Emetofobia: quando la paura di vomitare diventa un problema?
31 Luglio 2012Il mio percorso…
6 Settembre 2012Nel precedente articolo (identità di luogo: noi siamo il luogo in cui abitiamo…) abbiamo trattato il tema della place identity e concluso sostenendo che le preferenze verso uno specifico ambiente possono essere in relazione con caratteristiche di personalità. Tuttavia esistono luoghi in grado di attrarre un elevato numero di persone, e questo non perché hanno personalità simili, ma semplicemente perché gli stessi luoghi hanno caratteristiche che li rendono universalmente belli e quindi preferenziali rispetto ad altri.
Indice contenuti
Quando un luogo diventa bello?
La bellezza e la definizione di ciò che è bello, certamente è influenzata dall’occhio di chi guarda, dal livello culturale e sociale di appartenenza o da un legame affettivo, tuttavia studi riportano l’esistenza di elementi in grado di spiegare l’universalità della bellezza di certi ambienti o opere d’arte. Sto parlando di estetica sperimentale, Fechner, sezione aurea, ecc. ecc.
Ma in questa sede preferirei saltare questi aspetti teorici, seppur molto importanti, per lasciare spazio a un modello psicologico di fine anni ’80 elaborato da due ricercatori di psicologia ambientale: Faith Kaplan e Ronald Kaplan. Secondo gli autori i preziosi ingredienti capaci di incrementare l’attrattiva di un paesaggio sono quattro (Kaplan e Kaplan, 1989):
1. Coerenza -> La coerenza è il grado con cui vari aspetti dell’ambiente sono concordi tra loro. Per esempio tendiamo a valutare come più attraenti unità abitative contraddistinte dallo stesso colore, ma attenzione, non uguali, semplicemente “in sintonia” (il colore bianco in Grecia o i trulli in Puglia).
2. Leggibilità -> Ovvero la facilità con cui un paesaggio può essere categorizzato oppure la facilità con cui possiamo intuirne le funzioni. Ad esempio, una costruzione di uno stile ben definito è preferita rispetto a una costruzione in cui convivono più stili.
3. Complessità -> La complessità è definita dal numero e dalla variabilità degli elementi che compongono una scena. Un metodo per aumentare la complessità può essere quello di creare spazi e piani disposti a diverse altezze in modo da aumentare il senso di profondità. Spazi completamente piatti e troppo simili nelle loro componenti risultano poco attraenti (ad esempio le periferie delle città o giardini su un piano unico).
4. Mistero -> Con quest’ultimo aspetto gli autori si riferiscono alla quantità di informazioni nascoste che uno spazio può contenere; vie strette, irregolari e la presenza di angoli aumentano l’attrattiva di una scena urbana o di un paesaggio. Il celare gli spazi con l’uso di siepi o muri produce una risposta psicologica di volontà di esplorazione che manca invece nel caso di larghe visuali in cui tutto è sotto gli occhi.
Per questi motivi una strada con curve tende a essere percepita più attraente di una strada rettilinea perché al viaggiatore si cela l’ambiente che vedrà e allo stesso modo un paesaggio collinare tende a essere percepito più attraente di un paesaggio in pianura poichè lo sguardo del viaggiatore può esperire continue sorprese.
Altri elementi in grado di incrementare l’attrattiva di un paesaggio sono la natura e la presenza di acqua. Marco Costa sostiene che l’elemento di maggiore attrattiva di un paesaggio sia il livello di naturalezza e la conseguente mancanza di contaminazione da parte dell’uomo, allo stesso modo la presenza di acqua determina da un punto di vista percettivo maggiore brillantezza, luccichio e riflessione della luce che contribuiscono ad aumentare la percezione di attrattiva.
L’importanza della bellezza
Spesso le persone sottovalutano l’importanza della bellezza considerandola solo un aspetto accessorio o superfluo. Tuttavia essa ricopre tutt’altro che un ruolo marginale, la bellezza è in grado di influenzare il nostro benessere fisico e psichico quotidiano. Come? Semplicemente perché genera in noi sensazioni di benessere ed emozioni positive, ed è così che una giornata di lavoro passata in un luogo percepito come esteticamente bello può essere meno stressante rispetto alle ore passate in un luogo esteticamente sgradevole. Le emozioni positive che la bellezza genera in noi possono influenzare anche il nostro stato di salute: per esempio Roger Ulrich, in una ricerca condotta in un ospedale, ha dimostrato che coloro la cui finestra dava sul parco avevano un periodo di convalescenza inferiore rispetto ai degenti con finestra che dava su un muro di mattoni, sempre questi ultimi riportavano anche un maggior numero di lamentele e disagi psicologici quali stati d’ansia e depressione. Così la bellezza ambientale non è solo un accessorio bensì una condizione necessaria per aiutare a gestire in maniera positiva la quotidianità. La bellezza genera benessere, emozioni, influisce positivamente sulla salute e secondo alcuni studi anche sull’attenzione e sulla qualità delle relazioni, ma nonostante questo spesso viene sacrificata per motivi economici, politici o personali.
E nel vostro ambiente quali elementi vi attraggono di più?
Bibliografia
- Costa. M. (2010) Psicologia ambientale e architettonica, Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Franco Angeli, Milano
- Kaplan e Kaplan (1989) The visual environment: Public participation in design and planning. Journal of social Issues, 45, 59-86
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