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11 Marzo 2014L’approccio psicodrammatico è sicuramente meno conosciuto rispetto ad altri approcci, ma in altri paesi europei e non solo, ha riscosso e sta riscuotendo un enorme successo. Mi riferisco in particolare allo Psicodramma di Moreno da distinguere dallo Psicodramma analitico.
Nello psicodramma il conduttore esorta i partecipanti a esprimere, esteriorizzare i loro vissuti, traumi, sogni etc. attraverso la RAPPRESENTAZIONE IMPROVVISATA DEI RUOLI. Per il raggiungimento di questo obiettivo, il conduttore, che interviene attivamente e entra in contatto con i pazienti aiutandoli a sviluppare un alto grado di autenticità e spontaneità, utilizza diverse tecniche come: presentazione dei ruoli, soliloquio, inversione di ruolo, lo specchio, il doppiaggio e molte altre ancora.
Indice contenuti
Tre forme di psicodramma con i bambini
Nei bambini lo psicodramma appare come una sorta di gioco, di spazio dove poter esprimere le proprie fantasie, desideri nascosti, il proprio sé.
Lo psicodramma, nei caso dei bambini, può assumere tre forme a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Innanzitutto, possiamo parlare di:
- psicodramma diagnostico, una modalità di investigazione della situazione dello spirito in cui la scelta dei ruoli, dei temi e dei racconti, rappresentano linee guida della vita psichica del bambino.
- psicodramma pedagogico, in cui si osserva la natura delle scelte del bambino e il modo in cui interpreta i suoi ruoli e inventa il proprio linguaggio; dunque si andrà a ricercare l’insorgere della spontaneità attraverso l’improvvisazione teatrale, l’apprendimento di nuovi ruoli e la soluzione dei problemi di adattamento agli altri e alla scuola.
- psicodramma terapeutico (individuale o collettivo) che ha come obiettivo, citando Winnicott, il being first ossia l’essere in primo luogo sé stessi con di più la scomparsa dei sintomi: si tratta di far cadere i falsi sé, le falsificazioni e permettere al bambino di scoprire i propri desideri, le proprie vere emozioni.
Utilizzare lo psicodramma con i bambini non è semplice così come non è semplice spiegare in poche righe come deve avvenire l’organizzazione generale. Infatti, il trattamento psicodrammatico di un bambino richiede la precisa conoscenza di tecniche e regole, organizzazione dei giochi di ruolo nonché la necessaria preparazione e presenza di operatori, ognuno dei quali deve avere un ruolo preciso e prestabilito.
Ma tutto ciò cosa significa nella pratica?
Per dare al lettore un’idea di come si opera nella pratica dello psicodramma, farò alcuni esempi facendo riferimento ad alcune tecniche psicodrammatiche che vengono utilizzate maggiormente.
INVERSIONE DI RUOLO: si consideri una situazione in cui un adolescente è in conflitto con il padre. Nella rappresentazione psicodrammatica, una volta che il protagonista (in questo caso il bambino) ha messo in scena il proprio ruolo, gli si chiede di abbandonarlo e di assumere quello del padre o, per meglio dire, il ragazzo diventa il padre. In questo modo lo si costringe ad assumere il punto di vista dell’altro.
LO SPECCHIO: si fa scegliere al bambino un ruolo che vuole assumere e, dopo averlo interpretato, gli si permette di “specchiarsi” ossia di valutarsi all’interno di questo ruolo; una volta chiesto di reagire dopo essersi specchiato , il bambino sarà in grado di modificare e ritoccare alcuni dettagli. Si tratta di una sorta di sdoppiamento.
IL SOLILOQUIO: si tratta di invitare il protagonista a parlare ad alta voce dandogli così la possibilità di esprimere le proprie fantasie più intime. A volte di può chiedere al soggetto di fare il soliloquio di qualcos altro, come ad esempio di un oggetto che nella rappresentazione ha risultato avere un valore particolare per il protagonista.
IL DOPPIO: può essere definito anche come alter ego, il quale non deve anticipare il pensiero del bambino ma deve rimanere fedele ed esprimere ciò che il protagonista ha provato. Nella pratica, l alter ego si pone dietro il soggetto (generalmente posando una mano sulla spalla) ed esprime quei sentimenti difficlmente esprimibili dallo stesso protagonista.
LA BOTTEGA MAGICA: si tratta di una bottega immaginaria dove i bambini possono comprare e vendere qualsiasi cosa. I bambini esprimono con cosa vogliono barattare la “cosa” di cui si vogliano disfare (esempio difficoltà personali). Si crea così una situazione in cui i bambini, insieme agli operatori, si trovano impegnati in una fantasia immaginativa che permette al bambino si superare le proprie resistenze.
Queste sono solo alcune delle tecniche che vengono utilizzate nello psicodramma e non solo con i bambini.
Per un approfondimento rispetto al lavoro psicodrammatico con i bambini, consiglio ai lettori di consultare il libro di Lorin “Trattato di psicodramma infantile” in cui l’autore descrive e analizza in modo particolareggiato il percorso terapeutico di una bambina attraverso l’uso della pratica psicodrammatica.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
- “Trattato di psicodramma infantile”, C.Lorin – edizioni scientifiche Magi
- Psicodramma orientamento dinamico psicoplay
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