questi comportamenti potrebbe essere utile dire ad Alessio, che non ha bisogno di comportarsi in questo modo per attirare le vostre attenzioni perchè sia la mamma che il papà non smetteranno mai di amarlo, sia che lui si comporti bene, sia che lui si comporti male.
Rispetto al rapporto con suo marito è preferibile che evitiate di litigare, per quanto possiate, in presenza dei vostri figli, poichè alla lunga sono loro che ne pagano le conseguenze.
Cordiali saluti
Vomita prima di andare all’asilo
Ho un bimbo di quasi 6 anni che da circa 2 mesi, anche se la frequenza è aumentata nell’ultimo mese, praticamente ogni lunedì prima di andare all’asilo vomita.
La stessa cosa ha fatto mercoledì al rientro dalla vacanze pasquali.
Dopo questo rituale dice di sentirsi bene e va all’asilo contento, così per tutta la settimana, finché all’inizio della settimana successiva ricomincia. La pediatra dice che è tipico di molti bambini ansiosi. Di parlarne con lui, cosa che faccio. Lui mi dice che va tutto bene e la dada mi dice che è sempre sereno. Come posso aiutarlo? Mi preoccupa anche che questo fatto possa diventare un modo per affrontare ogni momento di stress, e che possa creargli poi problemi di crescita.
La ringrazio per la pazienza. Saluti Arianna
Cara Arianna,
concordo con il pediatra nell’asserire che questo comportamento potrebbe esser causato da un’ansia che sperimenta il bambino nel tornare a scuola dopo uno o più giorni di vacanza.
In ogni caso il consiglio che posso darle è di rivolgersi ad un esperto psicologo, per far si che vi dia una mano, nel far apprendere a suo figlio, un metodo alternativo per scaricare quest’ansia ed interrompere questo rituale.
E’ necessario infatti intervenire quanto prima, per evitare che si cronicizzi e che, come ha già intuito lei, se ne serva ogni volta che vorrà scaricare l’ansia o lo stress.
Esistono delle manovre per sbloccare la cosa, anche in breve tempo, ma è necessario approfondire la cosa di presenza.
Se vuole mi può dire la zona in cui abita e vedrò di consigliarle un esperto.
Saluti
Poca attenzione a scuola
Ho una bambina di 6 anni che frequenta la prima elementare, ma per lei la scuola è ancora un gioco, dimostra poca attenzione verso le direttive delle maestre e chiacchiera molto con i compagni distraendosi e distraendo anche gli altri. Premetto che nei momenti di attenzione ha risultati ottimi.Cara mamma,
sicuramente l’inserimento nella scuola elementare varia da bambino a bambino.
E’ importante anche prendere coscienza del fatto che quando i bambini sono così piccoli, hanno voglia di correre, giocare fare tutt’altro, piuttosto che stare seduti fermi su una sedia. Per questo motivo è necessario che passi un pò di tempo affinché sua figlia si abitui a stare in classe.
Non si scoraggi quindi, ma le dia piuttosto fiducia.
Provi a parlarne con lei, se già non lo ha fatto e continui a farlo se già lo fa, dell’importanza di questa nuova scuola e delle nuove regole e vedrà che col tempo le acquisirà.
Per il resto, faccia in modo che sua figlia passi il tempo fuori dalla scuola a giocare.
Buona fortuna
Come superare le paure?
Buongiorno, sono la mamma di due bimbi, la maggiore di 11 e il piccolo di 6. Le scrivo propio per quest’ultimo. Sin da quando era piccolissimo ho notato in lui una grande paura che lo frenava anche nell’imparare a camminare. Qualunque cosa gli si proponesse all’asilo, la sua prima risposta era no e io capivo che dietro c’era la paura di non riuscire. Si rifiutava di colorare di fare attività fisica di salire sull’altalena o sullo scivolo. Io ho provato a convincerlo con le buone e con le minacce, a volte l’ho forzato fisicamente,sullo scivolo ad esempio l’ho portato su di peso, e dopo la prima volta lui si è sbloccato e mi ha detto: grazie mamma per avermi fatto coraggio. Ora per la piscina è lo stesso, siamo riusciti a farlo entrare e a farlo nuotare con sua grande gioia anche nell’acqua alta, ma alla lezione successiva si è rifiutato di fare nuovi esercizi e mi ha detto che non vuole più andare. Le confesso che è una lotta estenuante e deprimente, anche perché mi accorgo che forzando troppo lo si porta ad un livello preoccupante di angoscia. D’altro canto però io avverto una sua frustrazione anche nel caso contrario. Non so più che pesci prendere, mi dia un consiglio.Cara mamma,
capita a volte che i figli mostrino una paura verso le nuove esperienze e in questi casi, cosa fare?
Beh sicuramente forzarli è peggio, perché si finisce con lo sviluppare in loro l’angoscia di cui lei scrive e potrebbe dar vita a degli stati ansiosi in futuro.
Più utile invece è accompagnarli inizialmente nella nuova esperienza, facendo sentire loro, che non sono soli.
Una volta sperimentata l’esperienza senza paura con la sua presenza, a poco a poco, li si porta a sperimentare la stessa, allontanandosi gradualmente. Prendiamo come esempio la piscina, inizialmente potrebbe essere utile che lei insieme a suo figlio, provi ad andare in piscina, standogli vicino e tenendogli la mano. Successivamente potrebbe proporgli un graduale distacco, ad esempio standogli vicino, ma senza tenergli la mano. A quel punto poi, potrebbe proporgli le lezioni in piscina, come step successivo.
La cosa importante è che lui deve sperimentare un’esperienza diversa da quella che immagina.
Altra cosa importante che potrebbe fare è cercare di capire, se già non lo ha fatto, in un momento di calma, quale è la paura di suo figlio, provando a smontare tutti quegli allarmi nell’esperienza reale.
Ad esempio cosa potrebbe accadere in piscina?
Buona fortuna e mi tenga aggiornato.
Mio marito non mi capisce
Sono incinta di 8 settimane e 4 giorni, ho incomprensioni con mio marito, ho 2 bambine piccole (3 anni- 2 anni) e mi sento disperata, non voglio rinunciare a questo bambino ma non credo di essere in grado di portare a termine questa gravidanza. come posso affrontare questa situazione??Cara Signora,
la sua domanda è un po’ troppo generica.
Dovrebbe chiarirmi ad esempio da cosa nascono le incomprensioni con suo marito.
Sono relative alla gravidanza o sono problemi di altro tipo?
E ancora, lei dice di non volere rinunciare a questo bambino e che poi pensa di non essere in grado di portare a termine la gravidanza, cosa la porta a pensare di non riuscirci?
In ogni caso, come lei sa, dopo due bambini, in gravidanza la donna ha bisogno di esser serena.
Provi eventualmente a prendere in considerazione la possibilità di parlare, anche con un esperto psicologo.
Potrebbe aiutare lei e anche suo marito, se vorrà partecipare alla cosa, a superare i nuclei problematici della vostra relazione.
Aspetto in ogni caso eventuali sue risposte
Cordiali saluti
Mio figlio è insicuro?
Mio figlio di 5 anni ha alcuni comportamenti che mi preoccupano:mette il pollice in bocca da circa sei mesi per dormire e nei suoi momenti di noia, digrigna i denti sovente mentre dorme e socializza a fatica,rivolgendosi agli altri bimbi in modo sgarbato a questi lo fà anche con noi genitori. Sono comportamenti normali o celano problemi di insicurezza o relazionali? La ringrazio di cuore. GabriellaCara Gabriella,
il “digrignare i denti” e succhiare il pollice potrebbero indicare un modo per scaricare la tensione. In più ci sono difficoltà relazionali e lei scrive che si pone in modo sgarbato. Mi viene da pensare che potrebbe imitare il comportamento scontroso di qualcuno che ha osservato.
Provi a chiedersi se è successo qualcosa di diverso sei mesi fa, da quando sono apparsi questi sintomi.
Con chi passa le giornate?
Come è la relazione con suo marito, serena o burrascosa.
Tenga presente che i figli risentono molto del clima famigliare.
Se è tutto tranquillo allora provi a monitorare se la cosa rientra da sè, altrimenti il consiglio che le posso dare è di rivolgersi ad uno psicologo, per provare a capire le cause del problema.
Cordialmente
Ci si può scordare della mamma?
Sono la nonna di un bimbo di 16 mesi, il bimbo è via per una settimana al mare con l’ex compagno di mia figlia, lei ha paura che il bimbo possa dimenticarsi della mamma e ha paura che quando torna a casa non voglia più stare con lei, mi può rispondere per cortesia se è possibile che il bimbo si scordi della mamma? GrazieGentile signora,
la relazione madre bambino è un tipo di legame che si crea a partire dalla nascita e che si consolida con il passare dei primi mesi/anni di vita del piccolo. Se suo nipote ha ricevuto dalla madre una continuità nelle cure, in particolar modo nei primi mesi di vita, il bambino avrà sviluppato quello che viene definito attaccamento sicuro.
Più precisamente il bambino avendo interiorizzato la figura materna sarà in grado di tollerarne l’assenza per brevi periodi e durante gli episodi di ricongiungimento, manifesterà chiari segnali di riconoscimento/attaccamento nei confronti del genitore. Ad esempio con un sorriso, una vocalizzazione, un tentativo di avvicinamento, la ricerca di vicinanza o l’interazione. E’ importante, inoltre, che nonostante la separazione, venga garantito al bambino la possibilità di sperimentare e vivere sia la figura materna che quella paterna, poiché è importante che interiorizzi entrambe le figure genitoriali.
Se è avvenuto quanto scritto sopra, allora non si creerà alcun problema.
Cordialmente
Mamme single e spiegazioni
Sono la mamma di una bambina che il prossimo 27 febbraio compirà due anni…sono single e cresco, con l’aiuto dei miei genitori, la mia bambina. Sono preoccupata perché, consapevole che prossimamente, anche con l’inserimento all’asilo, mia figlia capirà di non avere un padre e non so come affrontare la situazione.Il padre non l’ha voluta riconoscere anche in funzione del fatto che, quando ho scoperto di essere incinta, avevamo chiuso la nostra relazione. Come si può spiegare questa situazione ad una bambina? Immagino che ci siano spiegazioni diverse a seconda dell’et ma …non so proprio come affrontare tutto ciò.
Quando dici a qalcuno di essere una madre single ti guardano come se fossi un’aliena…i commenti sono “mi dispiace…” oppure “oh…come mai?”…nessuno realzza che si possa essere felici semplicemente per il fatto di avere un figlio…i sacrifici da fare sono tanti ma il sorriso di mia figlia mi ripaga di tutto.
Cara mamma,
la bambina sicuramente è ancora molto piccola e non potrebbe cogliere in pieno il significato dell’assenza del padre.
Ma nel momento in cui sentirà il bisogno di avere delle spiegazioni, di dare un “senso” a questa assenza, a quel punto potrebbe spiegarle, con parole molto semplici, che il papà ha deciso, per ora, di non fare il papà, perchè non si sentiva in grado, per paura, perchè non vi volevate più bene.
Si sceglie di esser genitori, un pò come ha fatto lei.
Anche se non è certa come cosa, però tenga in considerazione, che il padre potrebbe ripresentarsi in futuro, come spesso accade e se in questo momento lei prova rabbia o amarezza, non può mai sapere come si potrebbe comportare nel momento in cui la cosa possa accadere, se accadrà.
Una volta svelata l’amara “verità”, sarà necessario che stia lì pronta ad accogliere il dolore di sua figlia, rassicurandola sul fatto che la sua mamma c’è e ci sarà sempre quando lei ne avrà di bisogno.
Non potrà evitare il dolore, perchè questa attualmente è la realtà, però la sua presenza potrà esser utile per sua figlia, per superare questa triste verità, non da sola, ma condividendola con una figura di riferimento che le vuole un bene sincero e che HA SCELTO con tutta se stessa di starle vicino.
Si renda a quel punto anche disponibile a chiarire e a parlarne tutte le volte che sua figlia ne sentirà il bisogno, cercando sempre di farle sentire la sua presenza.
Rispetto a quello che possono pensare gli altri, eviti di dare importanza ai commenti poco costruttivi. Come ha scritto lei, molti non si rendono conto che si può essere felici solo per il fatto di avere un figlio e della carica che possono trasmetterci quando godono di salute e sono sereni per aver accanto una persona che si prenda veramente cura di loro.
Saluti e buona fortuna
Picchia i genitori e gli altri bambini
Mio nipote ha 3 anni e 4 mesi e da un periodo molto lungo picchia la madre il padre noi parenti e da quando ha iniziato a frequentare l’asilo ,diventa violento anche con i bambini. Apparte la violenza fisica , alza spesso la voce per dare ordini.
Abbiamo provato a spiegarli che il suo comportamento è sbagliato, l’abbiamo messo in punizione ma niente sembra placare la sua ira. Cosa dobbiamo fare?
grazie ed arrivederci
Cara signora,
molto spesso questi comportamenti sono l’unico modo che i piccoli hanno per attirare l’attenzione di chi sta loro intorno. In questi casi spiegare che un comportamento è sbagliato o dare punizioni non serve a dissuadere dal mettere in atto il comportamento, piuttosto aumenta la tendenza a metterlo in atto, confermando al piccolo che è riuscito ad ottenere ciò che cercava (l’attenzione degli altri).
Avrei bisogno in ogni caso di ulteriori informazioni.
Ad esempio il piccolo in quali situazioni specifiche manifesta questa ira alzando le mani e dando ordini?
Fin dall’inizio i genitori di fronte a questo comportamento, sono intervenuti con le punizioni o solo successivamente?
Esistono delle eccezioni, in cui il piccolo non si arrabbia come fa di solito?
Dalla descizione che mi fa del caso, sembrerebbe che si sia creata un’inversione di ruoli, dove i genitori, hanno perso la loro capacità di esercitare il loro ruolo educativo, forse perchè inizialmente hanno fatto fare e il bambino ha approfittato della loro permessività.
Nel caso del bimbo siamo di fronte ad un abuso di potere da parte di suo nipote nei confronti dei loro genitori e a maggior ragione nei confronti dei suoi coetanei.
In questi casi, il bambino ha compreso che può far quel che vuole e che qualsiasi cosa faccia, ha in mano i genitori. Cosa fare in questi casi? Sicuramente dare punizioni peggiora poichè si da maggiore risalto e importanza a questo comportamento.
Si ringraziaEasyBaby
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