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Lo stress rappresenta una risposta aspecifica dell’organismo fornita per la presenza di eventi interni o esterni, definiti tecnicamente stressor, che richiedono una reazione difensiva e adattiva. Sperimentare stress risulta dunque non solo normale ma, in qualche modo, funzionale ad un buon adattamento; in letteratura infatti si distingue uno stress positivo e adattivo (eustress) dallo stress negativo e potenzialmente dannoso (distress). Lo stress non è mediato solo dalle caratteristiche dello stressor, ma anche dalle caratteristiche dell’organismo che reagisce ad esso: aspettative, esperienze, percezioni, conoscenze, credenze e convinzioni rappresentano infatti tutti fattori che possono rendere lo stressor più o meno minaccioso.
Lo stress non è vissuto solamente a livello personale, ma può presentarsi anche all’interno di un sistema come quello familiare. In particolar modo il sistema familiare può essere stressato dalla presenza di un evento che minaccia l’equilibrio e richiede un cambiamento nelle normali modalità di funzionamento. Come per il singolo organismo, lo stress negativo (distress) eccede le normali capacità di fronteggiamento che la famiglia può fornire, sia a livello di singoli componenti, sia a livello di sistema.
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QUANDO IL DISTURBO AUMENTA LO STRESS
Nelle famiglie di bambini e ragazzi con difficoltà o disturbi l’equilibrio risulta essere molto più fragile che in quelle con bambini e ragazzi normotipici.
Lo stress delle famiglie di bambini e ragazzi con ADHD rappresenta uno degli argomenti più indagati dalla letteratura. Queste famiglie infatti sembrerebbero presentare livelli di stress maggiori, una peggiore qualità della vita e una maggiore frequenza di sintomi depressivi e ansiosi. In particolare l’aspetto di iperattiivtà sembra essere quello che mina maggiormente l’equilibrio famialire, mentre le difficoltà attentive non elicitano lo stesso tipo di conseguenza negativa.
Lo stress delle famiglie con bambini con ADHD non sembra legato solo alle conseguenze dirette del disturbo, ma anche a quelle indirette: le lamentele da parte degli insegnanti, la necessità di dare spiegazioni e giustificazioni ad altri genitori, l’essere costantemente allerta per prevenire incidenti e danni, il doversi assentare dal lavoro per i controlli e le terapie, la rinuncia alle occasioni sociali e la difficoltà nell’affidare il proprio figlio ad altri caregiver.
UNA RICERCA
Un recente studio ha voluto indagare un aspetto ancora poco approfondito dalla letteratura: il livello di stress delle famiglie di bambini con ADHD rispetto all’ambito scolastico, ovvero gestione delle routine, interazione con gli insegnanti e coetanei, rientro a scuola dopo un periodo di vacanza). Lo scopo della ricerca è stato quello di mettere a confronto il livello di stress di queste famiglie con quello delle famiglie di bambini normotipici per rilevare eventuali differenze.
La ricerca è stata condotta su un campione clinico di 48 famiglie di bambini con ADHD, di età media di 10 anni, e con diagnosi di ADHD, oppure ADHD in comorbidità con altri disturbi (Disturbi Specifici di Apprendimento, Disturbi del Linguaggio, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbi d’ansia o dell’umore, Disturbi Pervasivi dello Sviluppo).
I risultati confermano la presenza di un livello di stress maggiore per i caregiver di bambini con ADHD associati alle routine scolastiche. In particolar modo, rispetto ai genitori di bambini normotipici, avrebbero maggiore preoccupazione per la capacità dei bambini di inserirsi correttamente nelle routine scolastiche. Tale preoccupazione risulta ancora maggiore nei bambini che presentano un profilo di ADHD associato a quello oppositivo provocatorio.
La ricerca evidenzia inoltre che il sotto-gruppo dei genitori di bambini con altri disturbi associati all’ADHD manifesta lo stesso livello di stress rispetto allo stress genitoriale vissuto dai bambini con solo ADHD, probabilmente perché le caratteristiche dell’ADHD sono così intense e pervasive da risultare preponderanti sugli altri disturbi.
Tale ricerca permette di comprende quanto le difficoltà legate all’ADHD non siano semplicemente legate ai sintomi presenti, ma anche alla percezione e alla preoccupazione che i genitori manifestano rispetto alla loro presenza in contesto scolastico.
Una maggiore consapevolezza della presenza di tali variabili risulta quindi importante su più piani:
- i genitori dovrebbero essere più consapevoli del ruolo che le loro percezioni hanno nel contribuire allo stress;
- gli insegnanti dovrebbero favorire il più possibile la presenza di un canale comunicativo aperto e accogliente rispetto ai timori della famiglia;
- esperti e tecnici dovrebbero affiancare al lavoro sui sintomi dei bambini e ragazzi, un lavoro di sostegno psicologico genitoriale per comprendere e rielaborare in modo costruttivo e funzionale le preoccupazioni e lo stress genitoriale.
Bibliografia
- Benedetti L, Lamberti M., Ingrassia M., Ciuffo M., Siracusano R., Fidi D., Alquino A., Germanò E., GaglianoA.(2015). ADHD, routine familiari e livelli di stress genitoriale: studio di un campione clinico. DdAI – Disturbi di Attenzione e Iperattività.
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