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26 Ottobre 2010La nascita del primo figlio rappresenta un evento cruciale, carico di forti sentimenti ed emozioni altalenanti, quali gioia, euforia, ma anche ansia e preoccupazioni. E’ importante comprendere che queste “emozioni fisiologiche” sono uguali per tutte le coppie che stanno per diventare genitori. In particolare, l’ansia e la preoccupazione derivano dal fatto che si va incontro ad un evento nuovo, mai sperimentato e di fronte a questo si cerca di “anticipare” quello che potrebbe accadere, spesso creando delle fantasie.
In questo senso, già a partire dal concepimento, quando il bambino è ancora nella pancia della mamma, inizia ad attivarsi un pensiero sulla “genitorialità” sia nell’uomo che nella donna. Entrambi infatti, iniziano da un lato a “pensare al figlio“, provandolo quindi ad immaginare, pensando a come potrebbe essere e dall’altro a “pensarsi genitori“, cioè al ruolo che andranno a ricoprire, a come si dovranno comportare. Ciò, non avendo un riscontro con la realtà, finisce in molti casi per generare insicurezze ed incertezze.
La nascita del primo figlio, comporta anche una riorganizzazione familiare, dove si passa dalla coppia (coniugi, fidanzati) alla famiglia (madre, padre, bambino). Si assiste quindi ad una riorganizzazione dei ruoli, dei compiti e dei rapporti con se stessi, con il coniuge, con la famiglia di origine, con il lavoro, con la rete amicale, con il mondo esterno.
Infine, con la nascita del primo figlio aumenta il senso di responsabilità sia dei padri che delle madri. In genere, i primi tendono ad aumentare le ore di lavoro, perché ciò li fa sentire più sicuri, mentre le seconde, tendono a stare più in casa e a dedicarsi alle cure materiali (lavare, dar da mangiare, cambiare). Si è visto però, che ciò spesso genera nelle donne quella che è stata definita la violazione delle aspettative, con una conseguente rottura di una credenza (pensavo in un aiuto maggiore da parte del marito), che a volte può portare ad un senso di delusione nei confronti del marito.
Cosa fare e come comportarsi?
Una soluzione efficace per scacciare fantasie che generano ansia e preoccupazioni, consiste nell’informarsi e cercare un confronto sia all’interno della coppia che con altre neo famiglie o famiglie già formate, al fine di portare sul piano della realtà quelle che sono le paure fisiologiche e quindi normali tipiche di questa fase. E’ consigliato quindi in questi casi frequentare dei corsi pre-parto o gruppi di incontro con altre famiglie dove si possa creare la possibilità di un confronto, di uno scambio di esperienze.
Per evitare la delusione delle aspettative, è necessario invece che i padri acquisiscano consapevolezza del fatto che aiutare la moglie, sia materialmente, che moralmente, può esser utile per alleggerirle dal carico. In generale comunque dedicarsi a ciò per cui sono più portati, come le attività ludiche e di socializzazione, può fornire un grande aiuto e sicuramente contribuire al buon clima familiare.
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