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12 Febbraio 2013L’ansia è un’emozione generata da due meccanismi di risposta allo stress: uno di tipo psicologico, il quale svolge la funzione di anticipare la percezione di un evento pericoloso prima ancora che quest’ultimo sia sopraggiunto, l’altro di tipo fisiologico che spinge da un lato all’esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, all’evitamento e alla eventuale fuga.
Quando però questo meccanismo continua a persistere anche dopo la fine di eventi potenzialmente ansiogeni, si parla di un’ansia patologica caratterizzata da uno stato permanente di tensione che può compromettere le capacità operative e di giudizio.
Indice contenuti
Quali sono i sintomi dell’ansia?
Nell’ansia possono essere presenti sintomi psichici e fisici.
I sintomi di tipo psicologico possono essere:
- tensione;
- nervosismo;
- eccessiva preoccupazione per sé e per gli altri;
- insonnia;
- facilità al pianto.
I sintomi somatici possono interessare tutto l’organismo:
- palpitazioni;
- vertigini;
- nausea;
- aumento della sudorazione;
- disturbi della sessualità;
- disturbi visivi;
- emicranie;
- debolezza;
- tremori;
- aumento della frequenza respiratoria;
- coliti.
3 suggerimenti per gestire l’ansia
1. Accettarla come parte di noi: la regola principale per combattere l’ansia, può sembrare paradossale, consiste nell’evitare di volerla sconfiggere ed eliminare, ed è importante vivere l’ansia come un’alleata. Spesso la vita di tutti i giorni richiede di voler essere agli occhi degli altri un modello, un punto di riferimento, una persona sulla quale poter contare, nel tentativo di inseguire l’ideale di fare la cosa giusta nel momento giusto. Quando si genera uno stato d’ansia bisogna saperlo accogliere come un sistema di allarme che proviene dal nostro corpo che in qualche modo non vuole più sottostare a quella figura di perfezione che ci attanaglia.
2. Concedersi spazi di relax: dato che il nostro stile di vita si caratterizza sempre più spesso per un ritmo incalzante e stressante, dove è difficile trovare degli spazi da dedicare a se stessi, è consigliabile ritagliarsi quotidianamente dei momenti per ritrovare se stessi e per staccare dallo stress e dalle sue preoccupazioni, coltivando degli interessi e degli hobby.
3. Scomporre il problema in piccole parti: è molto importante ricordare che una situazione diventa ansiogena in base al significato che noi le attribuiamo.
Se impariamo a utilizzarla a nostro favore, l’ansia può essere una spinta che permette di dare il meglio di noi ed attivare tutte le nostre risorse personali, al fine di raggiungere gli obiettivi finali. Ma se il pensiero prevalente è la “paura di non farcela” ecco che, l’ansia può generare pensieri negativi, in casi estremi inibire e quindi, può portare a una profezia che si autoavvera. Allora, per quanto difficile è la situazione da affrontare, può essere utile scomporla in parti più piccole. Se ci focalizziamo sul problema nella sua globalità ci sembra enorme, ma se lo dividiamo e cerchiamo di affrontarlo un pezzo per volta, per quanto difficili i piccoli passi, ci sembreranno comunque più affrontabili, dandoci una nuova forza, una maggiore sicurezza che va ad alimentare la nostra autostima.
Riferimenti bibliografici
- Elisei E. (2009). L’ansia. Conoscerla e superarla, Maggioli Editore.
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