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E’ arrivato il momento della ripresa scolastica; insegnanti, bambini e famiglie sono coinvolti negli ultimi preparativi, prima della partenza.
Si parte, e il cammino sarà lungo, ma ricco di emozioni… E, proprio come prima di intraprendere un viaggio, che non si sa dove ci porterà, come sarà, o con quali mezzi avverrà, è questo il momento in cui si “mettono in valigia” una vasta gamma di emozioni che rendono spesso complicata l’ “accensione dei motori”.
La ripresa di una quotidianità, sopita dalle lunghe vacanze estive, porta così alla luce aspetti emotivi intensi, che vanno dal polo positivo, della gioia del ritrovarsi e della curiosità di sperimentarsi in quello che sarà un nuovo percorso, al polo negativo, dell’ansia, dell’affanno, sin della confusione, nella foga di arrivare pronti al primo giorno tra i banchi di scuola.
La scuola occupa un posto di rilievo nella vita dei bambini e delle famiglie, è luogo dove si riversano grandi aspettative e dove inevitabilmente si riversano anche ansie e timori.
E’ importante quindi saper gestire al meglio quest’onda emotiva per non trovarsi sopraffatti da un carico che rischia di disorientare, specie i più piccoli. Loro, i veri protagonisti della scena scolastica, vanno accompagnati e sostenuti amorevolmente sia dai genitori che dagli insegnanti; posto centrale va dato all’emergere delle loro emozioni, che, solo se adeguatamente contenute, comprese, potranno trasformarsi in positive e arricchenti.
I sentimenti che il ritorno all’attività scolastica provoca soprattutto nei bambini infatti, spesso è confuso: da un lato vi è un malessere al pensiero di sottostare a orari e compiti o dare inizio a qualcosa di sconosciuto, ma dall’altro vi è l’emozione nel rivedere i propri amici e compagni, e di affrontare una nuova esperienza. Le varie fasce d’età, nascondono cause e problemi diversi.
Lo stato emotivo che ritroviamo più spesso all’inizio di un nuovo cammino, proprio per l’incertezza che il nuovo e il cambiamento comportano, è proprio l’ansia o lo stress.
E’ necessario quindi che i genitori, in primis, e gli insegnanti poi, trovino il metodo giusto per rendere questo momento meno difficoltoso e far sì che lo studente, che sia un bambino o un’adolescente comprenda che si tratta di un passaggio da vivere al meglio.
In alcuni casi particolari, inoltre, rientrare a scuola, può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Alcuni alunni, anche se in salute, possono andare incontro a diversi problemi sia fisici che mentali. L’ansia e la paura del tornare tra i banchi e affrontare la realtà scolastica, che molto spesso non è poi così semplice, crea uno stato di malessere generale, che non deve essere sottovalutato. Il problema, a volte, può essere facilmente risolto con il sostegno dei genitori, ma, altre volte ci può essere una situazione più complicata, ed è quindi opportuno rivolgersi a un esperto. La paura del rientro a scuola potrebbe non essere un problema dovuto alla personalità dell’alunno, ma il riflesso di situazioni più gravi: stress casalingo, problemi di apprendimento o situazioni di bullismo. Per questo motivo è fondamentale comprendere le motivazioni che si trovano alla base di questo rifiuto, e affrontarle con estrema serietà.
Indice contenuti
Suggerimenti per tutte le fasce d’età
Alunni della scuola d’infanzia e primaria
Capita spesso che i genitori dei bambini che intraprendono per la prima volta il loro percorso scolastico, che sia all’infanzia o alla scuola primaria, vivano loro stessi in maniera ansiosa il distacco dai propri figli. I bambini captano questo malessere e lo vivono in modo ancora peggiore rispetto ai genitori, non comprendendo realmente le cause di queste sensazioni.
Occorre quindi parlare delle proprie emozioni da adulti, condividendole e lasciando spazio per ascoltare le aspettative, l’entusiasmo o il timore, che i bambini esprimeranno nei confronti della nuova esperienza che andranno a vivere; inoltre è anche necessario spiegare il più serenamente possibile, cosa realmente è la scuola, mostrandogli, anche concretamente di cosa si tratta (ove possibile si potrebbe portare il bambino a visitare la nuova scuola, oppure organizzare incontri con i nuovi compagni, per favorire la socializzazione).
Con i bambini un po’ più grandi, che sanno già cosa significa affrontare un anno scolastico, è bene condividere i loro pensieri e le loro emozioni, cogliendo l’opportunità di dialogo, ad esempio effettuando l’acquisto del materiale scolastico insieme.
I sintomi che l’ansia, soprattutto nei bambini, può causare riguardano difficoltà nel dormire, incubi e disturbi comportamentali di vario genere. I più piccoli possono diventare irrequieti, e chiedere continuamente attenzione da parte dei genitori. Questi problemi possono durare anche per un po’ dopo l’inizio della scuola, ma, nel caso proseguano, è preferibile parlarne con gli insegnanti e consultare un esperto.
Alunni delle scuole secondarie di primo grado
Il cambiamento, dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, rappresenta una situazione complicata per molti alunni. Lo stesso vale per la particolare età in cui si svolge questa fase di transizione, dove l’ alunno da un lato ha voglia di essere autonomo, dall’ altro invece ha ancora esigenze tipiche dell’infanzia, che però tende a nascondere. La pressione sociale è notevole e non sempre il ragazzo è in grado di assorbirla.
Per i genitori riconoscere i problemi derivanti dal passaggio da un grado di scuola ad un altro, non è semplice, visto che solitamente in quest’età il ragazzo tende a non voler condividere le proprie esperienze con i genitori.
In questa fascia di età, la mancata voglia di andare scuola può essere in alcuni casi legata al bullismo o ad altre difficoltà scolastiche, come i disturbi dell’apprendimento, che non permettono al ragazzo di raggiungere i traguardi desiderati. E’ bene quindi capire di cosa si tratta per cercare le reali cause di un cambiamento nel comportamento del ragazzo.
Studenti delle scuole secondarie di secondo grado
Il passaggio alle scuole secondarie di secondo grado è l’ennesimo avvenimento in cui l’alunno si trova ad affrontare un nuovo inizio. Coincide con un momento particolare in cui lo studente sta entrando in contatto e costruendo la propria personalità e indipendenza. L’ansia in questo caso è notevole perché avvicina il ragazzo all’età adulta e a numerose pressioni e responsabilità.
I genitori devono tentare di mantenere un rapporto di comunicazione aperto, anche se non sempre è facile. I ragazzi che hanno problemi di ansia durante questo periodo possono manifestare sintomi fisici e psicosomatici come: mal di testa, nausea, dolori muscolari. Possono sembrare una scusa, ma in realtà si verificano a causa dello stress.
L’ansia e la depressione corrono di pari passo, soprattutto durante quest’età. L’adolescenza è l’età in cui la depressione può manifestarsi per la prima volta. Se il ragazzo manifesta comportamenti aggressivi e atteggiamenti incomprensibili è bene non sottovalutare la situazione e credere aiuto a un esperto.
11 consigli dello psicologo per il ritorno a scuola
Infondere quindi entusiasmo per far sentire la voglia di tornare tra i banchi di scuola. Questo il compito per settembre dei genitori. Il ritorno a scuola non deve essere, come più sopra esplicitato, un momento fonte di stress per bambini e ragazzi dopo la fine del riposo estivo. Bisogna ‘accendere’ nei figli la voglia di tornare sui banchi di scuola con la giusta passione, mettendo da parte paure e angosce.
Ecco una lista di possibili suggerimenti da utilizzare:
- Ripristinare un corretto ciclo “sonno-veglia”, quindi, già nei giorni precedenti la ripresa scolastica, mettere a letto i bambini mezz’ ora prima, svegliandoli, allo stesso modo, mezz’ ora prima.
- Riprendere una corretta alimentazione: colazione abbondante, merenda di metà mattina leggera, di modo che il bambino possa, una volta sedutosi a tavola per il pranzo, mangiare con appetito.
- Eseguire un check-up pediatrico, per verificare il benessere generale del bambino.
- Informarsi su cambiamenti e orari, riguardanti la scuola, con un po’ di anticipo, in modo da poterli comunicare adeguatamente al bambino.
- Adottare un atteggiamento che infonda entusiasmo nell’affrontare la ripresa scolastica: sottolineare ad esempio la gioia nel ritrovare i compagni, nel riprendere attività ludiche e piacevoli…
- Incoraggiare i bambini verso l’ autonomia, sia nel vestirsi che nel nutrirsi, ad esempio.
- Ove possibile, prevedere delle visite alla scuola, o nei dintorni, per rendere famigliare l’ ambiente al bambino, soprattutto se è la prima volta che entra a scuola.
- Curare gli aspetti della socializzazione è importante per i bambini: utile è organizzare delle ri-unioni con i compagni, se il bambino frequentava già la scuola, oppure cercare di inserire il bambino nel gruppo, facendogli frequentare i luoghi di aggregazione (ad esempio oratori, pre-scuola, centri estivi…).
- Per ridurre lo stress e l’ansia, è giusto organizzarsi la sera prima (anche durante l’anno), preparando, insieme al bambino, lo zaino e gli abiti; per il primo giorno è importante anche svegliarsi prima per non rischiare di fare tutto frettolosamente e quindi arrivare a scuola con l’ emozione del primo giorno e l’ ansia di non “essere pronti”.
- Soprattutto per il primo giorno è bene accompagnare i figli a scuola, lasciando scegliere, ai più grandicelli se questo è di loro gradimento, perché potrebbero aver voglia di dimostrarsi autonomi di fronte ai compagni.
- Parlare apertamente dei propri stati d’animo, condividendoli con quelli dei bambini.
Approfondimenti
- Pellai A., Si va a scuola. Prepararsi ai primi giorni in classe, Ed. Erickson
- Fasce P., Domingo P., Pensieri sottobanco. La scuola raccontata alla mia gatta, Ed. Erickson
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