Imparare a dire NO!
26 Giugno 2012Disturbo post-traumatico da stress
13 Luglio 2012Pubblico di seguito parte di un’intervista che ho rilasciato qualche mese fa per Lettera43, a cura della giornalista Monica Coviello.
Vi ritrovate?
Condividono tutto, anche il cibo. Lei dà un morso a una tartina, poi la porge a lui, perché la assaggi. Insopportabili? In realtà, sono il ritratto della complicità. Non solo: sono pure destinati a stare a lungo insieme. È questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunto Thomas Alley, professore di psicologia alla Clemson University, in South California. Che ha chiesto a un gruppo di volontari di valutare con sincerità i video che mostravano una coppia che condivideva il pasto.
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IL CIBO COME UN BACIO
Gesti che, a detta del professore, hanno un significato particolare: «Perché il cibo è “contaminato” con i germi dell’altro e quindi c’è qualcosa di simile alla respirazione bocca a bocca. O al bacio, che entrambi decidono di accettare. Poi, questo tipo di scambio aiuta anche a rinforzare il sistema immunitario».
NON SOLO SCAMBI DI AFFETTO
E dello stesso parere è anche lo psicologo e psicoterapeuta Davide Algeri: «In effetti, ognuno di noi ha uno “spazio” personale, in cui decide di fare entrare o meno gli altri, e condividere un alimento vuol dire entrare in intimità. C’è uno scambio di germi, una contaminazione biologica che difficilmente viene accettata se l’unione non è forte. Di certo», ha proseguito l’esperto, «mangiare dallo stesso piatto, con la stessa forchetta, o assaggiando il cibo che un attimo prima è stato morso dal partner, è un modo per “avvicinarsi”, e presuppone l’accettazione dell’altro. Azioni di questo tipo aumentano la vicinanza tra due persone, e le fanno apparire come più intime».
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